Buongiorno a tutti.
La domanda nasce spontanea...
Ma è possibile che dall'avvento della medicina del lavoro non sia stato ancora possibile standardizzare i protocolli sanitari per le varie categorie di lavoro?
Ogni medico applica un portocollo personale e ogni ASL o ASP applica un metodo di controllo personale.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Spirometrie fatte a caso e inutili
Esami del sangue ed ECG a riposo richiesti senza motivo e inutili
Visiotest ad autisti???? che hanno la patente
Ma non è ora di finirla?
Una Consensus sul sito si potrebbe organizzare e si scoprirebbe che sfortunatamente ho ragione
La volgarità del titolo non meriterebbe una risposta. Ma alle provocazioni non so resistere.
Una delle pochissime cose buone del "coso" 81 è che lascia la RESPONSABILITA' e finanche la LIBERTA' al MC del protocollo sanitario. Certo egli lo presenta in riunione periodica art 35 e le varie figure coinvolte possono esprimere il loro dissenso e le loro proposte. Certo lo SPISAL può rettificare e perfino l' INAIL ci mette il naso quando arriva con l' atteggiamento della Guardia di Finanza a controllare tutto in merito ad una richiesta di riduzione del premio assicurativo. Ma i protocolli standardizzati a chi farebbero comodo? Ai suddetti controllori e a quelli che non li sanno fare!
..tutto giusto supergabri.., gli accertamenti sanitari devono essere mirati al rischio e il protocollo è deciso dal Medico Competente, gli accertamenti devono essere mirati al rischio pero' permetti che, pur tenendo conto della discrezionalità del medico competente, non ha senso fare en ECG da sforzo ad un videoterminalista,oltrechè inopportuno è vietato e cosi' per tanti accertamenti che ho visto fare nei vari visitifici in cui mi sono imbattuto. Ma la regola delle società di servizi è fare tutto a tutti,l'importante è fare lavorare gli strumenti e fare cassa. In occasione della riunione periodica chi puo' obiettare al medico la bontà del protocollo? RSPP? Il datore di lavoro?RLS? Molto raramente queste figure masticano di medicina e protocolli,....certo standardizzare i protocolli è inopportuno considerate le innumerevoli variabili presenti negli ambienti di lavoro, l'importante è comunque che i medici lavorino di piu' in scienza e coscienza. Ribellandosi alle società di servizi che in alcuni casi impongono protocolli,evitando protocolli inutili, rifiutando di visitare sui camper, in auto o in scantinati,ma in ambienti sanitari controllati e idonei.
Non esistendo i lavoratori standardizzati, le aziende standardizzate, essendo stato abrogati, per fortuna, i vecchi "mansionari" non esistono, più che giustamente, nemmeno i protocolli standardizzati. Altra cosa sono le linee guida, le indicazioni operative, gli indirizzi cui il MC può fare riferimento, ma che devono essere sempre adattati alla specifica azienda ed alla specifica situazione di rischio. Gli abusi vanno perseguiti, ma non certamente non con la standardizzazione!
infatti ... ( una volta s'usava un termine latino, ... non che fosse più fine ma tant'è)
Sono d'accordo che i protocolli li stabilisce il MC (che li presenta anche in riunione periodiche con l'andamento della sorveglianza sanitaria
ma che programma ed effettua) Sul fatto che il datore di lavoro e il responsabile della sicurezza sia in grado di esprimere il loro dissenso "tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati" ho francamente i miei dubbi...
che vi siano anche protocolli mal fatti ridondanti o riduttivi questo e pure vero ( anche se non conoscendo la singola azienda con tali protocolli il collega potrebbe aver dato quelle specifiche indicazioni per motivi corretti). Atteggiamento eccessivamente gistificatorio ? forse comunque di protocolli rigidi ce ne sono (per videoterminalisti )
e ci non ci piacciono molto
Come dice Graziano, e aggiungo, se si stabiliscono dei protocolli sanitari in base a rischi "presunti" cui potrebbero essere esposti i lavoratori, ricorrendo per esempio a ipotesi di esposizioni che derivano da dati di letteratura (le matrici mansione-esposizione,si incorre nella possibilità di commettere grossolani errori. Le matrici mansioni esposizioni possono servire solo per avere un idea molto generica delle situazioni. I rischi sanitari reali possono essere stabiliti solo ricorrendo alla valutazione del rischio nelle specifiche situazioni. Quindi concordo sul fatto che purtroppo non possiamo avere protocolli standardizzati. Questo non significa che gli accertamenti complementari alle visite mediche, preventive o periodiche, effettuate dal medico competente non debbano essere "orientati al rischio", così come d'altronde è previsto dalla normativa vigente.
E aggiungo a quanto giustamente scritto che i rischi sanitari, ovviamente non prescindendo da DVR, possono andare oltre rispetto a quanto scritto dal documento (che ricordiamoci essere responsabilità del Ddl, che può anche aver interesse a sottostimare i rischi, p.e. R chimico "pilotato" irrilevante).
Questa valutazione deve derivare dalla nostra formazione ed esperienza di medici de lavoro che stendiamo un piano sanitario NON standardizzato, ma secondo scienza, coscienza ePROFONDA conoscenza dell'azienda.
Continuo a pensare che questo sia il miglior contributo che possiamo dare alla Val. Rischi come MC.
Altrimenti standardizziamo tutto, incluso DVR per codice ATECO e allora si che facciamo un mare di accertamenti inutili e vietati.
RCorda
Mi hai fatto ridere un bel pò con questo titolo :-)
Condivido in pieno, in quest'ottica stiamo lavorando alla costruzione di sistemi che supportino l'individuazione dei rischi reali magari partendo anche da rischi "presunti".
gianfranco-murgia il 22/11/2013 12:51 ha scritto:
Condivido in pieno, in quest'ottica stiamo lavorando alla costruzione di sistemi che supportino l'individuazione dei rischi reali magari partendo anche da rischi "presunti".
Nel precedente post mi riferivo a Corad
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