Scusate la banalità della domanda.
Ho visitato un’apprendista parrucchiera. All'anamnesi mi riferisce precedenti asmatici.
Ho chiesto test allegometrici epicutanei. Risposta i test non vengono praticati fino a ottobre perche i cerotti con il caldo si staccano.
Devo attendere finché i cerotti non si staccano per esprimere il giudizio d'idoneità?
Scusa ma non ci siamo proprio, i test epicutanei non hanno niente a che fare con l'asma! Se proprio vuoi indagare meglio picktest e test con lz metacolina
Scusa forse mi sono espresso male .Le sostanze chimiche che vengono usate dai parrucchieri possono provocare :Dermatiti irritative - allergiche da contatto-effetti irritativi a carico delle vie aeree - asma.
Ora mi è parso logico ad una apprendista che nella anamnesi dichiara di aver avuto asma prima dell’idoneità far eseguire i test per le sostanze che chimiche che utilizzerà e mi pare che indicati siano i test allergometrici epicutanei serie sidapa . Ora la risposta data alla ditta e che i test non possono essere eseguiti fino a ottobre perché i cerotti col caldo si staccano.
Io semplicemente non farei eseguire i patch test per i seguenti motivi:
1. i meccanismi immunologici alla base delle dermatiti e dell'asma sono differenti
2. vi è sempre un rischio di sensibilizzazione associato all'esecuzione dei patch test per cui questo tipo di indagine andrebbe riservata solo ai soggetti sintomatici (per dermatiti)
Al massimo come ha scritto precedentemente il collega farei un test di broncostimolazione aspecifica
L’anamnesi potrebbe già fornirti molti elementi orientativi:
A che età ha avuto i primi sintomi di asma? Quando è avvenuto l’ultimo attacco? (buona parte degli asmatici da bambini risolve l’asma entro i 15 anni);
I precedenti asmatici sono attacchi avuti durante l’eventuale scuola di formazione professionale?
(se è cosi, in effetti attenzione); era sottoposta a Sorveglianza Sanitaria durante la scuola di formazione?
Che grado di asma ha? Trattato con quale schema terapeutico?
I patch test non servono per l’asma professionale, ne mediata da composti ad alto peso molecolare, ne come nel caso delle sostanze usate dai parrucchieri da composti a basso peso molecolare.
I prick test e/o il dosaggio IgE specifiche non sono disponibili per la maggior parte dei composti a basso peso molecolare (o non hanno sensibilità) quindi non sono utili, anche perché il meccanismo alla base delle problematiche asmatiche con composti a basso peso non chiama in causa le IgE nella maggior parte dei casi.
Il test di broncostimolazione aspecifica può (non sempre) rilevare un iperreattività bronchiale, ma non tutti i pazienti con iperreattività bronchiale sviluppano asma e soprattutto asma occupazionale, quindi in visita preventiva non può farti discriminare tra idoneo/non idoneo (i.e. se fa ricorso e/o denuncia vince).
In base all’anamnesi e a quanto detto, mi sembra cmq una paziente da “tenere d’occhio” quindi visita ravvicinata a tre/sei mesi e informala che può fare visita a richiesta se dovessero esserci sintomi.
Durante le visite a periodicità ravvicinata, per il primo anno, dato che il rischio è maggiore, anamnesi sia su disturbi respiratori polmonari che nasali (di solito compaiono mesi prima dell’eventuale asma e cominciano a farti propendere per una non idoneità se un’idoneità condizionata risulta inapplicabile).
Se poi dovesse sviluppare sintomi compatibili con asma: monitoraggio PEF (meccanico, lo strumento costa sui 16 euro) per tre settimane e vedi se è correlato con il lavoro (migliora il week end o quando non lavora), se suggerisce una correlazione visita unità ospedaliera Medicina del Lavoro e ci penseranno loro a fare diagnosi con gli idonei strumenti.
Tieni conto, infine, che le probabilità di sviluppare asma sono proporzionali alla concentrazione dell’asmogeno in aria, in teoria concentrazioni inferiori ai limiti non dovrebbero risultare “sensibilizzanti” (non è che i parrucchieri lavorino in un ambiente saturo di asmogeni inalabili).
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