Medico in gravidanza all'ottavo mese puo continuare a fare il medico (ovviamnete con le limitazioni prescritte dal Dlgs 151/01) oppure deve obbligatoriamente starsene a casa.
dusky il 07/05/2012 11:02 ha scritto:
Medico in gravidanza all'ottavo mese puo continuare a fare il medico (ovviamnete con le limitazioni prescritte dal Dlgs 151/01) oppure deve obbligatoriamente starsene a casa.
Dipende anche da cosa le hanno fatto fare fino al settimo...
Nessun obbligo di astensione "anticipata", a condizione che vengano rispettate le disposizioni del 151/01 (che immagino siano state osservate anche nei sette mesi precedenti) e il ginecologo curante del SSN abbia espresso parere favorevole al posticipo del congedo.
a noi MC compete "attestare" che non vi sia pericolosità del lavoro ( il dlgs 151 riporta un elenco di di lavori.
Piuttosto sarebbe ora di semplificare una normativa che che già di per sè sarebbe semplice ma viene burocraticamente complicata.
la Signora che voglia il posticipo di astensione obbligatoria chiede :
1) certificato del suo ginecologo
2) certificato del ginecologo pubblico dipendente (se il suo è lib.prof)
3) certificato del medico competente
aggirandosi per ambulatori col pancione di 7 mesi(!!!)
eppure l'art. Art. 76. recita:
Documentazione
(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, articoli 29 e 30, commi 2, 3 e 4)
1. Al rilascio dei certificati medici di cui al presente testo unico, salvo i casi di ulteriore specificazione, sono abilitati i medici del Servizio sanitario nazionale.
2. Qualora i certificati siano redatti da medici diversi da quelli di cui al comma 1, il datore di lavoro o l’istituto presso il quale la lavoratrice è assicurata per il trattamento di maternità hanno facoltà di accettare i certificati stessi ovvero di richiederne la regolarizzazione alla lavoratrice interessata.
3. I medici dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro hanno facoltà di controllo.
4. Tutti i documenti occorrenti per l’applicazione del presente testo unico sono esenti da ogni imposta, tassa, diritto o spesa di qualsiasi specie e natura.
L'istituto presso cui la signora è assicurata è l'INPS ( comunque ) e la domanda va all'ispettorato provinciale del lavoro
CHE NON ACCETTA CERTIFICATI DEL GINECOLOGO PRIVATO ( pur avendone facoltà vedi art citato) (la fila al secondo ambulatorio potrebbe essere evitata)
Il medico competente che certifica ( meglio "attesta" LA NON PERICOLOSITà DELL'AMBIENTE DI LAVORO lo può fare senza far fare fila alla Sig.ra SPEDENDOGLI L'ATTESTATO FONDATO SUL FATTO CHE ANNUALMENTE VISITA GLI AMBIENTI DI LAVORO E PER CERTIFICARE GLI E' SUFFICIENTE QUEL SOPRALLUOGO ( l'attestato con buona pace dei burocrati può venir spedito a casa)
la procedura diviene da trina una il tutto senza far pagare un euro come è detto a chiare lettere.
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