vorrei sottolineare una stranezza. Perchè il SPP nelle aziende sanitarie di grandi dimensioni deve essere interno e i medici competenti no?
Bah, credo per lo stesso motivo per cui i dipendenti di struttura sanitaria non possono fare libera professione, ad eccezione dei medici!
Non ritengo che sia questo il motivo perchè mi riferivo alla diversa considerazione del ruolo dei medici competenti e del RSPP nelle strutture sanitarie stante una stessa complessità ed un ruolo difficile per entrambi. Sono venuta a conoscenza di una struttura ospedaliera universitaria in cui sono stati revocati gli incarichi a medici competenti dipendenti per affidarli ad una società di servizi esterna (più per interessi economici che per strumentalizzazione del ruolo).
Tale scenario in forma più allargata pone il problema di una tutela del medico competente che come parte terza rispetto a datore di lavoro e lavoratore dovrebbe essere tutelato in situazioni complesse come le strutture ospedaliere.
La mia era ovviamente una battuta. Però con un fondo di verità, nel senso che nessun ruolo medico, nelgi oapedali e nel territorio, è obbligatoriamente caratterizzata da lavoro dipendente. E questo è un "privilegio" che spetta solo ai medici, e solo in Italia. Se vai al'estero, o sei dipendente o sei libero professionista, tertium non datur. Da noi invece, anche se sei pubblico dipendente, puoi fare la libera professone (intramoenia, intrmoenia allargata, extramoenia). Per cui credo che, du riflesso, questo "privilegio" spetti anche al Me3dico Competente. Che poi questo a volte sia un boomerang è un'altra storia.
Io mi riferivo a questo articolo specifico art. 31 comma 6 che prevede L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, è comunque obbligatoria nei seguenti casi:
a) ...........
b) ......
c) .......
d) ......
e) .......
f) .......
g) nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.
E mi ponevo la domanda come mai è previsto solo il SPP interno a queste aziende e non il servizio di medicina del lavoro. Forse ha compiti maggiori in termini di attività? Siccome ritengo che le attività siano per lo meno equivalenti se non maggiori (basti pensare al rischio biologico, stress, MMP, etc.) perchè tale discriminazione?
Non si tratta quindi di intramoenia o extramoenia ma di obbligare un'organizzazione minima della prevenzione nelle strutture sanitarie che contempli il SPP e la Medicina del Lavoro.
Premesso che la domanda non può che essere rivolta al legislatore, la mia osservazione è che mentre è previsto un Servizio con relativo Responsabile (SPP/RSPP) per qualsiasi azienda (in alcuni casi obbligatoriamente interni) , per la Medicina del Lavoro non è previsto, per nessuna azienda, un "servizio" con responsabile (quindi una organizzazione) ma un Medico Competente. Anche quando è consentito nominare più di un medico competente, non si parla mai di "servizio" con responsabile, ma di x medici competenti tra cui il datore di lavoro nomina un coordinatore.
Però attenzione: il fatto che non sia obbligatorio non significa che è vietato, si può benissimo, ove lo si voglia, isitutituire un Servizio interno con tanto di responsabile, così come è possibile inserire il Medico Competente (o i medici competenti) all'interno del SPP. Numerosi ospedali e ASL, ad esempio, hanno adottato quest'ultima soluzione.
bernardo il 19/09/2012 11:33 ha scritto:
Però attenzione: il fatto che non sia obbligatorio non significa che è vietato, si può benissimo, ove lo si voglia, isitutituire un Servizio interno con tanto di responsabile, così come è possibile inserire il Medico Competente (o i medici competenti) all'interno del SPP. Numerosi ospedali e ASL, ad esempio, hanno adottato quest'ultima soluzione.
Pessima soluzione quest'ultima! il medico competente è una figura di elevata responsabilità e necessita di forte autonomia. Dovrebbe "dipendere" solo dal Datore di Lavoro (dalla Direzione), non certo essere inserita dentro un SPP specie se gestito, come spesso accade, da un ingegnere.
La redazione di MedicoCompetente.it
Concordo con quanto già ricordato nell'intervento precedente e mi permetto di ribadire il concetto. Occorre chiarire questo "equivoco", dietro il quale spesso si nascondono condizioni di subodinazione che non sono accettabili. Il medico competente NON E' UN COMPONENTE DEL SPP (l'abbiamo sempre sostenuto dappertutto e scritto nei nostri documenti) e riporta - come si dice in gergo aziendale - solamente al Datore di Lavoro.
Non può essere gerarchicamente o funzionalmente subordinato, in nessun caso, al RSPP o ad altre figure aziendali di sorta.
Ovviamente il medico competente è parte integrante e pilastro fondamentale del sistema integrato di gestione della sicurezza, assieme al RSPP e ad altre figure tecniche eventualmente presenti, ma questa è cosa ben diversa dall'ufficio "sicurezza" delle varie imprese o SPP che dir si voglia.
bernardo il 19/09/2012 11:33 ha scritto:
..., così come è possibile inserire il Medico Competente (o i medici competenti) all'interno del SPP. Numerosi ospedali e ASL, ad esempio, hanno adottato quest'ultima soluzione.
....
Soluzione pessima da tutti i punti di vista. Vorrei segnalare che la Regione Puglia nel 2008 ha inviato ai Direttori Generali una circolare sulla necessità di tener ben distinti r ruoli, competenze e assetti organizzativi del SPP e del Servizio di sorveglianza sanitaria. E ciò, almeno in Puglia, dovrebbe chiudere la questione
Occhio, non ho mica detto che e' una ottima soluzione, ho detto che in molti casi e' stata adottata. Peraltro in molti di questi casi il Responsabile del SPP e' un medico del lavoro. Ciò detto invito a non confondere l'autonomia professionale del Medico con gli orticelli, altrimenti dovremmo dire che dichiariamo "pessime" tutte le istituzioni in cui vi sono medici non in posizione di comando o autonomia assoluta: dipartimenti di prevenzione delle asl, Spsal, Inail, ecc.ecc.
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