salve a tutti.
vorrei aver un vostro parere in relazione alla differenza esistente secondo voi tra visita preventiva e visita periodica.
nella fattispecie vorrei puntuare la vostra attenzione sulla necessità o meno di riproporre una visita preventiva allorquando il lavoratore è stato licenziato e poi riassunto dalla stessa ditta o da una seconda, così come sulla necessità o meno di eseguire una visita preventiva allorquando il termine fissato per la visita periodica è scaduto
Io ho un altro quesito, subentrando ad un altro medico in un'azienda, e quindi visitando persone già visitate dall'altro medico, la vostra visita sarà periodica (e quindi recupererete i vecchi bustoni o le vecchie cartelle) o preventiva utilizzando il vostro modello e ricominciando l'anamnesi da capo ?
In questi casi io istituisco una nuova cartella (perchè spesso quel che mi viene lasciato è diciamo...un pò in disordine) e la visita la considero periodica come indico nel giudizio di idoneità e nelle relazioni sanitarie
La visita è preventiva o periodica in relazione alla mansione svolta, non al medico che l'ha fatta o alla cartella utilizzata. Per cui se subentriamo ad un altro collega, le visite ai lavoratori già visitati da quello, se non hanno cambiato mansione, sono periodiche, indipendentemente dal fatto che utilizziamo la vecchia cartella o una nuova.
Idem se un lavoratore è licenziato e poi riassunto dalla stessa ditta, ovviamente per la stessa mansione (tipico il caso degli stagionali).
Se invece è assunto da un'altra ditta, personalmente faccio sempre la visita preventiva, anche per la stessa mansione perché molto difficilmente i fattori di rischio sono gli stessi o della stessa entità
Scusa ma mi sono espresso male.
Anche io considero la visita preventiva o periodica in relazione alla mansione svolta e non al medico che ha visitato quel lavoratore, quando naturalmente ho la documentazione sanitaria necessaria per fare questo tipo di valutazione.
In ogni caso quello che volevo dire è io utilizzo cmq una "nuova" cartella (quella prevista dall'all 3A) e sbarro sulla casella "prima istituzione" (allegando eventuale altra cartella precedente) anche in caso di visita medica periodica: le vecchie cartelle che mi sono trovato di fronte subentrando in azienda al precedente medico, infatti, spesso non rispettavano i requisiti minimi previsti dall'allegato 3A del D.Lgs 81/08: per cui nuova cartella anche in caso di visita medica periodica!
Come sai il problema della cartella è superato dal nuovo allegato 3A che, finalmente, non è più un "modello" ma un elenco di contenuti che costituiscono il requisito minimo. Per cui tutte le cartelle, cartacee o informatiche, vanno bene purché contengano almeno quelle voci. Tra queste non figura più (non aveva in effetti alcun senso) la specificazione se la cartella sia la prima, la seconda o la quindicesima, ne' la motivazione (altrettanto inutile) del perché sia stata adottata una nuova cartella.
Io ritengo , invece, che come già affermato da alcuni magistrati da me sollecitati ( vedi Guariniello et altri), la visita del stagionale debba essere considerata preventiva.
Ci sono casi specifici, vedi quelli per gli agricoli sotto le 51 giornate lavorative annue, in cui il comportamento è differente, ma in quel caso è sopraggiunto un chiarimento.
Mario Concetto Giorgianni
Bah, ovviamente in assenza di precise indicazioni ognuno può comportarsi come vuole. Personalmente lo stagionale "storico" lo considero periodico, quello nuovo (o ovviamente adibito a diversa mansione) lo considero preventivo. Checché ne dica Guariniello o altri altri magistrati, che sono certamente autorità in materia di applicazione di individuazione di responsabilità ed obblighi legislativi, un po' meno in materia di sorveglianza sanitaria applicata. Come consiglio ai giovani: non chiedete ai magistrati come si fa il Medico del Lavoro, perché non lo sanno (giustamente, mica sono medici!). Chiedetelo ai Medici del Lavoro che voi ritenete più autorevoli.
bernardo il 03/04/2012 12:35 ha scritto:
Come consiglio ai giovani: non chiedete ai magistrati come si fa il Medico del Lavoro, perché non lo sanno (giustamente, mica sono medici!). Chiedetelo ai Medici del Lavoro che voi ritenete più autorevoli.
mi permetto di parlare per interposta persona, nel senso di riferire ciò che dice un giovane medico (una, mia figlia anche se tutto è tranne che MC) nel merito: le ingerenze dei giuristi nella medicina hanno provocato solo la enfatizzazione a dismisura della medicina c.d. difensiva, con il proliferare di LG, di Protocolli e quant'altro che dovrebbero essere non un trucchetto per scappottarsela se succede qualcosa ma la cosciente -e comunque relativa- buona pratica sanitaria. La "mia bimba" sostiene che se uno è medico deve essere dotato anche di quell'istinto (o meglio a dire conoscenza profonda...) che alla sintomatologia collega lo specifico individuo che ha davanti e non le statistiche. Gli altri - a suo pensiero da me condiviso - "fanno" i medici, ma forse non lo "sono".
Lei dice che i medici devono guarire la gente, nel suo caso mentre nel vostro devono evitare a monte che si ammali per il lavoro che fa, non far spendere soldi inutili (al SSN negli osp e ai DdL voi) per difendersi dalle ire di parenti/sindacati.
Finalità di risultato, insomma, e non formalità di procedure.
Se la medicina fosse un fatto squisitamente matematico avulso dal singolo individuo, già da tempo ci sarebbero software in cui immettere i dati anamnestici, clinici e sintomatici per ottenere diagnosi e terapie.
Nofer
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