Uomo di 38 aa affetto da LES. Mansione: manovale edile.
Vi nasce il dubbio di qualche possibile riserva di idoneità o....visti i tempi che corrono...............
Tcam
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tcam il 13/06/2012 12:35 ha scritto:
Uomo di 38 aa affetto da LES. Mansione: manovale edile.
Vi nasce il dubbio di qualche possibile riserva di idoneità o....visti i tempi che corrono...............
Tcam
Caro Tiziano,
come sai un paziente con il L.E.S. mostra in generale i segni di un interessamento multisistemico, anche se l'andamento della malattia è diverso da paziente a paziente, irregolare e imprevedibile, con remissioni o riacutizzazioni. Con la terapia spesso si riesce a convivere con i normali impegni della vita. Certo che il manovale edile è una mansione "impegnativa" ma non ritengo che possa di per se "aggravare" la patologia. Il problema è il livello di tolleranza (specie alla fatica) del lavoratore. Quindi, secondo me, se non ci sono importanti e invalidanti implicazioni cliniche (es. febbre, grave anemia, nefriti, pleuriti, pericarditi, disturbi neurologici) l'idoneità (eventualmente con qualche limitazione specifica) può essere data, accorciando il periodo di frequenza delle visite ed eventualmente entrando in contatto con il curante.
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
AlfonsoCristaudo il 13/06/2012 02:04 ha scritto:
Caro Tiziano,
come sai un paziente con il L.E.S. mostra in generale i segni di un interessamento multisistemico, anche se l'andamento della malattia è diverso da paziente a paziente, irregolare e imprevedibile, con remissioni o riacutizzazioni. Con la terapia spesso si riesce a convivere con i normali impegni della vita. Certo che il manovale edile è una mansione "impegnativa" ma non ritengo che possa di per se "aggravare" la patologia. Il problema è il livello di tolleranza (specie alla fatica) del lavoratore. Quindi, secondo me, se non ci sono importanti e invalidanti implicazioni cliniche (es. febbre, grave anemia, nefriti, pleuriti, pericarditi, disturbi neurologici) l'idoneità (eventualmente con qualche limitazione specifica) può essere data, accorciando il periodo di frequenza delle visite ed eventualmente entrando in contatto con il curante.
Grazie Alfonso per il sollecito interesse alla questione. Ciò che più mi preoccupa in verità è l'aumento del rischio (meglio concausa di danno) dovuto ad esposizione a radiazioni ottiche naturali e l'applicabilità dei limiti che dovrei porre in riferimento al comparto di appartenenza.
Che ne pensi?
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