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Elettrocardiogramma

Questo argomento ha avuto 13 risposte ed è stato letto 7250 volte.

guido marchionni

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  • Elettrocardiogramma
  • (22/11/2003 07:49)

Qual 'è la vostra posizione circa l 'utilità di far praticare l 'ECG come esame diagnostico ai lavoratori da voi seguiti? Chiedo questo perchè ogni tanto ricevo sollecitazioni in tal senso (soprattutto dai lavoratori) ed intuisco facilmente che dietro la loro richiesta c 'è quasi un’ingenua ricerca di attestato di "buona salute" basato solo su questo test. Ma vediamo un po ': forse per gli autisti l’ECG potrebbe essere un utile test di base di medicina del lavoro? E che considerazioni fate voi circa la lunghezza e la complessità dell 'esame ed i risultati attesi? Personalmente prescrivo quest 'esame solo in casi che ritengo sospetti a seguito di esame obiettivo ed auscultazione cardiaca. Molti altri colleghi romani che ho sentito, abitualmente non lo praticano. Sembra invece essere più praticato da quelle associazioni di medici del lavoro (?) con grossi camper, superattrezzati etc. e forse per giustificare i loro costi. Almeno la penso così.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (22/11/2003 09:09)

Sicuramente, almeno per me, non è un esame da praticare di routine a tutti; non ha senso e non è giustificabile né clinicamente né deontologicamente, altrimenti diventiamo una specie di mutua Personalmente lo ritengo utile nei casi clinicamente sospetti (vedi anamnesi positive o dubbie per CI o IPA) o per alcune categorie di lavoratori addetti a lavori particolarmente gravosi (es edili) o particolarmente stressanti e di responsabilità (es autisti). E’ anche vero che nella maggior parte dei casi sono (per fortuna) negativi, ma in alcune situazioni ho benedetto il momento in cui ho deciso di farlo eseguire (e refertare da un cardiologo!). E’ il solito discorso che nel dubbio è meglio fare una cosa in più per tutelare il lavoratore (che prima di tutto è un essere umano…) ma anche per tutelarci noi di fronte ad un eventuale giudice intraprendente. Vorrei inoltre segnalare l’utilità secondo me, ovviamente in casi selezionatissimi, dell’ecocardiografia, specie nei lavoratori extracomunitari con es obiettivo cardiologico positivo; si trovano patologie valvolari che in Italia non vediamo più da 20/30 anni, e che in alcuni casi mi hanno costretto ad esprimere delle non idoneità alla mansione.

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

fracchiolla

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (10/12/2003 10:19)

personalmente introduco l 'ecg nel protocollo sanitario come esame biennale nei soggetti di età maggiore di 45 anni quando nella valutazione dei rischi è prevista la movimentazione manuale di carichi o comunque in tutte le mansioni gravose (operai edili, manovali, operai generci, ecc.). Ricordiamo che la 626, a proposito di danni da movimentazione manuale di carichi, prevede "tra l 'altro" lesioni dorso-lombari, quindi anche possibli altri danni da sforzo.

Picpus

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (10/12/2003 21:10)

Benissimo! Mi chiedo quali siano i reali vantaggi dell 'effettuazione dell 'ECG programmato a tappeto, senza selezione clinico-anamnestica dei soggetti. Sono stati trovati casi clinicamente silenti e con ECG positivo che pertanto abbia fatto modificare il giudizio di idoneità?

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

fracchiolla

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (11/12/2003 20:08)

perchè, caro collega, se trovi uno che afferma di sentirci perfettamente e poi all 'audiometria compare un deficit neurosensoriale a 4 kHz, che fai? non gli fai la prescrizione dei tappi almeno?
l 'altro giorno ho spedito di corsa al pronto soccorso (con ricovero conseguente) un manovale edile a cui avevo già detto per due anni consecutivi che aveva la pressione alta (ovviamente se ne era fregato) e che all 'ecg mostrava delle T negative in sede laterale che anche un commercialista (senza offesa!) avrebbe riconosciuto.
Ad ogni modo, sicuramente l 'ecg basale non è indispensabile in un protocollo sanitario, ma, avendo la possibilità di farlo, perchè ometterlo nelle mansioni pesanti negli ultraquarantacinquenni (o ultracinquantenni o come si preferisce)?

Picpus

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (13/12/2003 18:37)

Non era nelle mie intenzioni offendere nessuno. Facevo semplici considerazioni sulla opportunità o meno di estendere l 'ECG a tutti, indipendentemente dalla clinica e da altre valutazioni complessive della persona in esame (tipo costituzionale, abitudii di vita, alimentari, voluttuarie, etc). Diverso il caso che viene presentato sinteticamente. Buon lavoro a tutti!

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ollyou

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (15/12/2003 16:40)

Cari colleghi, sono d 'accordo con un protocollo sanitario in cui l 'ecg venga effettuato per i dipendenti la cui mansione preveda la movimentazione manuale dei carichi. Secondo me non importa l 'età, infatti molti giovani non hanno mai eseguito tale accertamento. Discuterei solo sulla periodicità (magari con un collega cardiologo) Importante l 'ecg alla prima visita e successivamente periodicità biennale per chi ha pui di 45 anni.

fracchiolla

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (15/12/2003 20:33)

... e infatti non hai offeso nessuno, caro picpus. io credo solo che qualche esame in più (ovviamente giustificato) potrebbe in qualche modo distinguerci dagli avventurieri del "ti senti bene? - si - idoneo!"

latini

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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (05/04/2004 22:55)

l 'esperienza nelle urgenze mi fa essere perplesso; se ci sono sintomi l 'ECG può essere diagnostico; se non ci sono, un ecg normale non ti garantisce che il soggetto non possa avere un infarto il giorno successivo e sicuramente ti metterebbe nei guai grossi. Servirebbe pertanto, un ecg sotto sforzo, ma non è compito nostro. D 'altra parte ho anche dei dubbi sulla legalità della refertazione che, a mio avviso, considerando tutte le implicazioni, spetterebbe a uno specialista. Ho un ecg diagnostico, ma tutte le volte che penso ai Torquemada avvocati che vanno girando, preferisco lasciarlo a casa. Se vogliono un ecg lo fanno in ospedale, dallo specialista che mi fornirà il suo parere. Ma di routine, nelle medicina del lavoro mi sembra eccessivo, mentre lo faccio regolarmente, come medico di base, con i miei pazienti. Per cui ritengo che il medico di fabbrica non debba sostituirsi al medico curante. Come MC mi è capitato di segnalare al medico di base soffi o aritmie meritevoli di ulteriori indagini ed ho sempre avuto disponibilità e ringraziamenti.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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  • Re: Elettrocardiogramma
  • (07/04/2004 08:34)

Caro collega, mi dispiace ma non condivido l’atteggiamento di considerare l’ecg come un qualcosa utile solo per le emergenze. Quello che dici tu, e cioè che chiunque potrebbe avere un ecg normale e farsi un infarto due ore dopo è verissimo, ma ciò non toglie che esistono altre patologie per le quali l’ecg può risultare importante; penso alle aritmie (uno con fibrillazione atriale come lo vedi, non se lo merita un ecg ?), alla ipertensione….. ed il tutto ovviamente refertato da un cardiologo. E’ anche vero che in molti casi può essere più utile una ecografia (mio vecchio pallino…), che però è logisticamente un po’ più complicata. Adesso non voglio dire con questo che bisogna fare l’ecg a tutti, ma in alcune categorie credo che sarebbe consigliabile, anche per motivi medico legali. Inoltre non capisco perché non sarebbe compito nostro richiedere un eventuale ecg da sforzo: se devo dare una idoneità a lavori pesanti ad una persona che ha una anamnesi positiva o anche solo dubbia per cardiopatia ischemica credo che un ecg da sforzo sia indispensabile, e quindi (se non me ne porta uno fatto di recente) andrà dal suo cardiologo, lo fa (a spese della ditta…), me lo riporta (refertato e con il parere del cardiologo al mio quesito specifico), ed in base all’esito io deciderò l’eventuale idoneità con o senza prescrizione. Non credo che questo significhi sostituirsi al medico di famiglia, ma solo dare una idoneità o fare una prescrizione a ragion veduta.

Sergio Truppe
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