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Caso clinico incollatore nefropatico

Questo argomento ha avuto 7 risposte ed è stato letto 1970 volte.

Rcorda

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  • Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 08:30)

Cari colleghi, vi richiedo gentile consiglio; caso:
Lavoratore in assunzione incollatore c/o industria calzaturiera (collanti utilizzati ovviamente in modica quantità ma su base solventi, anche organici), affetto da IRC non in trattamento dialitico (giovane, 26aa).
Agli esami ematici creatininemia 6.7 (più ovviamente proteinuria, microematuria, etc.).
Secondo voi:
a) non idoneo a mansione di incollatore con esposizione a nefrotossici
b) idoneo a patto che che non si superi 1/10 del TLV (ragionevole che ciò accada) e cmq con tutti i DP che ne abbattino assorbimento/inalazione.
Oggi ne devo parlare anche con RSPP, attendo vs. lumi.

Grazie in anticipo.
RCorda

Gennaro

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 09:14)

Salve:)
Se ricordo bene i collanti sono costituiti da polimeri da uno o più solventi ed in alcuni casi additivi. Nessuno di essi è Nefrotossico, i metaboliti sono escreti principalmente per via renale, con la dialisi e soprattutto se l'utilizzo delle sostanze chimiche risulta come dici tu "moderato" penso che non ci siano le condizioni per una controindicazione all'esposizione di tali collanti.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

brunofarruggia

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 10:49)

Non credi che sarebbe piu' semplice rifarti al d.v.r.o acquisire le schede tecniche di sicurezza e vedere se ci sono dentro ag. chimici nefrotossici tenendo conto,comunque, delle condizioni di iperscettibilità del lavoratore.

Rcorda

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 11:19)

Appunto, nel DVR R chimico non irrilevante per qualla mansione, proprio per presenza di solventi (tra cui, anche se in modicissime quantità, solventi organici con possibile nefrotossicità, non chiedermi a memoria quali).



brunofarruggia il 25/07/2013 10:49 ha scritto:
Non credi che sarebbe piu' semplice rifarti al d.v.r.o acquisire le schede tecniche di sicurezza e vedere se ci sono dentro ag. chimici nefrotossici tenendo conto,comunque, delle condizioni di iperscettibilità del lavoratore.

Gennaro

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 12:43)

Scusatemi se insisto....nella zona dove lavoro, ci sono molti calzaturifici, ho acquisito centinaia di schede di sicurezza e ho letto tanti DVR, ma non ho mai trovato agenti nefrotossici (visto anche il metabolismo dei solventi). In genere mi preoccuperei della funzionalità renale nei casi in cui vi sia una esposizione a Metalli ( non presenti nel calzaturificio). Ora siccome se nel DVR c'è scritto che gli agenti chimici utilizzati nella colla sono nefrotossici, sono curioso di conoscere questa novità per me. Quali sono gli agenti chimici scritti nel DVR?. Ti consiglierei di effettuare un sopralluogo negli ambienti di lavoro, di prendere nota quali agenti chimici sono presenti sul luogo di lavoro, e di confrontarli con quelli elencati e valutati nel DVR. Potresti trovare delle sorprese. Secondo la mia esperienza nella maggior parte dei casi i prodotti utilizzati sono miscele in cui il solvente presente in maggiore concentrazione è l'Acetone. Sta ritornando di moda anche N.esano.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

Rcorda

Rcorda
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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 13:17)

Ciao, il toluene è nefrotossico.
Poi c'è anche un altro aspetto: un individuo che è affetto da irc NON in dialisi ha più difficoltà nell'escrezione urinaria dei mataboliti dei vari solventi (con possibile aumento della dose interna) e quindi essere ipersuscettibile anche alla neurotossicità p.e. del n-esano (che cè).

Ciao, RCorda

laura.brena

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 13:51)

Rcorda il 25/07/2013 01:17 ha scritto:
Ciao, il toluene è nefrotossico.
Poi c'è anche un altro aspetto: un individuo che è affetto da irc NON in dialisi ha più difficoltà nell'escrezione urinaria dei mataboliti dei vari solventi (con possibile aumento della dose interna) e quindi essere ipersuscettibile anche alla neurotossicità p.e. del n-esano (che cè).

Ciao, RCorda

Da come la vedo io, visto che ti trovi di fronte ad un soggetto iper suscettibile (per la sua patologia), anche se l'esposizione é minima, é necessario assicurarsi che sia dotato di tutti i DPI adeguati; concordo con te che con una creatininemia a quei livelli accumula tutto e non elimina quasi nulla.
La non idoneitá é, forse, per lui, una condanna?
Anche se, con le condizioni cliniche da te descritte, dovrebbe avere una percentuale di invalidità prossima al 100%. E mi chiedo se non é indicato richiedere l'inabilità, anche temporanea, al lavoro.

Laura1869

Rcorda

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  • Re: Caso clinico incollatore nefropatico
  • (25/07/2013 17:36)

Spero che non sia una condanna (anche perchè il calzaturificio è grandino (oltre 200 dip) ed ho accennato al discorso di possibile mansione alternativa.
La IC è 85% ed il soggetto è giovane (26aa), nella sua relazione di invalidità in realtà è consigliato lavoro simil-impiegatizio (non certo una manovia), ma come ben sai oggi non è facile trovare lavori VDT.

P.s. oggi ho recuperato sds collante: 22-25% etile acetato; 10-12.5% acetone; 38-43% nafta (cicloesano, eptano, esano, n-esano).

RCorda

laura.brena il 25/07/2013 01:51 ha scritto:


Da come la vedo io, visto che ti trovi di fronte ad un soggetto iper suscettibile (per la sua patologia), anche se l'esposizione é minima, é necessario assicurarsi che sia dotato di tutti i DPI adeguati; concordo con te che con una creatininemia a quei livelli accumula tutto e non elimina quasi nulla.
La non idoneitá é, forse, per lui, una condanna?
Anche se, con le condizioni cliniche da te descritte, dovrebbe avere una percentuale di invalidità prossima al 100%. E mi chiedo se non é indicato richiedere l'inabilità, anche temporanea, al lavoro.

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