Ciao a tutti,
non so se l'argomento è stato già trattato in altri 3D ma dopo una rapida ricerca non ho trovato grossi spunti.
Il quesito è il seguente:
Lavoratore esposto a rischio biologico esegue markers che risultano negativi.
Come vi comportate: ideoneità con prescrizione ad eseguire la suddetta vaccinazione o inidoneo temporanemanete?
In secondo luogo quesito a mio parere sempre aperto o che perlomeno nessuno mi ha mai chiarito in maniera convincente: la vaccinazione è fortemente raccomandata e quindi facoltativa. La prescrizione la rende in sè obbligatoria?
Da ultimo: ci sono dei moduli di informativa sul rischio biologico in caso di rifiuto del lavoratore dove si attesta che è stato edotto un po' su tutto?
Gipsy il 10/02/2012 07:01 ha scritto:
Ciao a tutti,
non so se l'argomento è stato già trattato in altri 3D ma dopo una rapida ricerca non ho trovato grossi spunti.
Il quesito è il seguente:
Lavoratore esposto a rischio biologico esegue markers che risultano negativi.
Come vi comportate: ideoneità con prescrizione ad eseguire la suddetta vaccinazione o inidoneo temporanemanete?
In secondo luogo quesito a mio parere sempre aperto o che perlomeno nessuno mi ha mai chiarito in maniera convincente: la vaccinazione è fortemente raccomandata e quindi facoltativa. La prescrizione la rende in sè obbligatoria?
Da ultimo: ci sono dei moduli di informativa sul rischio biologico in caso di rifiuto del lavoratore dove si attesta che è stato edotto un po' su tutto?
Se il lavoratore è esposto a rischio biologico e non ha la vaccinazione antiepatite B, io lo giudico "temporaneamente non idoneo fino a quando non effettua almeno le prime due dosi di vaccino". Poi, dopo la terza dose, programmo un titolo anticorpale per verificare se è un responder o meno.
Il fatto che il vaccino sia inserito nel protocollo sanitario vuol dire che, se non si vaccina, non può esporsi al rischio. Qui molti colleghi la penseranno molto diversamente, però il legislatore non ha mai chiarito del tutto la faccenda (diversamente dalla vaccinazione antitetanica).
Riguardo al modulo di rifiuto, io ne ho uno in cui c'è semplicemente scritto che "è stato edotto su indicazioni e controindicazioni alla vaccinazione". Non vorremo mica fare un modulo lungo 2 pagine :-)
Capisco che la perfezione sarebbe farne uno bello lungo con tutto scritto (ci alleghiamo pure il bugiardino e via, come qualcuno ha proposto in altre sedi), ma credo non sia manegevole nella pratica quotidiana.
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 10/02/2012 08:16 ha scritto:
Se il lavoratore è esposto a rischio biologico e non ha la vaccinazione antiepatite B, io lo giudico "temporaneamente non idoneo fino a quando non effettua almeno le prime due dosi di vaccino". Poi, dopo la terza dose, programmo un titolo anticorpale per verificare se è un responder o meno.
Il fatto che il vaccino sia inserito nel protocollo sanitario vuol dire che, se non si vaccina, non può esporsi al rischio. Qui molti colleghi la penseranno molto diversamente, però il legislatore non ha mai chiarito del tutto la faccenda (diversamente dalla vaccinazione antitetanica).
Riguardo al modulo di rifiuto, io ne ho uno in cui c'è semplicemente scritto che "è stato edotto su indicazioni e controindicazioni alla vaccinazione". Non vorremo mica fare un modulo lungo 2 pagine :-)
Capisco che la perfezione sarebbe farne uno bello lungo con tutto scritto (ci alleghiamo pure il bugiardino e via, come qualcuno ha proposto in altre sedi), ma credo non sia manegevole nella pratica quotidiana.
Saluti
La vaccinazione per epatite B, in età adulta e per fasce lavorative, certamente consigliata, in particolare per le categorie esposte a quel particolare rischio biologico (es. personale infermieristico), mi risulta essere raccomandata ma non obbligatoria: ove così non fosse, sarebbe utile avere gli estremi normativi che la rendono obbligatoria.
La stessa vaccinazione per l'epatite B, insieme a quelle per tetano, difterite e polio è sì obbligatoria per i nuovi nati, che da adulti si ritroveranno così immunizzati.
Posso naturalmente sbagliarmi, ma non ho trovato una legge, anche per le categorie esposte, che la rende obbligatoria: chi ha conoscenze in merito, ci faccia sapere.
Grazie e saluti a tutti
Personalmente la raccomando vivamente e a chi si rifiuta faccio firmare una sorta di "liberatoria" e lo faccio idobeo. Giudicare temporanemanete non idoneo un'esposto a rischio biologico fino a quando non gli vengono somministrate 2 dosi di vaccino puo' anche andar bene , ma se poi è un non responder cosa fai? Lo giudichi non idoneo permanentemente? Mi sembra un' eccesso.
Vi invio questo link, secondo me l'articolo è dirimente (e anche terrificante!!).
Gianni
giannipalass il 13/02/2012 08:33 ha scritto:
Vi invio questo link, secondo me l'articolo è dirimente (e anche terrificante!!).
Gianni
Scusate, ecco il link
http://www.puntosicuro.info/docum...evo_rischio_biologico_vaccini.pdf
giannipalass il 13/02/2012 08:34 ha scritto:
Scusate, ecco il link
http://www.puntosicuro.info/docum...evo_rischio_biologico_vaccini.pdf
Non posso che essere pienamente d'accordo, avevo già letto l'articolo tempo fa.
Ne abbiamo già parlato in altri 3D ed il problema rilevante è sempre quello della gestione dei non responders.
Si parlò in passato dell'infermiere non responder, effettivamente è un problema intricato. Però, se ci si pensa bene, la vaccinazione è una forma di tutela della salute del lavoratore (prima ancora che della collettività). Pertanto, essendo la salute un diritto indisponibile, non può essere oggetto di contrattazione.
A questo punto un pilota di aerei di linea "daltonico" lo potremmo fare idoneo con la prescrizione di pilotare insieme a un pilota con discriminazione dei colori normale.
Se non hai determinati requisiti (per es. se non sei vaccinabile perchè sei allergico al vaccino o non ti vuoi vaccinare), mi dispiace ma - salvo casi del tutto eccezionali da cercare con il lanternino - non puoi fare quella mansione o la farai con delle prescrizioni/limitazioni.
Poi resto aperto a tutte le tesi differenti, ma l'articolo mi sembra abbastanza chiaro e documentato.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Non vorrei buttare un sasso nello stagno, ma attualmente il rischio reale di infezione HBV negli operatori sanitari è praticamente irrilevante in base a dati di letteratura degli ultimi anni (è molto più grave il rischio occupazionale di influenza che di HBV) . Si consideri, inoltre, che esistono altre misure di prevenzione: dispositivi per la prevenzione delle punture accidentali (con una specifica Direttiva Europea del 2010 che dovrebbe essere recepita in Italia entro 3 anni), procedure, DPI, e soprattutto sorveglianza delle esposizioni con PPE, ecc. Alla luce di tutto ciò, analogamente agli orientamenti (anche medico legali) adottati nei confronti dei non responders, mi sembra veramente esagerato porre la non idoneità alla esposizione a rischio biologico. Personalmente informo il lavoratore dei vantaggi della vaccinazione, della messa a disposizione del vaccino e dei possibili rischi della PPE (in caso di puntura accidentale) per iscritto ma non nego la idoneità al lavoro
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