Buongiorno,
sono un ragazzo di 30 anni, laureato, sportivo, non fumatore, non sovrappeso, che in passato non ha mai avuto manifestazioni di pressione alta.
Nell'ultimo anno ho cominciato ad accusare sempre più una situazione di stress sul lavoro (lavoro come impiegato bancario, come sportellista..mansione che al momento dell'assunzione doveva essere temporanea, ma che dopo 4 anni è immutata e visto il mio carattere timido e introverso e la mia formazione consulenziale e non commerciale mi ha da subito sottoposto ad una particolare situazione di disagio e inadeguatezza).
Ho cominciato ad avvertire senso profondo di stanchezza, cefalee, insonnia sino ad arrivare a forti giramenti di testa. Soprattutto questi ultimi mi condizionano pesantemente in quanto da 1 anno a questa parte per recarmi sul luogo di lavoro devo percorrere quotidianamente 120km in auto, senza possibilità di utilizzare i mezzi pubblici che non raggiungono la mia destinazione.
Su indicazione del medico di base ho consultato un cardiologo, il quale dopo avermi fatto effettuare esami sangue e urine, RM encefalo, ecodoppler vascolare, fundus oculi, ecodopler reni e surreni e monitoraggio p.a. 24 ore, escludendo patologie ad altri organi, mi ha diagnosticato una "ipertensione arteriosa di tipo labile diastolica, condizionante sindrome vertiginosa". Mi ha prescritto Valpression 40mg 1/c al giorno, consigliandomi di ridurre lo stress, abbinando una dieta iposodica e ipocalorica.
Ho fatto presente svariate volte all'Ufficio del Personale la mia situazione e le mie condizioni di salute, chiedendo un avvicinamento a casa quantomeno per ridurre lo stress ed evitare i rischi collegati agli episodi sempre più frequenti di vertigini.
Ho sempre ottenuto risposte negative e anzi settimana scorsa sono stato notiziato di essere stato trasferito ancora più distante per esigenze aziendali.
Ora la mia domanda è questa: posso rivolgermi al medico del lavoro e far valutare a lui la mia cartella clinica e il mio stato di salute in relazione alla mansione che svolgo e al luogo di lavoro? in che modo il medico competente può esprimersi in merito? che provvedimenti eventualmente potrebbero essere presi?
Grazie dell'attenzione
Cordialmente
Può rivolgersi al medico competente richiedendo una visita ai sensi dell'art. 41 del D.Lgs.vo 81/08, riferendo al medico competente il motivo della sua richiesta, per consentire al medico competente stesso di valutare una possibile connessione tra la sua richiesta e le condizioni lavorative, condizione indispensabile per l'effettuazione della visita a richiesta. In caso il medico competente riscontri tale possibile connessione, darà corso alla visita ed a seguito della stessa esprimerà il giudizio di idoneità indicando, ove del caso, le misure che il datore di lavoro dovrà adottare ai sensi dell'art. 42 dello stesso Decreto.
Grazie della celere risposta.
Se potesse esprimere un giudizio molto sommario..lei, così come descritta, come la valuta la mia situazione?
Grazie mille
camillodegiorgis il 11/03/2012 12:38 ha scritto:
Grazie della celere risposta.
Se potesse esprimere un giudizio molto sommario..lei, così come descritta, come la valuta la mia situazione?
Grazie mille
Solo il Medico Competente, che conosce l'ambiente e le condizioni di lavoro, può esprimere un giudizio appropriato.
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