Salve a tutti volevo un consiglio circa l'effettuazione della vaccinazione antitetanica:
Deve essere effettuata obbligatoriamente in un ambulatorio medico oppure può essere effettuata anche in azienda stessa pur assenza di vero e proprio ambulatorio?.
Voi fate le vaccinazioni antitetaniche senza problemi?
Io sono un pò preoccupato.
dusky il 10/07/2013 10:35 ha scritto:
Salve a tutti volevo un consiglio circa l'effettuazione della vaccinazione antitetanica:
Deve essere effettuata obbligatoriamente in un ambulatorio medico oppure può essere effettuata anche in azienda stessa pur assenza di vero e proprio ambulatorio?.
Voi fate le vaccinazioni antitetaniche senza problemi?
Io sono un pò preoccupato.
Le vaccinazioni devono esser fatte in teoria presso un ambulatorio medico con tanto di carrellino delle emergenze (con pallone ambu, adrenalina, ecc).
Questa è la teoria, come teoria è che anche le visite mediche devono essere fatte in uno studio/ambulatorio medico e non in azienda. Anche teoria è che le visite mediche per le patenti devono essere fate in uno studio medico (e non nelle agenzie e autoscuole). Ancora teoria è che il MC deve essere nominato dal datore di lavoro e non da società di servizi.
Continuiamo? :-)
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
capisci bene però che una cosa è fare le visite mediche, mentre caso diverso sono le vaccinazioni (atto medico mininvasivo con probabili anche se rarissimi effetti collaterali).
Per quanto riguarda le società di servizi concordo al 110% e cerco di combatterle avendo uno studio personale e avendo contatti diretti con i datori di lavoro anche se presentati dall'ingegnere , geometra, commercialista di turno che fa i DVR che spesso non firmo prima delle modifiche richieste.
faggiano.danilo il 10/07/2013 10:46 ha scritto:
Le vaccinazioni devono esser fatte in teoria presso un ambulatorio medico con tanto di carrellino delle emergenze (con pallone ambu, adrenalina, ecc).
Questa è la teoria, come teoria è che anche le visite mediche devono essere fatte in uno studio/ambulatorio medico e non in azienda. Anche teoria è che le visite mediche per le patenti devono essere fate in uno studio medico (e non nelle agenzie e autoscuole). Ancora teoria è che il MC deve essere nominato dal datore di lavoro e non da società di servizi.
Continuiamo? :-)
faggiano.danilo il 10/07/2013 10:46 ha scritto:
Le vaccinazioni devono esser fatte in teoria presso un ambulatorio medico con tanto di carrellino delle emergenze (con pallone ambu, adrenalina, ecc).
Questa è la teoria, come teoria è che anche le visite mediche devono essere fatte in uno studio/ambulatorio medico e non in azienda. Anche teoria è che le visite mediche per le patenti devono essere fate in uno studio medico (e non nelle agenzie e autoscuole). Ancora teoria è che il MC deve essere nominato dal datore di lavoro e non da società di servizi.
Continuiamo? :-)
faggiano.danilo il 10/07/2013 10:46 ha scritto:
Le vaccinazioni devono esser fatte in teoria presso un ambulatorio medico con tanto di carrellino delle emergenze (con pallone ambu, adrenalina, ecc).
... ma anche defibrillatore...
Fino a quando si poteva le ho sempre fatte anche in ditta, ma adesso invio una richiesta impegnativa alla azienda, che su appuntamento manda l' interessato al distretto, dove le vaccinazioni obbligatorie per legge vengono effettuate gratuitamente.
Gli obblighi in materia di profilassi antitetanica sono previsti dalla Legge 5 marzo 1963 n. 292, come modificata dalla Legge 20 marzo 1968 n. 419:
“Art. 1 - È resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica:
a) per le seguenti categorie di lavoratori dei due sessi più esposti ai rischi dell’infezione tetanica: lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, fantini, conciatori, sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e preparazione delle piste negli ippodromi, spazzini, cantonieri, stradini, sterratori, minatori, fornaciai, operai e manovali addetti alla edilizia, operai e manovali delle ferrovie, asfaltisti, straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni, lavoratori del legno, metallurgici e metalmeccanici. (omissis)
Art. 3 - Nei soggetti appartenenti alle categorie di cui alle lettere a) e b) dell’articolo 1 della presente legge la vaccinazione o rivaccinazione antitetanica è eseguita a cura ed a spese degli enti tenuti per legge alle prestazioni sanitarie.” (cioè oggi i Servizi
Territoriali delle ASL).
Il puntuale ed effettivo rispetto di tale obbligo spetta al Datore di Lavoro(D.Lgs 81/08 art. 18 comma 1 lettera f):
“(Il Datore di Lavoro deve) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezioni collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione”.
SUPERGABRI il 10/07/2013 02:12 ha scritto:
... ma anche defibrillatore...
Fino a quando si poteva le ho sempre fatte anche in ditta, ma adesso invio una richiesta impegnativa alla azienda, che su appuntamento manda l' interessato al distretto, dove le vaccinazioni obbligatorie per legge vengono effettuate gratuitamente.
Ma infatti questa sarebbe la cosa migliore. Il problema è che certe volte ti scontri con ambulatori vaccinazioni che si rifiutano di vaccinare sol perchè il lavoratore dice che la vaccinazione (di solito antitetanica) gli serve per il lavoro. A questo punto quelle menti gloriose dei nostri pseudo-colleghi dell'ambulatorio vaccinazioni dicono che non lo fanno e che è a carico dell'azienda.
In sostanza, se vai "in incognito" come comune cittadino e chiedi di essere vaccinato ti vaccinano, se vai dicendso che ti manda il MC ti cacciano, a volte anche a maleparole. Ovviamente a richieste/comunicazioni scritte la Direzione Sanitaria non ti risponde proprio.
A questo punto, o vai e sfasci la testa a chi rifiuta gli atti dovuti per dovere d'ufficio o vaccini tu il lavoratore e tiri dritto (che si fa prima).
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 10/07/2013 03:17 ha scritto:
Ma infatti questa sarebbe la cosa migliore. Il problema è che certe volte ti scontri con ambulatori vaccinazioni che si rifiutano di vaccinare sol perchè il lavoratore dice che la vaccinazione (di solito antitetanica) gli serve per il lavoro. A questo punto quelle menti gloriose dei nostri pseudo-colleghi dell'ambulatorio vaccinazioni dicono che non lo fanno e che è a carico dell'azienda.
In sostanza, se vai "in incognito" come comune cittadino e chiedi di essere vaccinato ti vaccinano, se vai dicendso che ti manda il MC ti cacciano, a volte anche a maleparole. Ovviamente a richieste/comunicazioni scritte la Direzione Sanitaria non ti risponde proprio.
A questo punto, o vai e sfasci la testa a chi rifiuta gli atti dovuti per dovere d'ufficio o vaccini tu il lavoratore e tiri dritto (che si fa prima).
Calma, calma , collega. Non sarebbe giusto sfasciare teste (almeno in questo caso ). Il testo Unico infatti ci affibbia anche questa incombenza(Art. 279 comma 2)
" Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente..."
Nella mia provincia (Brescia) moltissimi medici competenti (e soprattutto coloro che lavorano in proprio e non con centri servizi)si occupano delle vaccinazioni, si occupano (come il sottoscritto) della vaccinazione.
Nella mia personale esperienza, di circa 20 anni di lavoro, ho somministrato credo centinaia e centinaia di dosi, ma non ho mai avuto problemi di rilievo tranne qualche (sporadica) reazione locale di dolore o gonfiore. Penso che sull'argomento ci si spaventi un po' troppo, e si tralasci lo specifico richiamo normativo ...è una modestissima opinione..
paldoctor il 10/07/2013 03:40 ha scritto:
Calma, calma , collega. Non sarebbe giusto sfasciare teste (almeno in questo caso ). Il testo Unico infatti ci affibbia anche questa incombenza(Art. 279 comma 2)
" Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente..."
Nella mia provincia (Brescia) moltissimi medici competenti (e soprattutto coloro che lavorano in proprio e non con centri servizi)si occupano delle vaccinazioni, si occupano (come il sottoscritto) della vaccinazione.
Nella mia personale esperienza, di circa 20 anni di lavoro, ho somministrato credo centinaia e centinaia di dosi, ma non ho mai avuto problemi di rilievo tranne qualche (sporadica) reazione locale di dolore o gonfiore. Penso che sull'argomento ci si spaventi un po' troppo, e si tralasci lo specifico richiamo normativo ...è una modestissima opinione..
Ovviamente sono calmissimo!
Quello che dice il testo pseudo-unico lo sappiamo bene tutti. Il problema è che, se io sono un comune cittadino e vado a farmi vaccinare, o indossi una divisa di una ditta o non la indossi, resto pur sempre un comune cittadino.
Questo significa che, se la vaccinazione antitetanica (o antiepatite B, ecc.) per la mia ASL rientra in quelle gratuite a favore di tutti i comuni cittadini, quando mi reco presso un ambulatorio vaccinale NON mi si può cacciare sol perchè mi ci sta mandando il MC piuttosto che il vicino di casa o stia andando dietro consiglio della nonna!!!!
Quando si tratta di particolari vaccini legati alla specifica mansione del lavoratore (rarissima evenienza), allora siamo d'accordo che glieli somministro io in qualità di MC e a spese della ditta.
Poi conosciamo tutti ovviamente indicazioni e controindicazioni alle varie vaccinazioni. Credo che il mio post sia stato frainteso: non volevo dire che mi spavento a vaccinare e quindi demando agli ambulatori pubblici e mi arrabbio se non mi "aiutano" (non me ne può frega' de meno dal punto di vista del rischio professionale). Non mi piace quando qualcuno fa il furbo per non lavorare ... che è diverso!
Tu avrai fatto 20 anni di vaccini, io ne ho fatti 15 (per ora) di vaccini (mai un problema) e anche di emergenza territoriale. Direi che i malori e gli arresti cardiaci non mi spaventano più di tanto.
Poi tutti sbagliamo per carità e speriamo di non vederne mai! E giacchè tocco ferro :-)
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Non vi accapigliate, su
Premesso che l'opinione di paldoctor è tutt'altro che modestissima, anche perché basata su anni di esperienza (così come quella di faggiano.danilo), stavolta mi trovo d'accordo con aristide e, di conseguenza, con la condotta di Supergabri (a mio avviso, la richiesta impegnativa si può anche esprimere in termini di prescrizione nell'idoneità), almeno per quanto riguarda la vaccinazione antitetanica, unica obbligatoria per alcune categorie di lavoratori, ed eventualmente per quelle raccomandate (es. antiepatite B) e offerte gratuitamente.
Il comma 2 dell'articolo 279 sancisce un obbligo per il datore di lavoro nell'ambito più generale delle disposizioni in materia di sicurezza e igiene del lavoro (art. 18 e altri), come detto giustamente da aristide.
Concettualmente, obbligare i MC a somministrare una vaccinazione resa obbligatoria per legge sarebbe come imporre ai pediatri di riferimento di effettuare la stessa in età infantile (in realtà hanno provato a coinvolgerli, ma non sono molto d'accordo...)
Trovo corretto verificare sempre, in caso di indicazione, il titolo anticorpale e decidere se somministrare personalmente la vaccinazione o prescrivere la stessa a seconda dei casi.
Se, invece, si tratta di una vaccinazione non obbligatoria per legge, ma prevista dal MC nel programma di sorveglianza sanitaria, è giusto che sia lui ad occuparsene.
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