All’interno di molti stabilimenti, in numerosi impianti termici industriali (es. forni di essiccazione)viene impiegato olio combustibile BTZ (a basso tenore di zolfo), potenzialmente cancerogeno.
Gli operatori degli impianti sono già normalmente sottoposti a sorveglianza sanitaria, con un protocollo che prevede i più comuni accertamenti del caso per altri rischi lavorativi presenti(di massima ECG, Spirometria, Audiometria, es. laboratorio routine con emocromo, urine, funz.epatica e renale, glicemia): effettuereste qualche altro accertamento (se lo ritenete opportuno) al fine di tenere sotto controllo i potenziali effetti nocivi legati al rischio “oli combustibili BTZ”?
Con la visita medica si esegue anche l’ispezione delle parti cutanee che, teoricamente, potrebbero entrare in contatto con il prodotto per via del fatto che “un ripetuto e prolungato contatto con la pelle
potrebbe causare alterazioni maligne”.
Relazione che nella pratica non dovrebbe avvenire per via degli adeguati DPI impiegati (guanti appropriati a manica lunga, indumenti protettivi, equipaggiamento respiratorio conforme, occhiali o maschere antispruzzo).
Un rischio potenziale potrebbe essere quello legato allo sviluppo di idrogeno solforato quando il prodotto viene conservato o manipolato ad elevate temperature, in particolare in ambienti confinati: in linea di massima questo non avviene (la temperatura non supera generalmente i 65° C) e tale rischio non dovrebbe essere presente.
Il registro degli esposti è stato in ogni caso predisposto: cosa ne pensate ?
A vostro giudizio, il protocollo sanitario meriterebbe una integrazione e/o modifica ? Fareste qualcos’altro ? Vi ringrazio per i suggerimenti.
Puoi valutare la potenziale esposizione a IPA ed eventualmente effettuare il relativo monitoraggio biologico e ambientale.
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