Salve,da un collega ispettore ASL mi è stato fatto notare che se un videoterminalista necessita dei propri occhiali ( quelli di uso abituale,per intenderci) per l'attivita' al vdt, in quanto altrimenti avrebbe difficolta'visive, tale utilizzo va indicato come prescrizione.Ho letto vecchi thread in materia ed ho pure consultato colleghi oculisti,ma i pareri sono discordanti.Alcuni dicono che gli occhiali in uso non devono essere considerati una prescrizione, altri invece dicono che se senza di essi ci sono problemi di vista durante l'attivita' al vdt vanno riportati come prescrizione (sarebbe come l'analogo "obbligo di occhiali durante la guida" per le patenti).Cosa fare, quindi?
robaud il 25/03/2012 01:54 ha scritto:
Salve,da un collega ispettore ASL mi è stato fatto notare che se un videoterminalista necessita dei propri occhiali ( quelli di uso abituale,per intenderci) per l'attivita' al vdt, in quanto altrimenti avrebbe difficolta'visive, tale utilizzo va indicato come prescrizione.Ho letto vecchi thread in materia ed ho pure consultato colleghi oculisti,ma i pareri sono discordanti.Alcuni dicono che gli occhiali in uso non devono essere considerati una prescrizione, altri invece dicono che se senza di essi ci sono problemi di vista durante l'attivita' al vdt vanno riportati come prescrizione (sarebbe come l'analogo "obbligo di occhiali durante la guida" per le patenti).Cosa fare, quindi?
Se non sono DPI ( come ricordo da un sentenza citata in questo forum) che senso ha prescriverli?
robaud il 25/03/2012 01:54 ha scritto:
Salve,da un collega ispettore ASL mi è stato fatto notare che se un videoterminalista necessita dei propri occhiali ( quelli di uso abituale,per intenderci) per l'attivita' al vdt, in quanto altrimenti avrebbe difficolta'visive, tale utilizzo va indicato come prescrizione.Ho letto vecchi thread in materia ed ho pure consultato colleghi oculisti,ma i pareri sono discordanti.Alcuni dicono che gli occhiali in uso non devono essere considerati una prescrizione, altri invece dicono che se senza di essi ci sono problemi di vista durante l'attivita' al vdt vanno riportati come prescrizione (sarebbe come l'analogo "obbligo di occhiali durante la guida" per le patenti).Cosa fare, quindi?
Io consiglierei al collega ASL di studiare un po' di più!
In molti convegni di medicina del lavoro si è chiarita la faccenda rispetto alla ipotetica prescrizione "uso lenti correttive durante l'uso del VDT". Inoltre, ho letto tempo fa una pubblicazione della EPC libri ed anche lì si specificava che non è congruo fare una prescrizione del genere.
Rispetto ai colleghi oculisti, sottolineo che non sono medici competenti (nel senso del D.Lgs. 81/08 ovviamente). Quindi non possono essere a conoscenza dei dettagli delle varie prescrizioni/limitazioni possibili in medicina del lavoro.
Un videoterminalista con un comune difetto refrattivo (miopia, ipermetropia, ecc.) per me e per i documenti che ho avuto modo di visionare è "idoneo" senza alcuna prescrizione, quindi lo si vedrà dopo 2 o 5 anni in base all'età.
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 25/03/2012 03:33 ha scritto:
Io consiglierei al collega ASL di studiare un po' di più!
In molti convegni di medicina del lavoro si è chiarita la faccenda rispetto alla ipotetica prescrizione "uso lenti correttive durante l'uso del VDT". Inoltre, ho letto tempo fa una pubblicazione della EPC libri ed anche lì si specificava che non è congruo fare una prescrizione del genere.
Rispetto ai colleghi oculisti, sottolineo che non sono medici competenti (nel senso del D.Lgs. 81/08 ovviamente). Quindi non possono essere a conoscenza dei dettagli delle varie prescrizioni/limitazioni possibili in medicina del lavoro.
Un videoterminalista con un comune difetto refrattivo (miopia, ipermetropia, ecc.) per me e per i documenti che ho avuto modo di visionare è "idoneo" senza alcuna prescrizione, quindi lo si vedrà dopo 2 o 5 anni in base all'età.
Saluti
Infatti, io gli occhiali in uso abituale al lavoratore li cito solo nella scheda ergoftalmologica e le prescrizioni di occhiali le riporto solo nei casi intesi appunto come DPI (ma finora non mi è mai successo)o se, dopo visita oculistica, vengono richiesti per il solo uso VDT.Il dubbio mi è venuto perchè, oltre a quanto "evidenziato" dall'ispettore ASL, altri colleghi li considerano invece come prescrizione.
In effetti l'accertamento di idoneità al lavoro si conclude con un giudizio che può essere incondizionato o condizionato . L'idoneità condizionata è legata a precise prescrizioni legati a fattori intrenseci del soggetto o a fattori estrinseci legati al rischio lavorativo . Quindi idoneo a condizione che :
faccia uso di correzione ottica , anche se non a permanenza ( per patologie intrenseche al soggetto ) . Oppure a condizione che faccia uso di DPI vari legati a fattori estrinseci al soggetto . Questa impostazione viene chiaramente riportata nelle Linee Guida per l'applicazione della 626 , risalenti al 2000 circa . Un pò datate ma sicuramente logiche . Non vi è dubbio che l'idoneità è condizionata all'uso di lenti e quindi con prescrizione .
Cordiali saluti
Non sono un oculista , ma molti colleghi oculisti, mi dicono che il problema è per la visione intermedia, ma sopratutto nasce un problema legale- economico , una prescrizione comporta un obbligo per tutti gli attori della sicurezza aziendale ma quelli economici sono soltanto a carico del datore di lavoro,che quindi teoricamente dovrebbe provvedere all' acquisto degli occhiali ?
Mario Concetto Giorgianni
Atteniamoci alla legge e non inventiamo nulla (vale anche per l'ASL, ovviamente).
Innanzitutto cosa prescrivere al lavoratore lo decido io, mica l'ispettore ASL.
In secondo luogo, possiamo benissimo prescrivere che durante il lavoro il lavoratore usi i propri occhiali, ma questi non sono assolutamente a carico del datore di lavoro (tra l'altro questa è una prescrizione impartita al lavoratore, mica al datore di lavoro).
Infatti l'art. 176 dice che i mezzi di correzione speciale sono a carico del datore di lavoro "quando non sia possibile utilizzare i disposu prescrizione del Medico Competente, "normali" dispositivi di correzione, questi non sono a carico del datore di lavoro.
Ogni tanti il sito fa un po' di confusione. Comunque il succo è: se il lavoratore utilizza i suoi occhiali, quelli per intenderci che usa per leggere o comunque che porta normalmente, non si tratta di dispositivi speciali e quindi non sono a carico del datore di lavoro, anche che il medico competente prescrive (al lavoratore) di portarli durante il lavoro al PC.
Quindi mi pare che alla fine i pareri siano discordi e che ci sia tra i M.C. chi inserisce l'uso di lenti durante il lavoro al VDT come prescrizione e chi no .....
alfabeta il 27/03/2012 01:56 ha scritto:
Quindi mi pare che alla fine i pareri siano discordi e che ci sia tra i M.C. chi inserisce l'uso di lenti durante il lavoro al VDT come prescrizione e chi no .....
Alla fine, a mio avviso, l'importante è che non si scriva la prescrizione "uso di lenti correttive" intendendo che, essendo appunto una prescrizione, si riduce a 2 anni l'eventuale periodo che, senza di essa, sarebbe di 5 anni.
Visitare un trentenne ogni 2 anni sol perchè ha una miopia di 1,5 gradi mi sembra folle.
Ferme restando le linee guida INAIL del 2000 che in caso di correzioni diottriche molto forti prevedono intervalli più brevi dei canonici 2 o 5 anni tra una visita e l'altra.
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
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