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L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.

Questo argomento ha avuto 12 risposte ed è stato letto 5221 volte.

zandor

zandor
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  • L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 00:59)

Buongiorno,vorrei illustrarvi una situazione che credo rappresenti un paradosso dei paradossi! Fine giugno 2011 visito un autista che lavora per una rivendita di materiali edilizi.L'esame obiettivo é nella norma,e anche gli esami strumentali.Riferisce saltuariamente dolori lombari che cura con antiinfiammatori al bisogno.Passa un anno,e i primi di luglio appena trascorso l'autista si ripresenta a visita,accompagnato dal datore di lavoro,alquanto preoccupato,e con in mano un plico: mi fa vedere,per la prima volta,degli esami strumentali,una tac del 2006 e un rmn del 2009: nella prima viene rilevata una ernia discale l5-s1 laterale dx con lombarizzazione di s1,normale lo spazio epidurale ant.e i forami di coniugazione;nella seconda ,ernia discale mediana l5 s1 e modeste protrusioni discali l3-l4.senza aspetti di significato patologico a carico del cono midollare,con effetti compressivì sulla faccia ventrale del sacco durale.A questo punto tengo a precisare che questo dipendente non é esposto a movimentazione manuale dei carichi; in pratica fa si l'autista per una rivendita di materiale edilizio,ma,usando prevalentemente un camioncino guidabile con patente b,non solleva la merce in quanto viene posta dentro al mezzo tramite dei muletti( non da lui stesso),e,all'arrivo,i tragitti sono brevi,i clienti stessi si occupano dello scarico.Ebbene...questo dipendente se ne viene dicendo che,su consiglio di un sedicente patronato,può fare richiesta di malattia professionale,potendo ottenere anche sei mila euro!!! Durante la visita non emergono particolari problemi se non il riferire di saltuari episodi di lombalgia,e viene espressa la volontà ferma di continuare a lavorare. Ha 40 anni ed é normopeso.Gli dico innanzi tutto che valuteremo la cosa nel tempo, e faccio richiesta almeno di una tac recente essendo l'ultima solo del 2009.In più tra le sue carte trovo una etg regione
inguinale dx con 2 linfonodi di 12 e 22 cm dolenti alla palpazione,da rivedere secòndo il nefrologo,data 11 aprile 2012 . Insomma chiedo anche qui di farlo rivedere dal nefrologo,gli dò un pò di tempo per ricevere i nuovi esami.
Passa il mese di agosto,a settembre telefono al datore di lavoro,e poi al diretto interessato 2 volte per sapere se ha fatto gli esami,e mi riferisce che ancora non ha svolto nulla,ma a breve lo farà,io lo sollecito,dovendo pure chiudere la cartella ed emettere un giudizio. Poi..come un fulmine a ciel sereno...pochi giorni fa,mi cerca il suo principale,affermando di aver ricevuto una lettera,In pratica,é una richiesta di denuncia di malattia professionale,mandata dall'inail,in quanto il lavoratore..nel frattempo si era rivolto al famoso patronato che gli promette i 6 mila euro e che ,tramite visita medica,gli porta avanti la pratica: quindi all'inail é pervenuto primo certificato di malattia professionale contratta durante lo svolgimento di attività lavorativa,per cui é stata richiesta anche copia della cartella sanitaria! Vedete,a parte la mia giovane età,ho meno anni del lavoratore,mi sento tradito,non avendo chiuso la cartella perché mancavan
gli esami,e mi sento un pò disorientato,perché non ho esperienza in queste cose! Ammetto di avere un pò di timore,quali suggerimenti mi date? Cosa può succedere? Grazie a chi,dall'alto della sua esperienza,saprà ben consigliarmi!

Gennaro

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 08:58)

Salve
Se non già fatto, scriverei una lettera indirizzata al Datore di lavoro RLS RSPP e Lavoratore informandoli che il medico competente è impossibilitato ad esprimere il giudizio di idoneità in quanto il lavoratore non ha completato gli accertamenti sanitari supplemenatri alla visita medica. Informerei il datore di lavoro che ai sensi dell'articolo 18 non può far lavorare un dipendente senza giudizio di idoneità, e che il lavoratore è sanzionato se non esegue gli accertamenti sanitari prescritti.
Due sono gli esiti dellla denuncia inoltrata dal medico del patronato all'INAIL:
1 se l'INAIL correla la malattia del lavoratore con i rischi occupazionali, il medico effettuerà anche il referto all'autorità giudiziaria, in questo caso interverrà l'L'ASL che tra i vari documenti da acquisire, chiederà la cartella sanitaria e di rischio.
2 se non è una malattia correlata al lavoro, nopn succede nulla.
E' chiaro che se il medico del patronato ha effettuato anche il referto, l'ASL interverrà prima.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

faggiano.danilo

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 09:13)

zandor il 08/10/2012 12:59 ha scritto:
Buongiorno,vorrei illustrarvi una situazione che credo rappresenti un paradosso dei paradossi! Fine giugno 2011 visito un autista che lavora per una rivendita di materiali edilizi.L'esame obiettivo é nella norma,e anche gli esami strumentali.Riferisce saltuariamente dolori lombari che cura con antiinfiammatori al bisogno.Passa un anno,e i primi di luglio appena trascorso l'autista si ripresenta a visita,accompagnato dal datore di lavoro,alquanto preoccupato,e con in mano un plico: mi fa vedere,per la prima volta,degli esami strumentali,una tac del 2006 e un rmn del 2009: nella prima viene rilevata una ernia discale l5-s1 laterale dx con lombarizzazione di s1,normale lo spazio epidurale ant.e i forami di coniugazione;nella seconda ,ernia discale mediana l5 s1 e modeste protrusioni discali l3-l4.senza aspetti di significato patologico a carico del cono midollare,con effetti compressivì sulla faccia ventrale del sacco durale.A questo punto tengo a precisare che questo dipendente non é esposto a movimentazione manuale dei carichi; in pratica fa si l'autista per una rivendita di materiale edilizio,ma,usando prevalentemente un camioncino guidabile con patente b,non solleva la merce in quanto viene posta dentro al mezzo tramite dei muletti( non da lui stesso),e,all'arrivo,i tragitti sono brevi,i clienti stessi si occupano dello scarico.Ebbene...questo dipendente se ne viene dicendo che,su consiglio di un sedicente patronato,può fare richiesta di malattia professionale,potendo ottenere anche sei mila euro!!! Durante la visita non emergono particolari problemi se non il riferire di saltuari episodi di lombalgia,e viene espressa la volontà ferma di continuare a lavorare. Ha 40 anni ed é normopeso.Gli dico innanzi tutto che valuteremo la cosa nel tempo, e faccio richiesta almeno di una tac recente essendo l'ultima solo del 2009.In più tra le sue carte trovo una etg regione
inguinale dx con 2 linfonodi di 12 e 22 cm dolenti alla palpazione,da rivedere secòndo il nefrologo,data 11 aprile 2012 . Insomma chiedo anche qui di farlo rivedere dal nefrologo,gli dò un pò di tempo per ricevere i nuovi esami.
Passa il mese di agosto,a settembre telefono al datore di lavoro,e poi al diretto interessato 2 volte per sapere se ha fatto gli esami,e mi riferisce che ancora non ha svolto nulla,ma a breve lo farà,io lo sollecito,dovendo pure chiudere la cartella ed emettere un giudizio. Poi..come un fulmine a ciel sereno...pochi giorni fa,mi cerca il suo principale,affermando di aver ricevuto una lettera,In pratica,é una richiesta di denuncia di malattia professionale,mandata dall'inail,in quanto il lavoratore..nel frattempo si era rivolto al famoso patronato che gli promette i 6 mila euro e che ,tramite visita medica,gli porta avanti la pratica: quindi all'inail é pervenuto primo certificato di malattia professionale contratta durante lo svolgimento di attività lavorativa,per cui é stata richiesta anche copia della cartella sanitaria! Vedete,a parte la mia giovane età,ho meno anni del lavoratore,mi sento tradito,non avendo chiuso la cartella perché mancavan
gli esami,e mi sento un pò disorientato,perché non ho esperienza in queste cose! Ammetto di avere un pò di timore,quali suggerimenti mi date? Cosa può succedere? Grazie a chi,dall'alto della sua esperienza,saprà ben consigliarmi!

Approfitto per trarre una morale che durante un corso di aggiornamento in Calabria è stata ampiamente contestata da alcuni colleghi.

Il concetto era il seguente. Capita spesso che il lavoratore si presenti a visita senza aver ancora i risultati degli accertamenti integrativi della visita (esami del sangue o altro) per motivi vari (non li ha proprio fatti o li ha fatti ma non ha ancora i risultati in mano).
In questi casi, a mio modesto avviso, conviene sempre esprimere un giudizio, che sia esso di idoneità piena o parziale ecc. Ovviamente si esprime un giudizio sulla scorta dei dati che si hanno a disposizione nel momento in cui si fa la visita. Questo proprio perchè poi il lavoratore, per mille motivi, può non presentarsi più a visita ed allora ti trovi con un procedimento aperto che necessita di essere chiuso.

Nel caso espresso dal collega in questo frangente ti trovi che hai da rendere conto all'INAIL su cosa hai o non hai fatto. Se fosse stato espresso all'epoca della visita un qualunque giudizio, ora ci si troverebbe tranquilli a fornire la cartella sanitaria, poichè il procedimento era stato comunque perfezionato con il giudizio stesso (che magari poteva essere "temporaneamente idoneo per ... mesi con la prescrizione che deve ripresentarsi a visita entro il ..., altrimenti è da considerarsi non idoneo").

Tra l'altro qui mi sembra che il lavoratore in questione nella visita del 2011 abbia omesso di rappresentare le lastre già fatte negli anni precedenti. Poi il patronato gliele ha fatte ritrovare miracolosamente! Annamo bene!

Fare la visita medica e dirsi "a voce" che poi ci si vede non può che crearci problemi.

Saluti

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

m.digiovanni

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 11:49)

zandor il 08/10/2012 12:59 ha scritto:
Buongiorno,vorrei illustrarvi una situazione che credo rappresenti un paradosso dei paradossi! Fine giugno 2011 visito un autista che lavora per una rivendita di materiali edilizi.L'esame obiettivo é nella norma,e anche gli esami strumentali.Riferisce saltuariamente dolori lombari che cura con antiinfiammatori al bisogno.Passa un anno,e i primi di luglio appena trascorso l'autista si ripresenta a visita,accompagnato dal datore di lavoro,alquanto preoccupato,e con in mano un plico: mi fa vedere,per la prima volta,degli esami strumentali,una tac del 2006 e un rmn del 2009: nella prima viene rilevata una ernia discale l5-s1 laterale dx con lombarizzazione di s1,normale lo spazio epidurale ant.e i forami di coniugazione;nella seconda ,ernia discale mediana l5 s1 e modeste protrusioni discali l3-l4.senza aspetti di significato patologico a carico del cono midollare,con effetti compressivì sulla faccia ventrale del sacco durale.A questo punto tengo a precisare che questo dipendente non é esposto a movimentazione manuale dei carichi; in pratica fa si l'autista per una rivendita di materiale edilizio,ma,usando prevalentemente un camioncino guidabile con patente b,non solleva la merce in quanto viene posta dentro al mezzo tramite dei muletti( non da lui stesso),e,all'arrivo,i tragitti sono brevi,i clienti stessi si occupano dello scarico.Ebbene...questo dipendente se ne viene dicendo che,su consiglio di un sedicente patronato,può fare richiesta di malattia professionale,potendo ottenere anche sei mila euro!!! Durante la visita non emergono particolari problemi se non il riferire di saltuari episodi di lombalgia,e viene espressa la volontà ferma di continuare a lavorare. Ha 40 anni ed é normopeso.Gli dico innanzi tutto che valuteremo la cosa nel tempo, e faccio richiesta almeno di una tac recente essendo l'ultima solo del 2009.In più tra le sue carte trovo una etg regione
inguinale dx con 2 linfonodi di 12 e 22 cm dolenti alla palpazione,da rivedere secòndo il nefrologo,data 11 aprile 2012 . Insomma chiedo anche qui di farlo rivedere dal nefrologo,gli dò un pò di tempo per ricevere i nuovi esami.
Passa il mese di agosto,a settembre telefono al datore di lavoro,e poi al diretto interessato 2 volte per sapere se ha fatto gli esami,e mi riferisce che ancora non ha svolto nulla,ma a breve lo farà,io lo sollecito,dovendo pure chiudere la cartella ed emettere un giudizio. Poi..come un fulmine a ciel sereno...pochi giorni fa,mi cerca il suo principale,affermando di aver ricevuto una lettera,In pratica,é una richiesta di denuncia di malattia professionale,mandata dall'inail,in quanto il lavoratore..nel frattempo si era rivolto al famoso patronato che gli promette i 6 mila euro e che ,tramite visita medica,gli porta avanti la pratica: quindi all'inail é pervenuto primo certificato di malattia professionale contratta durante lo svolgimento di attività lavorativa,per cui é stata richiesta anche copia della cartella sanitaria! Vedete,a parte la mia giovane età,ho meno anni del lavoratore,mi sento tradito,non avendo chiuso la cartella perché mancavan
gli esami,e mi sento un pò disorientato,perché non ho esperienza in queste cose! Ammetto di avere un pò di timore,quali suggerimenti mi date? Cosa può succedere? Grazie a chi,dall'alto della sua esperienza,saprà ben consigliarmi!

Caro collega (solo se lo sei!)
prima di tutto ho una domanda per te. Per quale rischio è sottoposto a sorveglianza sanitaria? Non movimenta carichi, non è esposto a rumore, guida un mezzo per cui è previsto il permesso di guida B e non si evince quali sono i valori delle vibrazioni trasmesse al rachide durante la guida.
Ammettiamo che la sorveglianza sanitaria scatta per l'ultimo rischio citato, dovrà emergere dal DVR e se hai partecipato alla valutazione o se era gia stato valutato allora ci potrebbero essere i presupposti per il nesso causale. A questo punto durante la tua anamnesi remota avrai chiesto di eventuali patologie riscontrate in passato e, se lui ha omesso notizie e/o fatti, viene meno il presupposto della fiducia medico - paziente e per cui potevi esprimere tranquillamente un giudizio di inidoneità assoluta permanente. Il sottoscritto sottopone ad ogni lavoratore il consenso informato, prima della visita preventiva, e loro debbono leggerlo e comprenderlo; una parte riguarda le notizie fornite durante l'anamnesi.
L'altra domanda è la seguente: a chi è indirizzata la richiesta degli accertamenti integrativi ai quali il lavoratore dovrà sottoporsi?
Dato che si deve evincere che sono a carico del datore di lavoro.
In ogni caso in assenza di superamenti dei valori limite per MMC e per vibrazioni manca il nesso di causa ma anche quello della sorveglianza sanitaria (salvo altri rischi presenti in quella azienda per l'autista).

Cordialità

zandor

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 11:59)

...ti rammento la normativa relativa..,all'alcool drug test (a Brescia la effettuate?) !! Altri rischi: polveri,eventuali allergie...se no,che sorveglianza é?

m.digiovanni

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 12:14)

zandor il 08/10/2012 11:59 ha scritto:
...ti rammento la normativa relativa..,all'alcool drug test (a Brescia la effettuate?) !! Altri rischi: polveri,eventuali allergie...se no,che sorveglianza é?

Lungi da me essere sgarbato con un collega (forse! questo lo aggiungo solo per il collega perchè non ti conosco mentre i miei dati sono esatti). Mi sono soltanto limitato a chiederti, per capire se c'è il nesso di causalità per la patologia perchè in caso positivo trattasi ovviamente di MP. Non essendo a conoscenza dei rischi in quella azienda ho prospettato degli scenari e ho scritto come mi comporto. Se hai letto ho anche scritto "salvo altri rischi".
Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, psicotrope e psicofarmaci si applica la normativa vigente che esclude, su tutto il territorio nazionale le patenti b mentre per l'alcol, e qui hai ragione "ogni ASL ha delle interpretazioni personalizzate" in merito.
Per chiudere non avevo nessuna intenzione di offenderti ma volevo solo fornire un contributo alla tua richiesta.

Cordialità

zandor

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 16:54)

no,ci mancherebbe nessun problema! anzi sentendo la tua e le opinioni di altri colleghi in altri forum e dal vivo,mi sto relativamente tranquillizzando! Vorrei solo avere piú anni di esperienza alle spalle,per vivere con meno ansia certe situazioni,un saluto!

EtaBeta

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (08/10/2012 21:14)

il fatto di aver lasciato in sospeso il giudizio di idoneità non penso che sia contestabile da parte dell'ASL. e' un problema del datore di lavoro se ha continuato a far lavorare un dipendente senza giudizio di idoneità. Per lo stesso motivo sarebbe opportuno, secondo me, esprimere un giudizio temporaneo per non lasciare "scoperto" il datore di lavoro.
Penso che all'INAIL possa interessare la cartella sanitaria semplicemente per verificare la data di insorgenza della patologia e quindi la sua indennizabilità.
Mi chiedo invecequali limititazioni si potrebbero esprimere visto che i tragitti sono brevi e non c'è mmc. Escluderei ovviamente la non idoneità visto che dall'anamnesi non emergevano episodi di blocco.

zandor

zandor
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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (09/10/2012 09:38)

direi che questa sia una tra le ipotesi migliori!

maxmd

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  • Re: L'assurda e vergognosa influenza di alcuni patronati circa la richiesta di denunzia presunta di malattie professionali.
  • (12/10/2012 11:00)

zandor il 08/10/2012 12:59 ha scritto:
Buongiorno,vorrei illustrarvi una situazione che credo rappresenti un paradosso dei paradossi! Fine giugno 2011 visito un autista che lavora per una rivendita di materiali edilizi.L'esame obiettivo é nella norma,e anche gli esami strumentali.Riferisce saltuariamente dolori lombari che cura con antiinfiammatori al bisogno.Passa un anno,e i primi di luglio appena trascorso l'autista si ripresenta a visita,accompagnato dal datore di lavoro,alquanto preoccupato,e con in mano un plico: mi fa vedere,per la prima volta,degli esami strumentali,una tac del 2006 e un rmn del 2009: nella prima viene rilevata una ernia discale l5-s1 laterale dx con lombarizzazione di s1,normale lo spazio epidurale ant.e i forami di coniugazione;nella seconda ,ernia discale mediana l5 s1 e modeste protrusioni discali l3-l4.senza aspetti di significato patologico a carico del cono midollare,con effetti compressivì sulla faccia ventrale del sacco durale.A questo punto tengo a precisare che questo dipendente non é esposto a movimentazione manuale dei carichi; in pratica fa si l'autista per una rivendita di materiale edilizio,ma,usando prevalentemente un camioncino guidabile con patente b,non solleva la merce in quanto viene posta dentro al mezzo tramite dei muletti( non da lui stesso),e,all'arrivo,i tragitti sono brevi,i clienti stessi si occupano dello scarico.Ebbene...questo dipendente se ne viene dicendo che,su consiglio di un sedicente patronato,può fare richiesta di malattia professionale,potendo ottenere anche sei mila euro!!! Durante la visita non emergono particolari problemi se non il riferire di saltuari episodi di lombalgia,e viene espressa la volontà ferma di continuare a lavorare. Ha 40 anni ed é normopeso.Gli dico innanzi tutto che valuteremo la cosa nel tempo, e faccio richiesta almeno di una tac recente essendo l'ultima solo del 2009.In più tra le sue carte trovo una etg regione
inguinale dx con 2 linfonodi di 12 e 22 cm dolenti alla palpazione,da rivedere secòndo il nefrologo,data 11 aprile 2012 . Insomma chiedo anche qui di farlo rivedere dal nefrologo,gli dò un pò di tempo per ricevere i nuovi esami.
Passa il mese di agosto,a settembre telefono al datore di lavoro,e poi al diretto interessato 2 volte per sapere se ha fatto gli esami,e mi riferisce che ancora non ha svolto nulla,ma a breve lo farà,io lo sollecito,dovendo pure chiudere la cartella ed emettere un giudizio. Poi..come un fulmine a ciel sereno...pochi giorni fa,mi cerca il suo principale,affermando di aver ricevuto una lettera,In pratica,é una richiesta di denuncia di malattia professionale,mandata dall'inail,in quanto il lavoratore..nel frattempo si era rivolto al famoso patronato che gli promette i 6 mila euro e che ,tramite visita medica,gli porta avanti la pratica: quindi all'inail é pervenuto primo certificato di malattia professionale contratta durante lo svolgimento di attività lavorativa,per cui é stata richiesta anche copia della cartella sanitaria! Vedete,a parte la mia giovane età,ho meno anni del lavoratore,mi sento tradito,non avendo chiuso la cartella perché mancavan
gli esami,e mi sento un pò disorientato,perché non ho esperienza in queste cose! Ammetto di avere un pò di timore,quali suggerimenti mi date? Cosa può succedere? Grazie a chi,dall'alto della sua esperienza,saprà ben consigliarmi!

Scusa la domanda, forse impertinente, ma fatta senza alcuna volontà di polemica: ma come mai, durante le numerose visite mediche periodiche, non ti sei mai accordo di tale situazione? Voglio dire, leggendo i referti TC si parla di ernie discali franche, che, verosimilmente, un banale Wassermann o Lasegue avrebbero potuto mettere in evidenza (per tacere di altre manovre meno immediate..). E i linfonodi inguinali dolenti (immagino di 1.2 e 2,2 centimtrei, non 12 e 22...) si sarebbero potuti scoprire con una palpazione, senza aspettare il nefrologo...
Perchè se noi dimentichiamo che la visita non può e non deve prescindere dalle manovre di semeiotica che ben conosciamo e che, quindi, non può e non deve prescindere da un'analisi accurata dei principali distretti corporei, non dobbiamo poi lamentarci se il lavoratore considera i medici competenti poco più che una formalità imposta dalla legge (e pagata dal datore di lavoro, quindi neanche troppo terzi...) e si rivolga, magari a volte sbagli

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