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Dalla Calabria al...Piemonte!

Questo argomento ha avuto 4 risposte ed è stato letto 2909 volte.

zandor

zandor
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Catanzaro
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Medico Competente
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  • Dalla Calabria al...Piemonte!
  • (19/12/2013 00:14)

Buonasera, una ditta calabrese caratterizzata da due montatori di infissi ,andrà a lavorare per un 20 giorni in Piemonte: mi chiedo, vi è qualche protocollo di sorveglianza sanitaria " particolare" emanato dalla regione Piemonte, oppure posso muovermi con una certa ordinarietà? Qualcuno della zona sa qualcosa? In pratica, vi è qualche esame gestito da protocolli regionali da dover tener presente? Grazie, e auguri di Buon Natale! Avrei comunque considerato anche l'etilometria, effettuando lavori in altezza oltri i 3 m ( da me in Calabria è accettata in questi casi, non necessariamente dovendo svolgere la CDT.. e lo so che qui i pareri son discordi, ma..tant'è!).

Giannini

Giannini
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Vibo Valentia
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Medico del Lavoro
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  • Re: Dalla Calabria al...Piemonte!
  • (19/12/2013 19:33)

Le attività di cui parli rientrano nelle cosiddette "mansioni alcol-relate" (rif. Legge n.125 del marzo 2001, C.U. del 16/03/06, Decreto 81/08 e smi).
Nel merito la Regione Piemonte, con Delibera della Giunta n. 21 del 22 ottobre 2012 (reperibile sul Boll Uff 46 del 15/11/2012) si è espressa dando chiari e motivati indirizzi, anche nel merito del piano di sorveglianza sanitaria consigliato.
Il protocollo ad avviso del legislatore dovrebbe prevedere una serie di "markers" volti a svelare condizioni di dipendenza da alcol.
In sintesi viene suggerita la determinazione di 4-5 parametri ematochimici, fra cui necessariamente CDT, MCV, gamma-GT e AST da valutare in sinergia col dato clinico-anamnestico (valutazione medica e questionario AUDIT in forma breve).
In merito alla verifica del rispetto del divieto di assunzione di alcol sul luogo di lavoro,anche qui viene data chiara indicazione di come l'alcoltest (che il medico competente ha "facoltà" di effettuare secondo la normativa nazionale) sia invece da ritenere un esame da effettuare (non più facoltà ma chiara indicazione ad effettuarlo) secondo modalità minuziosamente descritte (viene addirittura fornita scheda di massima per i requisiti minimi che deve rispettare lo strumento etilometro da utilizzare).
Ti ho sintetizzato il tutto, ti suggerisco per maggiore chiarezza di dare una lettura alla deliberazione succitata.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

lanfraz

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Pavia
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  • Re: Dalla Calabria al...Piemonte!
  • (20/12/2013 01:31)

Solo per precisare che con comunicazione del 14.01.2013 la Regione Piemonte ha precisato che le procedure stabilite dalla delibera citata da Giannini rientrano in una fase di osservazione e monitoraggio della durata di 12 mesi, a seguito della quale potrebbero essere necessarie ulteriori modifiche/integrazioni (quindi si attende presumibilmente una nuova delibera).
Inoltre, nello stesso documento si evidenzia che le disposizioni relative alle analisi di laboratorio e ai marcatori di abuso alcolico sono puramente indicative in quanto necessitano di ulteriori approfondimenti.

Personalmente ritengo che, relativamente ai rischi per cui esistono indicazioni regionali differenti, ci si debba riferire a quelle della regione sede dell'unità produttiva: in caso contrario si porrebbe, correggetemi se sbaglio, analogo problema procedurale per quasi tutti gli autotrasportatori.

drgennai1

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Prato
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Medico del Lavoro
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  • Re: Dalla Calabria al...Piemonte!
  • (27/12/2013 12:21)

SE per caso per raggiungere il PIemonte passate dalla Toscana sappiate che invece da noi il principio di fondo ( in assenza di una normativa regionale specififca ) è che il medico ha le capacità cliniche per individuare l' uso pericoloso di alcol , eventualmente con ilquestionario audit che però non deve essere somministrato asetticamente come un sondaggio di opinione ma inserito in una approfondita anamnesi generale

Dr. A. Gennai Specialista in medicina del lavoro, specialista in medicina legale-- drgennai1@libero.it

lanfraz

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Pavia
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Medico Competente
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426
  • Re: Dalla Calabria al...Piemonte!
  • (27/12/2013 13:53)

[SE per caso per raggiungere il PIemonte passate dalla Toscana sappiate che invece da noi il principio di fondo ( in assenza di una normativa regionale specififca ) è che il medico ha le capacità cliniche per individuare l' uso pericoloso di alcol , eventualmente con ilquestionario audit che però non deve essere somministrato asetticamente come un sondaggio di opinione ma inserito in una approfondita anamnesi generale]

Principio che mi sembra sacrosanto.

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