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postinfarto in edilizia

Questo argomento ha avuto 17 risposte ed è stato letto 3654 volte.

debbo

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  • postinfarto in edilizia
  • (18/02/2013 20:58)

egregi colleghi, vi pongo un quesito su una idoneità a mio avviso non semplice: operaio elettricista, 36 anni, con 3 anni fa storia di infarto trattato con angioplastica. da allora asintomatico per angor. sovrappeso, eccardiogramma con 50% di FE...come vi comportereste ai fini dell'idoneità lavorativa? idoneo totale? limitazione ai lavori in altezza o alla MMC? non idoneo? grazie a chi mi vorrà rispondere

EtaBeta

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183
  • Re: postinfarto in edilizia
  • (18/02/2013 22:27)

idoneo, purchè ti presenti ogni anno accertamenti cardiologici (test da sforzo, ecg ...) che dimostrino un buon compenso

clamagio2@tin.it

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232
  • Re: postinfarto in edilizia
  • (18/02/2013 22:32)

lo farei idoneo controindicando lavoro in altezza e limitando la mmc e facendomi portare ogni anno accertamenti cardiologici

pirondini

pirondini
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66
  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 09:01)

Idoneo con limitazioni:escluso da sforzi. Primo controllo tra sei mesi per verifica.

EtaBeta

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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 12:14)

Chiedo ai colleghi che consigliano limitazioni per sforzi e mmc come fanno a quantificare il limite che il lavoratore non dovrebbe superare. forse l'elettricista non movimenta molti carichi, ma nel caso del muratore come fate a dirgli quanti mattoni può sollevare ?? E dubito che un cardiologo sia in grado di dirvelo, verosimilmente saprà indicarvi l'intensità consigliata per attività aerobica Penso che indicare genericamnete che non è idoneo a mmc , equivale ad una non idoneità (faccio notare la giovane età).

debbo

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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 12:33)

io avevo pensato ad una idoneità con limitazioni: non puo movimentare carichi >5kg e nn puo svolgere lavoro in altezza...

figliofra

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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 13:04)

La tua considerazione è condivisibile. Purtroppo in ambito privato spesso la non idoneità alla mansione equivale alla perdita del lavoro.

EtaBeta il 19/02/2013 12:14 ha scritto:
Chiedo ai colleghi che consigliano limitazioni per sforzi e mmc come fanno a quantificare il limite che il lavoratore non dovrebbe superare. forse l'elettricista non movimenta molti carichi, ma nel caso del muratore come fate a dirgli quanti mattoni può sollevare ?? E dubito che un cardiologo sia in grado di dirvelo, verosimilmente saprà indicarvi l'intensità consigliata per attività aerobica Penso che indicare genericamnete che non è idoneo a mmc , equivale ad una non idoneità (faccio notare la giovane età).

figliofra

figliofra
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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 13:21)

Il peso massimo da spostare nella mmc purtroppo non è l'unico parametro utile per indicare quanto sia dispendiosa, dal punto di vista della riserva coronarica, una mansione. Prova a spostare 100 mattoni di due chili, da uno scaffale all'altro per una distanza di un metro, in un'ora lavorativa, magari al sole ad una temperatura di 45 gradi. Ti posso garantire che questo esercizio richiede un "discreto" impegno fisico. Dovresti essere più preciso nella limitazione.

debbo il 19/02/2013 12:33 ha scritto:
io avevo pensato ad una idoneità con limitazioni: non puo movimentare carichi >5kg e nn puo svolgere lavoro in altezza...

panema

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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 14:32)

debbo il 18/02/2013 08:58 ha scritto: Ciao. Io penso che il problema si possa risolvere solo se hai a disposizione un buon DVR. Ovvero se la movimentazione carichi, che appare essere forse il rischio piu' importante ( ma non scordare le perfrigerazioni )sia stato ben valutato con un moderno metodo di ergonomia, esempio un variable NIOSH, cosi' facendo avrai un Indice di Rischio a cui fare riferimento per prescrivere il non superamento di quell'IR, saltando tutte quello condizioni solo parziali di evitare sforzi, non sollevare tot peso etc. Peraltro indicando al datore di lavoro un percorso piu' variabile con una prescrizione che lascera' piu' spazio per giostrare su varie situazioni e tutelando meglio il lavoratore.
egregi colleghi, vi pongo un quesito su una idoneità a mio avviso non semplice: operaio elettricista, 36 anni, con 3 anni fa storia di infarto trattato con angioplastica. da allora asintomatico per angor. sovrappeso, eccardiogramma con 50% di FE...come vi comportereste ai fini dell'idoneità lavorativa? idoneo totale? limitazione ai lavori in altezza o alla MMC? non idoneo? grazie a chi mi vorrà rispondere

figliofra

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  • Re: postinfarto in edilizia
  • (19/02/2013 17:33)

Debbo, puoi trovare delle indicazioni interessanti leggendo le sottoelencate pubblicazioni, oppure ti invio delle linee guida se mi indichi la tua e mail:
Giannuzzi P. - Linee guida nazionali sulla cardiologia riabilitativa e prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari. Monaldi Arch Chest Dis 2006; 66: 81-116.
Linee guida riabilitazione cardiologica (commissione ad hoc ANMCO – SIC – GIVFRC). Cardiologia 1999; 44 (6): 543-
578 - G Ital Cardiol 1999; 29: 1057-1091.
La riabilitazione del paziente cardiopatico. https://www.cardionet.it
Long-term comprehensive care of cardiac patients. Recommendations by the Working Group on Rehabilitation of the
European Society of Cardiology. Eur Heart J 1992; 13 Suppl C: 1-45.
Guidelines for risk stratification after myocardial infarction. American College of Physicians. Ann Intern Med 1997; 126
(7): 556-560.
Monpere C. Cardiac R


figliofra il 19/02/2013 01:21 ha scritto:
Il peso massimo da spostare nella mmc purtroppo non è l'unico parametro utile per indicare quanto sia dispendiosa, dal punto di vista della riserva coronarica, una mansione. Prova a spostare 100 mattoni di due chili, da uno scaffale all'altro per una distanza di un metro, in un'ora lavorativa, magari al sole ad una temperatura di 45 gradi. Ti posso garantire che questo esercizio richiede un "discreto" impegno fisico. Dovresti essere più preciso nella limitazione.

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