Cari amici del forum, mi trovo in una situazione un po' particolare,ovvero dubbio filosofico e professionale, cosa mi consigliate?
Ho visitato una lavoratrice addetta alla distribuzione di un supermercato (addetta a filiale, dove sostanzialmente dal DVR sono previsti rischi professionali quali:MMC, polveri e posture incongrue, sovraccarico sistema mano-braccio);
la suddetta lavoratrice mi porta in corso di visita medica periodica documentazione insuperabile per numero, quantità e qualità degli specialisti che ha consultato, sul fatto che lei non possa indossare scarpe antifortunistiche, pertanto pretende che io l'assegni definitivamente al lavoro di cassa con l'esenzione dall'uso di scarpe antinfortunistiche.
Il mio dubbio è, essendo comunque prevista dal DVR la necesità di calzare obbligatoriamente le scarpe antinfortunistiche, anche per il lavoro in cassa, ed essendo lei stessa nella condizione di non poterle indossare neppure se personalizzate, alleggerite ecc... (oltretutto ha un certificato di un noto ortopedico di milano specializzato sull'atro inferiore che lo indica chiaramente), devo considerarla idonea con la prescrizione del "non uso" (cosa che mi pare assolutamente inappropriata visto il rischio reale di caduta di oggetti sul piede anche moderatamente pesante) o dovrei considerarla a tutti gli effetti inidonea??
Il problema sembra banale, ma è la prima volta che mi mettono nella condizione di non poter utilizzare nessun tipo di scarpa, altre volte con l'RSPP abbiamo risolto fornendo scarpe personalizzate, magari più flessibili, alleggerite o con la soletta in gel, schiuma ecc..., mai mi sono trovato nella situazione di avere una indicazione specialistica tanto limitante.
Ringrazio in anticipio chi mi vorrà rispondere e condividerà il suo pensiero con me.
PS: io ovviamente non rilevo dall'esame dei piedi l'impossibilità di calzare una scarpa antinfortunistica, magari darei un'indicazione sul fatto di fornirla di un supporto in schiuma ottenuto tramite impronta, e attualmente ho richiesto una visita specialistica al mio ortopedico di fiducia, che però avendo vista la documentazione fornita dalla signora mi ha detto chiaramente che molto probabilmente dovrà confermare la diagnosi effettuata dal luminare e le indicazioni fornite.
ri-ciao
Bobone
Sul piano formale si tratterebbe di un chiaro caso di inidoneità. Ma...una domanda: perché uno che lavora alla cassa deve indossare le scarpe antinfortunistiche? Qual'e il rischio non altrimenti evitabile? (i Dpi sono infatti l'ultima ratio)
bernardo il 15/07/2012 09:31 ha scritto:
Sul piano formale si tratterebbe di un chiaro caso di inidoneità. Ma...una domanda: perché uno che lavora alla cassa deve indossare le scarpe antinfortunistiche? Qual'e il rischio non altrimenti evitabile? (i Dpi sono infatti l'ultima ratio)
è proprio questo il problema "filosofico" se vogliamo, ovvvero l'indicazione dell'uso prevista nel DVR a mio avviso è sensata perchè comunque la mansione della filiale ha necessità di transitare all'interno della stessa per poter raggiungere le casse, ma a mio avviso un'ipotetica alterazione del piede (che per l'appunto limiti l'indossabilità delle scarpe antinfortunistiche) non lo dovrebbe escludere anche dalle altre attività di magazzino e/o commissionariamento, infatti non ci sono motivi per limitare la mmc o altro... e dunque per assegnare la lavoratrice solo alla cassa, sarebbe ingiusto.
io credo che contatterò il luminare chiedendogli che tipo di scarpa può indossare la signora, perchè oltretutto riflettendo sull'indicazione scritta praticamente la signora dovrebbe camminare praticamnte scalza, invece è perfettamente in grado di indossare scarpe da ginnastica e stivali, come io stesso ho già rilevato durante la visita, pertanto una qualche soluzione la inventerò!!!
però mi consola che anche tu collega la pensi come me.. ovvero che estremizzando la situazione potrebbe essere un caso di indoneità.
Non ho capito perchè per raggiungere le casse bisognerebbe avere le scarpe antinfortunistiche.
Forse ho letto male ma non riesco a collegare il lavoro di cassiera con la scarpa particolare. Per raggiungere le casse non si fa lo stesso percorso dei clienti? Che pericoli ci possono essere?
Forse rivedendo meglio il DVR si potrà modificare qualche svista?
In ogni caso, ragionendo in generale, se un lavoratore non può mettere un DPI, di certo non potrà essere fatto idoneo a quella mansione/lavorazione/attività. Evidentemente dovrà essere messo a fare altro.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
bobone il 15/07/2012 09:46 ha scritto:
è proprio questo il problema "filosofico" se vogliamo, ovvvero l'indicazione dell'uso prevista nel DVR a mio avviso è sensata perchè comunque la mansione della filiale ha necessità di transitare all'interno della stessa per poter raggiungere le casse, ma a mio avviso un'ipotetica alterazione del piede (che per l'appunto limiti l'indossabilità delle scarpe antinfortunistiche) non lo dovrebbe escludere anche dalle altre attività di magazzino e/o commissionariamento, infatti non ci sono motivi per limitare la mmc o altro... e dunque per assegnare la lavoratrice solo alla cassa, sarebbe ingiusto.
io credo che contatterò il luminare chiedendogli che tipo di scarpa può indossare la signora, perchè oltretutto riflettendo sull'indicazione scritta praticamente la signora dovrebbe camminare praticamnte scalza, invece è perfettamente in grado di indossare scarpe da ginnastica e stivali, come io stesso ho già rilevato durante la visita, pertanto una qualche soluzione la inventerò!!!
però mi consola che anche tu collega la pensi come me.. ovvero che estremizzando la situazione potrebbe essere un caso di indoneità.
Secondo il principio per cui chi transita deve indossare le scarpe antinfortunistiche anche il clienti dovrebbero farlo. Continuo a non capire che senso abbia prescrivere questi dpi ad un cassiere.
evidentemente hanno avuto qualche episodio di caduta di materiale che ha provocato un infortunio, da qui l'obbligo per tutti; il registro infortuni che informazioni ci da?
Certo che se la cassiera si occupa anche di immagazzinare la merce, spingere dei carrelli, spostarsi tra i vari reparti con il transpallet è un conto, ma cassiera pura, solo cassa, mi sembra un eccesso di protezione.
Metterei davvero in discussione con il ddl e l'RSPP l'obbligo di scarpe antinfortunistiche per i cassieri, che mi sembra una decisione " semplicistica", tolto qs obbligo nessun problema per la lavoratrice.
bobone il 15/07/2012 09:46 ha scritto:
è proprio questo il problema "filosofico" se vogliamo, ovvvero l'indicazione dell'uso prevista nel DVR a mio avviso è sensata perchè comunque la mansione della filiale ha necessità di transitare all'interno della stessa per poter raggiungere le casse, ma a mio avviso un'ipotetica alterazione del piede (che per l'appunto limiti l'indossabilità delle scarpe antinfortunistiche) non lo dovrebbe escludere anche dalle altre attività di magazzino e/o commissionariamento, infatti non ci sono motivi per limitare la mmc o altro... e dunque per assegnare la lavoratrice solo alla cassa, sarebbe ingiusto.
Io ritengo che vista l'impossibilità ad indossare la scarpe antinfortunistiche l'unica mansione possibile sia solo quella di cassiera, perchè anche se non presenta limitazioni riguardanti la MMC non può lavorare in magazzino senza scarpe.
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