Ho chiuso il rapporto con un'azienda (hanno chiuso loro dall'oggi al domani senza preavviso dicendo che avrebbero chiuso) senza essere stata pagata per le prestazioni svolte (visite fatte e nuova nomina emessa per la quale ho svolto l'incarico per 3 mesi).
Domanda:
A- (in generale): devo mandare l'allegato 3b se a marzo non sono più MC dell'azienda?
B- se come presa di posizione mi tengo le cartelle sanitarie e non invio l'allegato 3b relativamente all'attività 2012 rischio sanzioni?
C- suggerimenti per recuperare i miei soldi?
Sono furibonda!!!!!
Sono furibonda, amareggiata, sfinita in merito al fatto che se compro un libro on line devo prima strisciare la carta di credito e poi ricevo il libro mentre noi dobbiamo fare tutto e poi sperare di essere pagati! Se vai dall'oculista non esci dallo studio senza avergli messo i soldi in mano possibile che solo noi siamo così ciucci da lavorare sulla parola?!
Altro che stress lavoro correlato......
A) si
B) si
C) La procedura ed il rischio di insolvenza dipende dalla ragione sociale. Fatturando ed inviando con tracciabilità, ti metti in coda con gli altri creditori (il professionista arriva per ultimo rispetto agli altri creditori, (enti pubblici,dipendenti)nel caso della società (srl, spa). Tutto dipende dall'entità del compenso perché comunque, se l'azienda fa orecchie da mercante, ci vuole l'avvocato (che costa).In una ditta individuale è più facile la procedura rispetto ad una società, in quanto è la persona titolare che diventa pignorabile. Se l'azienda ha codice fiscale uguale alla partita IVA è società, se il codice fiscale è quello del titolare e la partita IVA è diversa vuol dire che è ditta individuale e ne risponde il titolare, mentre la società è una persona giuridica (srl vuol dire società a responsabilità "limitata").L'emissione della fattura è necessaria per l'attivazione delle procedure successive, la notula (non fiscale) la cestinano. Il vantaggio è quello della non assoggettabilità IVA (che altrimenti andava pagata prima di riscuoterla) l'unico costo anticipato è la marca da bolloda 2 euro e la raccomandata (la PEC comunque ha lo stesso valore legale).
Con tutto il rispetto per il collega Turbati, non sarei così certo di tutti questi SI.
Innanzitutto nel merito dell'allegato 3 B la normativa dice "il medico competente entro il primo trimestre dell'anno successivo all'anno di riferimento...". La dicitura "entro il primo trimestre...." vuole indicare a mio profano avviso un termine temporale entro cui inviare, e non entra affatto in altri meriti. Il soggetto inviante è a termini di legge il medico competente, il termine temporale entro cui inviare è il primo trimestre successivo all'anno di riferimento. Tu sei il medico competente nel momento sancito per legge come termine entro cui inviare? NO. Perciò a rigor di legge non solo non devi ma non puoi inviare. Non sei tu il medico competente, non hai titolo ope legis per inviare. Se poi vogliamo leggerla nell'ottica di un giudice che valuta il tuo operato, direi che -se il razionale della normativa è far pervenire alcuni dati all'Ente pubblico (INAIL) per valutazioni statistiche/epidemiologiche (bocca taci)- probabilmente dovresti inviare. A mio avviso si tratta di un vuoto normativo, come mille se ne ravvisano nella legislazione che ci tocca più da vicino.
In merito all'invio delle cartelle: qui ci troviamo dinanzi ad un conflitto tra codice civile (regolazione di contratti) e diritto del lavoro. E' indubbio che il lavoratore và tutelato e pertanto una tua omissione -seppur per validissimi motivi- qualora configurasse un danno per la salute di un lavoratore, sarebbe penalmente perseguibile. D'altro canto è pur vero che il contratto sottoscritto diviene vano dinanzi al mancato pagamento (requisito imprescindibile, pena la nullità del contratto stesso).
Che dire??? Trovarsi un buon avvocato?? Fare i pecoroni perdendo tempo gratis? Dignità professionale sotto i piedi!!!
Altro vuoto normativo: le nostre tutele sono prossime allo zero: invito tutti i Colleghi a supportare ed accogliere con benevolenza quelle associazioni che tentano da tempo di prodigarsi a tutela dei nostri diritti, siano essi di natura economica, professionale, etc, etc.
Personalmente segnalerei repentinamente alla ASL di zona le dimissioni dall'incarico motivando adeguatamente (se dobbiamo pure lavorare gratis allora siamo davvero ridotti ai minimi termini).
Personalmente mi tutelo esigendo un acconto del 40% sulla spesa totale per la prestazione che verrà resa già all'atto della firma della nomina.
Invito tutti i colleghi (ivi inclusi e soprattutto quelli che neotitolari di partita IVA beneficiano del forfettino del Sig. Monti) a non svendere la propria prestazione intellettuale: svegliatevi!!! Non date via la vostra professionalità per 2 noccioline!!!! Non permettete che improbabili centri o loschi figuri lucrino alle vostre spalle!!!
Purtroppo il caso segnalato dalla collega -cui va la mia sincera comprensione e solidarietà- si aggiunge ad una lunga lista che dovrebbe scuotere le nostre coscienze, di professionisti e lavoratori.
Cerchiamo di darci una mossa prima che sia troppo tardi.
Iniziative come CONAMECO o Mediconosherpa del collega Pellegrini e quant'altre, dovrebbero avere un seguito più ampio e consapevole, da parte di tutti. Chi boicotta per partito preso è in malafede e basta!
Ripeto: diamoci una mossa, a tutela delle coscienze, prima che delle tasche.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Sono tutti VDT, zero rischi e il contratto è stato chiuso dall'oggi al domani da loro.
Il problema è a mio avviso che con persone così si rischia noi una denuncia per non aver ottemperato "alla legge".
L'idea di segnalare all'ASL e all'INAIL: primo coi tempi che corrono in caso di ispezioni rischiamo che ci aspettino sotto casa e secondo non penso che ASL e INAIL si catapultino ad aiutarci a fare il recupero crediti.
Personalmente sto cercando di fare leva su tutto ciò che mi è possibile per riuscire ad essere saldata - spauracchio segnalazione incluso - anche se dubito di riuscirci (ma non si sa mai...), ho deciso di rivolgermi ad un legale non tanto per fargli causa (mi costerebbe di più il legale inoltre l'azienda chiude per aprire con nome rinnovato, già... questa è l'Italia) ma per "commissionargli" un contratto che mi tuteli il più possibile, studiato nei minimi dettagli.
Se fino ad ora c'è scritto che la nomina annuale va saldata subito ma poi arriva - come sempre - dopo 30 o 60 gg d'ora in avanti non muovo la penna fino a che non vedo la mia nomina pagata e mi informerò in merito alla possibilità di emanare i giudizi all'azienda solo a saldo avvenuto salvo reali problemi.
Infine: ho deciso di rivedere una per una tutte le mie aziende e di chiudere (io) il rapporto con quelle diciamo... poco virtuose: come il cantiere che lo scorso anno per 25 euro lordi (ebbene sì) di prestazione mi ha fatto attendere 6 mesi e mi ha scritto nero su bianco che non avevano soldi in cassa. Gente così va mollata al volo, bisogna avere la forza anche di chiuderli i contratti - a mio avviso e di non cedere alla solita manfrina della crisi che è ora di finirla...
Se tutti i medici del lavoro (TUTTI) chiedessero il pagamento anticipato della prestazione non ci sarebbero problemi, chi sta dall'altra parte dovrebbe adeguarsi. Comunque... si impara. Come dice Giannini dobbiamo svegliarci. Dobbiamo cambiare NOI per far cambiare LORO.
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