1) Come deve comportarsi un medico competente quando il datore di lavoro di un 'azienda produttrice di cornici non ha provveduto alla VDR per il Legno duro.?
2) Se il medico competente della stessa azienda inserisce nella propria cartella sanitaria il rischio da polvere di legno ( non potendo specificare se cancerogeno per motivi sopra), ed effettua la Sorveglianza Sanitaria, secondo voi è giusto? Penso proprio di no. Manca secondo voi una comunicazione al datore di lavoro della mancata VDR specifica?
3) Che valenza ha il giudizio di idoneità specifica formulato?
4) Se durante la Sorveglianza Sanitaria emergono in più lavoratori problemi vari alle alte vie respiratorie che succede?
Cordiali saluti a tutti
Gennaro Bilancio
A rischio di passare per noioso in quanto avevo già espresso il mio pensiero in altre occasioni, ecco la mia opinione:
punto 1) Io inoltrerei una richiesta ufficiale al datore di lavoro, anche a mezzo raccomandata, facendo un promemoria circa il D.L. 66/2000 e la necessità di adeguare la valutazione dei rischi e di comunicare al M.C. l 'esito delle valutazioni anche ambientali "al fine di aggiornare la sorveglianza sanitaria anche secondo quanto previsto dalle linee guida regionali etc.", richiamando ad una maggiore tutela dei lavoratori (tra l 'altro sono previsti anche notevoli interventi di riduzione dell 'esposizione alle polveri e d una particolare informazione sul rischio e sulla sorveglianza sanitaria) ed al possibile rischio di sanzioni penali.
punto 2) Secondo me, se, in assenza di valutazioni degli altri, inserisci il rischio - polveri di legno -nella cartella sanitaria, non sbagli; il problema è che, in caso di controllo, potrebbero contestarti quanto segue (e sicuramente dimentico qualcosa):
a) e come hai adeguato la sorveglianza sanitaria sapendo del rischio (rinoscopia, questionario, RX??)?
b) hai compilato il registro degli esposti?
c) hai indicato sulla cartella il livello di esposizione del dipendente?
punto 3) il giudizio di idoneità è pur sempre legittimo, ma, ripeto, potrebbe essere contestato per mancanza di "accertamenti mirati" alla prevenzione dei danni legato al rischio.
punto 4) se per alte vie respiratorie intendi il naso, proviamo ad immaginare (non voglio assolutamente essere iettatore)che un operaio dopo qualche mese sviluppi un carcinoma del naso; potrebbe scattare un 'indagine per lesione personale anche a carico del medico competente, ove risultasse che era al corrente di sintomi correlati alla malattia.
In una falegnameria dove sono M.C. da anni, un operaio che non vedevo da alcuni anni ha sviluppato un tumore del naso: la ASL ha indagato, e credo di essermi salvato perchè la normativa fu posteriore ai fatti e perchè l 'operaio nell 'ultima visita non accusava alcuna sintomatologia, ma da quel momento, toccato moltissimo dall 'episodio, come già ho detto in un 'altra risposta, ho iniziato a collaborare con un 'otorino che, perlomeno, mi controlla le cavità nasali di tutti gli esposti.
Come già ho riferito altrove, meglio mollare, anche a costo di guadagnare di meno, le aziende che non si vogliono adeguare, perchè sono sicuramente in MALAFEDE.
Auguri e sentiamo gli altri colleghi.
Perfettamente d 'accordo con il collega marchionni, soprattutto sul punto riguardante la malafede di alcune aziende. Vorrei solamente aggiungere che, se dovessi trovarmi in una tale situazione, invierei la lettera di dimissioni dall 'incarico sia al datore di lavoro, sia, per conoscenza, alla usl, specificando i motivi della mia rinuncia. Badate bene, non si tratta di una pura e semplice ripicca, ma dell 'unico modo che avrei in un caso simile di tutelare i lavoratori, anche perchè penso che certi datori di lavoro dovrebbero andare in galera! (sperando sempre che poi la usl intervenga....)
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Ringrazio per le risposte, ma non mi preoccuperei su quello che direbbe L 'ASL così come ha scritto il collega Marchionni.
Infatti se non è stato valutato il rischio da polvere di legno duro e il medico competente non ha informato il datore di lavoro sulla mancata valutazione, il M.C. non può compilare il registro degli esposti ne indicare sulla cartella sanitaria il livello di esposizione? "Esposti a quale cancerogeno?" Il datore di lavoro potrà sempre dichiarare che non utilizza legno duro sulla revisione della VDR. L 'ASL in questo caso farà prescrizione di mancata valutazione di rischio specifica.
Sono perfettamente d 'accordo con il collega marchionni.
Gennaro Bilancio
Rileggendo le risposte, non sono d 'accordo con il punto 2 e 3 del collega marchionni, infatti se nella VDR non è specificato nemmeno il rischio di polvere di legno, non sussiste nemmeno l 'obbligo di sorveglianza sanitaria, di conseguenza del giudizio di idoneità specifico.
Aspetto risposte
Grazie
Gennaro Bilancio
Però potrebbe esserci la sorveglianza sanitaria per il rischio "rumore" o "movimentazione manuale dei carichi"...
No secondo la VDR non esiste rischio da MMC ne Rumore, mentre il rischio chimico è stato valutato guarda un pò " moderato".
Grazie
Di conseguenza non dovrebbe essere presente nemmeno il Medico Competente.
Gennaro Bilancio
Scusate, ma cerco di ricapitolare. Dunque in base a quello che tu riferisci in questa azienda non risulta (dalla VDR) la presenza di rumore, non fanno MMC, il rischio chimico è moderato, e le polveri di legno duro non sono state valutate! Ammesso che questo posto di lavoro sia veramente più sterile di una sala operatoria, allora dovrei capire per quale oscuro motivo il datore di lavoro ha nominato un MC! Forse perché i lavoratori corrono il “rischio†di annoiarsi? Scherzi a parte credo che il datore di lavoro in questione sia uno di quelli che ci marciano, e di brutto pure. A questo punto si impongono alcune considerazioni. Esiste la fonometria? La VDR precedente chi l’ha fatta? Sei stato coinvolto? I RLS esistono? E se si, cosa dicono? Secondo me, caro Gennaro, devi stare attento, rischi di passare qualche guaio con una ditta del genere; il consiglio migliore che mi sento di darti è: MOLLALA! Ciao.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Io sposterei il problema su un altro punto: il ruolo del medico competente-medico del lavoro nel processo di valutazione dei rischi e le osservazioni riportate nel verbale di vista degli ambienti di lavoro.
Se come medico competente-medico del lavoro visito gli ambienti di lavoro, come è mio dovere, ed evidenzio la presenza di un materiale, nel caso in oggetto il legno duro, come mi comporto? Non posso far finta di niente. E ' mio obbligo informare il datore di lavoro delle procedura da attivare ed è mio obbligo tutelare la salute dei "miei" lavoratori organizzando una sorveglianza sanitaria mirata. Il datore di lavoro, nel frattempo, si preoccuperà di aggiornare il documento, di fare i monitoraggi, di istituire il registro.
Ho gestito in questo modo un caso simile relativo ad una sostanza cancerogena da me rilevata in corso di soprallugo e non riportata nel Documento di valutazione dei rischi.
Ritengo che in presenza di un rischio evidenziabile con gli strumenti culturali e normativi in possesso del medico competente-medico del lavoro, è doveroso per il medico attivare le porcedure del caso e non è giustificabile una posizione del genere "il datore di lavoro non mi ha fatto comunicazione, io non sono responsabile...".
A tutti un saluto.
Non sono il medico competente dell 'azienda. non avrei mai accettato questa situazione, il caro amico Pennacchio mi è testimone. Purtoppo è una situazione che esiste d 'avvero, come in altre aziende in settori diversi. Il messaggio che vorrei lasciare e che spesso il medico competente
1. si trova tra l 'incudine e il martello
2. non sempre viene informato sui reali rischi a cui sono sottoposti i lavoratori
3. esiste spesso una discordanza tra i rischi evidenziati nella VDR e rischi previsti dal MC, spesso derivata da una non presa visione del documeto stesso
4. alcuni colleghi non hanno mai effettuato sopralluoghi, ma si limitano solo a fare visite mediche ( di che genere poi?)
5 spesso non sono inseriti rischi sulla cartella sanitaria ( ma scrivono sull 'intestazione del documento sanitario "cartella sanitaria e di rischio")
6 non leggono quello che scrivono, mi è capitato di leggere un protocollo di Sorveglianza sanitaria in cui il medico competente ha ninserito l 'obbligo di utilizzo di mascherina per polvere per esposti ad agenti chimici, oppure obbligo di otoprotettori per non esposti a rumore.
Tutto questo porta a una dequalificazione del nostro lavoro.
Per fortuna accanto a questi medici competenti esistono altri che svolgono adeguatamente il proprio lavoro, ma sono pochi.
Caro amico Pennacchio sono d 'accordo su quanto hai scritto, ma quallo che volevo far capire è che se nell 'azienda ( tipo quella in oggetto) quando non è stato previsto nessun rischio per la salute, neanche quelli non normati il medico competente non deve essere nominato, ne quest 'ultimo dovrebbe accettare la nomina, in quanto il datore di lavoro secondo me non ha l 'intezione di effettuare un 'adeguata prevenzione e protezione dei lavoratori. Pio chi ti dice che quella polvere di legno è duro se il datore di lavoro non ti fa un 'elenco dei legni utilizzati?
Grazie a tutti delle risposte date e scusate lo sfogo, io credo che la medicina del lavoro sia una delle più belle e complicate specializzazioni, e mi innervosico qaunto vedo o sento cose dequalificanti. questo è uno dei motivi perchè altri medici di altre branche si sentono professionalmente bravi a svolgere l 'attività di Medico Competente.
Gennaro Bilancio
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