Ringrazio in anticipo i colleghi che vorranno darmi un parere.
La lavoratrice è risultata positiva alle analisi in visita preventiva e il risultato è stato confermato dalla ripetizione delle analisi.
Ora intendevo prescriverle la ricerca dell'HBV-DNA nel sangue, ma solo per completezza degli esami, in quanto le sue transaminasi hanno valori normali.
Riguardo all'idoneità non vedo problemi, in quanto il rispetto delle normali norme igieniche dovrebbe già impedire che la lavoratrice possa contagiare in qualche modo i bambini, peraltro tutti obbligatoriamente vaccinati.
Negli operatori socio-sanitari il problema non me lo sono posto, forse la mia titubanza, in questo caso, dipende dal fatto che lei lavori con i bambini, pur con la dotazione e la formazione all'uso dei dpi.
Vorrei sapere se siete d'accordo con la piena idoneità e se c'è qualche altro suggerimento, accorgimento che sarebbe opportuno adottare.
chiedo scusa per la risposta che mi accingo a dare.
Se io fossi la lavoratrice ti denuncerei, a dir poco, per violazione dei diritti dei lavoratori.
Ma per quale rischio hai fatto i marches? abuso sessuale sui minori? prelievi di sangue a scuola?
Ho capito bene? EDUCATRICE ASILO NIDO?
Sei sicuro Hbs Antigene? no stai scherzando.
sosi il 22/10/2012 07:09 ha scritto:
chiedo scusa per la risposta che mi accingo a dare.
Se io fossi la lavoratrice ti denuncerei, a dir poco, per violazione dei diritti dei lavoratori.
Ma per quale rischio hai fatto i marches? abuso sessuale sui minori? prelievi di sangue a scuola?
Ho capito bene? EDUCATRICE ASILO NIDO?
Sei sicuro Hbs Antigene? no stai scherzando.
Non sto scherzando, solitamente prescrivo HbsAb, HbsAg, HCV e transaminasi, per il potenziale rischio biologico dato dal contatto coi liquidi biologici dei bambini, i quali possono avere anche epistassi, si possono ferire giocando, ecc.
E' una tutela per il lavoratore, non per il bambino, in modo che in caso di eventuale contagio possa essere indirizzato tempestivamente alle opportune cure.
La vaccinazione per i nuovi nati è obbligatoria (era? la regione Veneto mi sembra abbia abolito l'obbligatorietà) per i bimbi italiani, ma negli asili ci sono anche bambini extracomunitari. Inoltre c'è sempre il caso dei non responders o dei bambini che potrebbero aver contratto l'epatite dalla madre. Il rischio di contagio non è alto, ma comunque esiste.
Trovo davvero fuori luogo e di pessimo gusto l'osservazione su altre possibili fonti di contagio.
Definire gli operatori di asilo nido a rischio biologico è francamente una assoluta forzatura, non rispondente a nessun criterio tra quelli contenuti nel titolo X. Anche perché, in caso contrario, qualora la VDR veramente evidenziasse un rischio biolgico, occorre applicare interamente le misure previste dagli art. 272 e 273, incluso il segnale di rischio biolgico, ed il Datore di Lavoro, tramite il RSPP, deve istituire il registro degli esposti.
adesso capisco perchè non siamo credibili.
capisco anche perchè spesso mi sento dire che i soldi per la medina del lavoro sono soldi buttati.
se ragioniamo così possiamo dire che ogni lavoro ha tutti i rischi di questo mondo.
poi non riesco a capire dove hai studiato i modi di trasmissione delle malattie infettive di cui sopra.
nel nostro lavoro conta molto anche la letteratura, ti prego di farmi sapere se da qualche parte degli insegnanti si sono presi l'epatite B, C o HIV insegnando o educando.
Attenzione anche alla movimentazione dei bimbi e alle posture incongrue: tutto, e proprio tutto, negli asili nido, è a misura di bambino, quindi vale la frase "tronco flesso, gambe flesse".
faccio una provocazione: nel nido dell'ospedale le operatrici sono esposte a rischio biologico?
sosi il 22/10/2012 07:09 ha scritto:
chiedo scusa per la risposta che mi accingo a dare.
Se io fossi la lavoratrice ti denuncerei, a dir poco, per violazione dei diritti dei lavoratori.
Ma per quale rischio hai fatto i marches? abuso sessuale sui minori? prelievi di sangue a scuola?
Ho capito bene? EDUCATRICE ASILO NIDO?
Sei sicuro Hbs Antigene? no stai scherzando.
Santi NUMI !!!!, Sosi....ma che sono i "marches"
Bada che il forum è accessibile anche a non colleghi.........Scriviamo MARCATORI e...passa la paura.
Ti chiedo scusa ed auguro buona giornata a te e ai colleghi
Ciao
Mario
IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Schede tecnico-informative INAIL Maggio 2007
Scheda 12 RISCHIO BIOLOGICO IN ASILI NIDO E SCUOLE DELL’INFANZIA
FONTI DI PERICOLO BIOLOGICO
Contatto con bambini in età prescolare (pannolini dei bambini, feci, fluidi biologici)
Impianti aeraulici e idrici in cattivo stato di manutenzione
Arredi e tendaggi
Polvere
VIE DI ESPOSIZIONE
Inalazione di bioaerosol
Contatto con superfici o oggetti contaminati
Contatto con soggetti potenzialmente infetti
EFFETTI SULLA SALUTE
Infezioni batteriche (scarlattina, otiti, faringiti), infezioni virali (varicella, morbillo, rosolia, parotite, influenza,
mononucleosi, raffreddore), allergie, elmintiasi, dermatosi, pediculosi
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Formazione e sensibilizzazione sulle corrette prassi igieniche
Igiene delle mani, soprattutto dopo avere cambiato indumenti e pannolini ai bambini
Adeguate procedure di pulizia degli ambienti
Microclima confortevole (ventilazione, idoneo numero di ricambi d’aria)
Adeguata manutenzione degli impianti aeraulici e idrici
Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria, delle superfici e della polvere
Periodiche ispezioni delle possibili infestazioni ectoparassitarie dei bambini (pediculosi)
Profilassi vaccinale (se disponibile)
AGENTI BIOLOGICI POTENZIALMENTE PRESENTI
Batteri Stafilococchi, streptococchi
Enterobatteri
Legionelle
Virus Virus causali di varicella, morbillo, rosolia, parotite, mononucleosi, influenza, raffreddore
Funghi Alternaria alternata, Aspergillus spp.
Endoparassiti Enterobius vermicularis (Ossiuri)
Ectoparassiti Pediculus capitis o pidocchio del capo
Allergeni Allergeni indoor della polvere (acari, muffe, blatte, animali domestici)
MONITORAGGIO AMBIENTALE
USO DI AGENTI BIOLOGICI Non deliberato
FONTI DI PERICOLO Aria e superfici contaminate
Contatto con bambini in età prescolare potenzialmente infettivi
Arredi, tendaggi, polvere, impianti di climatizzazione
PRINCIPALI PARAMETRI BIOLOGICI DA RICERCARE
Carica batterica psicrofila e mesofila
Carica fungina (muffe e lieviti)
Stafilococchi
Legionella
Allergeni indoor
ASPETTI CORRELATI DA VALUTARE
Microclima e tipologia impianti di climatizzazione
Numero occupanti
Tipologia arredi
Procedure di pulizia
MATRICI/SUBSTRATI AMBIENTALI
Aria, Superfici, Polveri, Acqua, Filtri condizionatori
bernardo il 22/10/2012 10:29 ha scritto:
Definire gli operatori di asilo nido a rischio biologico è francamente una assoluta forzatura, non rispondente a nessun criterio tra quelli contenuti nel titolo X. Anche perché, in caso contrario, qualora la VDR veramente evidenziasse un rischio biolgico, occorre applicare interamente le misure previste dagli art. 272 e 273, incluso il segnale di rischio biolgico, ed il Datore di Lavoro, tramite il RSPP, deve istituire il registro degli esposti.
In presenza di rischio biologico, uso deliberato o esposizione potenziale, si devono applicare le misure previste dagli art. 272 e 273.
La sorveglianza sanitaria non comporta necessariamente l’istituzione del registro degli esposti.
Art 279. Prevenzione e controllo.
1. Qualora l’esito della valutazione del rischio ne rilevi la necessità i lavoratori esposti ad agenti biologici sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’art.41.
Art. 280. Registri degli esposti e degli eventi accidentali
1. I lavoratori addetti ad attivita' comportanti uso di agenti del gruppo 3 ovvero 4 sono iscritti in un registro in cui sono riportati, per ciascuno di essi, l'attivita' svolta, l'agente utilizzato e gli eventuali casi di esposizione individuale.
tantissimi anni fa ho sostenuto la mia tesi di laurea in Igiene, e nell'ambito delle tante tematiche genericamente igienistiche trattai di un aspetto che, nel 1974-1975, era decisamente insolito: l'igiene ambientale in correlazione all'igiene industriale.
Tuttavia, già all'epoca era piuttosto chiaro che entrambi questi aspetti erano diramazioni specialistiche dell'Igiene intesa in senso ampio e complessivo.
Ebbene, io vorrei che quest'aspetto dell'Igiene Occupazionale venisse nuovamente ribadito: come si deve fare prevenzione igienica (parliamo di profilassi primaria) per la salute pubblica viene a monte ed è non avulsa ma certamente propedeutica rispetto alla prevenzione delle malattie professionali.
Con tutto l'affetto ed il rispetto per chi nell'inail ha stilato quelle schede tecniche, di certo con la migliore buona volontà del mondo, se mi parla di arredi e tendaggi e impianti aeraulici come fonte di pericolo biologico, e me li associa con le feci dei bimbi dai pannolini, mi fa pensare a un luogo di tregenda dove ci sono schizzi di cacchine ovunque... E comunque di virus epatitici B nemmeno l'inail osa parlare, attese le modalità di trasmissione della malattia: a leggere con un briciolo di attenzione la scheda inail rioportata, si vede chiaramente che ci si sta riferendo a malattie a carattere infettivo per le quali vigono le norme di corretta prassi igienica per la salute pubblica, che appunto sono prioritarie ma soprattutto propedeutiche rispetto all'Igiene occupazionale. Se una puericultrice si becca un HVB perchè ha messo le mani con una microferita aperta nelle feci di un bimbo portatore infettivo (...) il problema è a monte: le microferite vannno tenute protette. E proprio volendo sottilizzare, per cambiare i pannolini a tanti bimbi si deovno tenere i guanti, e cambiarlo ad ogni bimbo: non per la puericultrice o per l'infermiera del nido ma PER IL BIMBO, esattamente come l'uso dei guanti monouso nel caso di personale ospedaliero dovrebbe vedere la sostituzione del guanto ad ogni paziente, non a fine turno... E su questo stendo un velo pietoso, perchè la quasi totalità pensa che i guanti monouso siano a difesa della salute dellì'operatore sanitario, mentre la loro finalità è la prevenzione delle c.d. patologie ospedaliere, che non a caso sono in costante aumento perchè l'idea di "essere protetti" fa perdere la cara, vecchia, buona abitudine igienica al lavaggio delle mani tra un paziente e l'altro. A questo punto, io sono più favorevole all'abolizione dei guanti!
Parlando più laboratoristicamente, un HBsAg positivo indica che il soggetto in questione ha contratto una infezione da virus HVB, ma ha già sviluppato gli anticorpi e quindi è inutile vaccinarlo. Senza gli HBcAg e HBeAg anche il solo monitoraggio dell'eventuale infezione non si può certo mettere in relazione al potenziale status di "untore" del soggetto, cosa che date le modalità di trasmissione di HBV mi sentirei di escludere nella direzione maestra->bimbo, ed avrei grosse perplessità anche nella direzione opposta.
Infine, non ci dici se nella raccolta dei dati anamnestici hai avuto modo di sapere se la lavoratrice per caso sia un soggetto vaccinato: il titolo di HBsAg è proprio quello che va indagato per verificare non si sia in presenza di un non-responder.
In questo senso ritengo corretta l'esecuzione del test, peraltro nelle puericultrici e nelle maestre della scuola dell'infanzia detta vaccinazione non è obbligatoria.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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