Buongiorno,
scrivo qui per chiedere cortesemente un chiarimento.
Mia moglie è lavoratrice dipendente in un asilo privato, facente parte di un istituto omnicomprensivo (da asilo a scuole superiori). A novembre dell'anno scorso è rimasta incinta ed appena lo ha comunicato al datore di lavoro è stato valutato che il suo lavoro rientra in quelli a rischio e che sarebbe dovuta essere spostata a mansione differente (non a contatto con bambini, quindi per esempio in segreteria) con retribuzione all'80%. La scuola ha poi valutato che non ci fosse necessità in tali ambiti e quindi è stata messa in maternità a casa fin da subito, con retribuzione all'80%. E sono state fatte tutte le comunicazioni del caso a INPS e ASL.
Il parto è avvenuto a luglio. Poichè nostro figlio ha necessità di essere seguito fino ad una operazione che farà verso febbraio, abbiamo richiesto che ci venga data anche la interdizione posticipata, che è dovuta, alle maestre di asilo, per gli stessi motivi di quella anticipata.
Il problema ora è questo: in primo luogo la cosa non è automatica, come vorrebbe la logica, anche se i fattori di rischio sono i medesimi. Inoltre l'ASL chiede l'attestazione di un medico del lavoro che ci sia questa necessità (mentre in gravidanza bastava il ginecologo), ma l'istituto non ha un medico del lavoro. Nei casi di assenza di questo medico, come si può farsi attestare questa necessità dei mesi di sospensione o messa in differente mansione (che sono dovuti per legge?)
Vi ringrazio e spero di avere spiegato bene il problema
Cordiali saluti
M. Polesso
Prescindendo dal merito, è uno dei casi tipici in cui la scuola deve comunque nominare il Mefico competente.
ringrazio per la risposta, però se la scuola sostiene che per legge non rientra nei casi in cui è tenuta ad avere tale figura (e io purtroppo non entro in tale merito)...come si può risolvere la questione?
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti