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Ipoacusia e tabelle ISO

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 5209 volte.

Gennaro

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  • Ipoacusia e tabelle ISO
  • (03/03/2012 10:15)

Salve:)
Ho una richiesta di aiuto da fare, ma prima urge una premessa...
Al fine di verificare se un indebolimento permanente dell'organo dell'udito sia da denunciare/refertare occore valutare molti fattori.
Oltre a verificare se c'è stato esposizione al rumore, il livello di rumore cui è stato espsosto il lavoratore, l'assenza di patologie che possono aver determinato il danno all'organo dell'udito, e verificato che l'audiogramma è tipico di un danno da rumore, OCCORRE confrontare la soglia del lavoratore con la soglia uditiva di lavoratori non espsosti a rumore professionale.
Allo stato attuale si utilizzano i valori della ISO/FDIS 7029 del 2000 i cui valori sono gli stessi dello Standard ISO 1999/90. Tali valori originano da studi epidemiologici condotti negli anni 1960-1975.
Visto che il rumore AMBIENTALE all'epoca era inferiore rispetto ai nostri tempi, mi chiedo se possiamo ancora utilizzarli, visto che sicuramente la soglia uditiva della popolazione generale è aumentata con l'aumento del rumore, infatti oggi più che presbiacusia si dovrebbe parlare di socioacusia.
Ho cercato altri riferimenti e ho trovato un altro database "Italiano" costruito da Merluzzi, Pira e Coll. relativo agli anni 1990-2000.
Vi chiedo se conoscete ulteriori database aggiornati, se la risposta è affermativa, come si possono avere?
Grazie:)

Gennaro Bilancio

clamagio2@tin.it

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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (04/03/2012 11:59)

Gennaro il 03/03/2012 10:15 ha scritto:
Salve:)
Ho una richiesta di aiuto da fare, ma prima urge una premessa...
Al fine di verificare se un indebolimento permanente dell'organo dell'udito sia da denunciare/refertare occore valutare molti fattori.
Oltre a verificare se c'è stato esposizione al rumore, il livello di rumore cui è stato espsosto il lavoratore, l'assenza di patologie che possono aver determinato il danno all'organo dell'udito, e verificato che l'audiogramma è tipico di un danno da rumore, OCCORRE confrontare la soglia del lavoratore con la soglia uditiva di lavoratori non espsosti a rumore professionale.
Allo stato attuale si utilizzano i valori della ISO/FDIS 7029 del 2000 i cui valori sono gli stessi dello Standard ISO 1999/90. Tali valori originano da studi epidemiologici condotti negli anni 1960-1975.
Visto che il rumore AMBIENTALE all'epoca era inferiore rispetto ai nostri tempi, mi chiedo se possiamo ancora utilizzarli, visto che sicuramente la soglia uditiva della popolazione generale è aumentata con l'aumento del rumore, infatti oggi più che presbiacusia si dovrebbe parlare di socioacusia.
Ho cercato altri riferimenti e ho trovato un altro database "Italiano" costruito da Merluzzi, Pira e Coll. relativo agli anni 1990-2000.
Vi chiedo se conoscete ulteriori database aggiornati, se la risposta è affermativa, come si possono avere?
Grazie:)

Ciao Gennaro,
mi aggancio al tuo 3D non per rispondere al tuo quesito, perchè non ho risposta, ma per chiederti un'altra cosa:è possibile informatizzare il DOSP?

Gennaro

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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (04/03/2012 12:30)

Salve:)
Claudio conosco ed ho utilizzato ASPED 2000. Trovi anche il DOSP.
Per me è stato ok.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

drgennai1

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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (08/03/2012 14:17)

Non credo che sia così rilevante il confronto con database di riferimento, almeno per quanto riguarda il referto e la segnalazione: è sufficente che il medico abbia osservato un danno che "possa" essere causato da lavoro ; non spetta al medico refertante il complesso approfondimento del nesso causale che è cosa già abbastanza complicata per chi lo fa di mestiere : medici Inail e medici legali in genere .

Il consiglio in ogni caso è di procedere a refertare , anche perchè il riferimento statistico non fornisce indicazioni sul singolo caso e in secondo luogo perchè sarebbe ben difficile difendersi dall' accusa di omissione di referto con argomenti altamente specialistici .
Invece ricordo una distinzione assai utile, per quale a suo tempo mi difesi in giudizio e fui assolto dal Tribunale dall' accusa di omissione di referto : se il medico osserva gli "esiti" di malattia professionale (ovvero sordità già nota e stabilizzata ) , non ha obbligo di referto

Dr. A. Gennai Specialista in medicina del lavoro, specialista in medicina legale-- drgennai1@libero.it

Gennaro

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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (08/03/2012 16:56)

drgennai1 il 08/03/2012 02:17 ha scritto:
Non credo che sia così rilevante il confronto con database di riferimento, almeno per quanto riguarda il referto e la segnalazione: è sufficente che il medico abbia osservato un danno che "possa" essere causato da lavoro ;

Salve:)
Giusto, la domanda da porsi è la seguente, come faccio a valutare se l'innalzamento della soglia uditiva sulle alte frequenze è causato dal Rumore?
Da dati di letteratura ho evinto che:
1 Ci deve essere esposizione a un livello di rumore considerato otolesivo
2 ci deve essere stato un tempo congruo per l'evento
3 la curva osservata deve essere specifica
4 devono essere escluse altre cause
5 CONFRONTARE L'INNALZAMENTO DELLA SOGLIA DEL LAVORATORE CON I VALORI DI SOGLIA DELLA POPOLAZIONE NON ESPOSTA. Se la soglia del lavoratore è al di sotto della soglia della popolazione, l'ipoacusia riscontrata è dovuta all'età oltre che da cause ambientali, mentre se la soglia del lavoratore è superiore a quella della popolazione di riferimento allora l'alterazione riscontrata è di origine professionale.
E' vero che si referta anche in caso di sospetta malattia professionale, ma è pur vero che non bisogna trasmettere tutto, si rischia di mettere in moto una serie di azioni che alla fine possono non portare a nulla perchè non si trattava di malattia professionale.
Quindi il passo successivo (almeno, così ho fatto in passato) dopo aver valutato che l'alterazione della curva audiometrica è dovuta ad esposizione a rumore professionale, si valuta se il lavoratore ha un danno permanente dell'organo dell'udito.
Possono essere utilizzati vari criteri, quelli che ho utilizzati io sono stati, il criterio Albera Beatrice e il criterio Merluzzi-Pira-Bosio.
Nei casi in cui mi sono trovato davanti a situazioni di ipoacusia neurosensoriale bilaterale ho effettuato il referto solo quando:
1 l'innalzamento della soglia era correlata all'esposizione a rumore
2 l'indebolimento permanente del senso dell'udito.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (24/07/2013 14:26)

Salve
Riprendo il messaggio per chiedervi se rispetto allo scorso anno, qualcuno è a conoscenza di database più aggiornati.
Grazie:)

Gennaro Bilancio

rossella

rossella
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Cagliari
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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: Ipoacusia e tabelle ISO
  • (25/07/2013 19:20)

L'ultima Direttiva Rumore 2003/10/CE si riferisce unicamente allo standard ISO 1999:1990 (punto 12 dell'Introduzione). Se ci fosse un database più aggiornato ed affidabile, penso che verrebbe prodotta una revisione della normativa europea (e quindi nazionale). Attendiamo fiduciosi.

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