Chi effttua attività di manutenzione di Stampanti, Fotocopiatrici e simili e si trova non solo a sostituire Toner ma anche a doverli aprire , aspirare le polveri, (nerofumo ecc ) che tipo di sorveglianza sanitaria deve fare ? Vi sembra il caso di predisporre il registro degli esposti agli agenti cancerogeni (nerofumo ma non solo..)? .Spero si faccia avanti la mia ormai amica Nofertiri9 !
Le polveri di toner sono state recentemente classificate dallo IARC in classe 1.
Secondo la classificazione UE che e' quella a cui dobbiamo far riferimento noi ai sensi del D.Lgs 81/08 le polveri di toner, da quel che mi risulta, non sono invece cancerogene e quindi non andrebbe istituito il registro.
Cmq e' fondamentale valutare la scheda tecnica e di sicurezza del toner utilizzato (non tutti i tuner infatti sono uguali e la miscela di componenti varia da un toner all'altro).
C'e da dire a tal proposito pero' che non sempre le schede tecniche dei toner sono "affidabili".
Consiglio in tal senso di consultare i lavori del Suva (un ente governativo svizzero che corrisponde al nostro INAIL) molto interessanti.
In definitiva il rischio chimico sicuramente non e' basso ne' irrilevante, ma, a mio avviso, il rischio cancerogeno allo stato attuale non c'e', sempre che la classificazione UE non cambi.
In un altro tread qualche collega, per un caso analogo a questo ( cancerogeni non ancora riconosciuti dal nostro sistema di classificazione) aveva proposto una sorta di registro non ufficiale degli esposti.
Il Registro va istituito (art. 243) per i lavoratori di cui all'art. 242, ciè (art. 242 comma 1) per "i lavoratori per i iquali la valutazione di cui all'art. 236 ha evidenziato un rischio per la salute" e che, per tale motivo "sono sottoposti a sorveglianza sanitaria".
Quindi per l'isituzione del registro (che ha fini epidemiologici e medico legali) occorre:
a) che i lavoratori siano esposti a cancerogeni come definiti dall'art. 234;
b) che la valutazione del rischio abbia evidenziato un rischio per la salute;
c) che i lavoratori siano sottoposti a sorveglianza sanitaria (per il rischio cancerogeno o mutageno).
Se non ricorrono i presupposti, possiamo essere di fronte ad agenti chimici pericolosi (capo I del titolo IX), ma non si applica il capo II del titolo IX e, quindi, non si istituisce il registro.
Quella di proporre un "registro non ufficiale" è una proposta che, oltre a non avere alcuna base normativa, e nessuna utilità preventiva (come peraltro il registro ufficiale ove obbbligatorio) a mio avviso è pericolosa. Consiglio: le norme sono già complicate di per sè, a che pro inventarsene altre? Tra l'altro tutta la tematica dovrà necessariamente essere aggiornata a breve, in ragione delle nuova normativa sulle etichettature (CLP).
Condivido,
avevo solo riportato, per completezza, il punto di vista, cmq interessante, di alcuni colleghi, tratto da un'altro tread che esaminava la medesima problematica.
Il registro và ovviamente istituito solo quando previsto per legge,
come ho scritto nel mio intervento precedente.
Anche io, personalmente, poi, non mi sono mai avventurato in registri non ufficiali per esposti a cancerogeni.
Resta cmq l'imbarazzo a mio avviso (siamo medici prima di essere medici del lavoro), di doverci confrontare con autorevoli Enti che giungono a conclusioni differenti, pur sapendo, come ho già scritto, che l'unica
classificazione da seguire in veste di mc è quella UE.
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