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Infortunio biologico potenzialmente infetto

Questo argomento ha avuto 9 risposte ed è stato letto 4201 volte.

Rcorda

Rcorda
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346
  • Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 09:24)

Cari colleghi, necessito di un parere urgente.
Operatore di igiene urbana si contamina con oggetto tagliente (probabile siringa) durante il servizio.
Il lavoratore é assunto a tempo determinato per il periodo natalizio con contratto in scadenza tra pochi gg.
La procedura prevista é un follow up di durata di 12 mesi.
Nel caso al lavoratore non venisse rinnovato il contratto, voi lo terreste "in carico" per tutto il follow up, essendo l'infortunio avvenuto c/o l'azienda che seguo, o lo inviereste al curante, fornendogli lo schema dei controlli da effettuare?
Grazie in anticipo.

peppe.musolino65

peppe.musolino65
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26
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 10:26)

Intanto dico subito: che sfiga 'sto poveretto! Per quanto riguarda il parere richiesto ritengo corretto dal punto di vista etico professionale per lo meno l'invio con lettera al medico curante con specifica di quanto occorso e schema dei monitoraggi da effettuare nei mesi a venire.

La Redazione

La Redazione
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1662
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 12:17)

Deve essere messo sotto osservazione dall'Inail.............

La redazione di MedicoCompetente.it

Rcorda

Rcorda
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346
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 13:41)

Grazie, contatterò INAIL competente.....speriamo

Adriano Ossicini

Adriano Ossicini
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41
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 13:51)

Mi spiace dissentire da quanto scrive La Redazione "Deve essere messo sotto osservazione dall'Inail..." Non è così.
In primis è importante che l'evento sia stato segnalato e denunciato all'Inail; ciò detto bisogna vedere se il soggetto è o non è in I.T.A. (Inabilità temporanea assoluta) ? Ritengo visto l'evento che non lo sia quindi l'Inail non lo può chiamare a controllo ed il soggetto deve seguire scrupolosamente le indicazioni ricevute per il follow-up.
Nella malaugurata ipotesi che successivamente si manifesti una patologia correlata ad una ipotesi infettiva (epatite?) l'Inail a fronte di una denuncia presentata ed una probabile correlazione con l'evento riconosce l'eventuale danno permanente. Ovviamente tutti i marker devono essere regolarmente posti sotto controllo per una corretta applicazione del nesso causale.
Ma non compete assolutamente all'Inail l'osservazione dell'evolversi dell'evento in assenza di un periodo di temporanea.

annuscor

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201
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 18:11)

Poiché a fine rapporto di lavoro bisogna consegnare la copia della cartella sanitaria e di rischio, in questa occasione si allega anche copia del programma di follow up (se non indicato in cartella) e si rende edotto il lavoratore sulla necessità di effettuare i controlli successivi. Firma per ricevuta della documentazione. I controlli saranno effettuati tramite il curante (anche se la cosa è discutibile: non c’è altra possibilità).

giancarlo

giancarlo
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499
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 18:47)

Oste ,com'e'il tuo vino?
E se fosse in temporanea assoluta anche se solo per un giorno?

Rcorda

Rcorda
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346
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 19:19)

Normalmente informo comunque il lavoratore del programma di follow up, in questo caso il dubbio é se mandarlo al Curante ( e chissà se farà i controlli), o faglieli comunque io anche se non sono più il suo MC (magari facendogli firmare una liberatoria che accetta quanto sopra).
Per completezza, come di consueto il lavoratore si è recato al PS dove ha fatto esami al T0, aperto IL con prognosi 0 gg.

Cordialitá

Adriano Ossicini

Adriano Ossicini
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41
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (11/01/2014 21:21)

Non capisco Giancarlo cosa vuol dire....cmq visto che, come si prevedeva non c'è stata ITA non c'è alcuna possibilità di controlli INAIL, che può controllare solo la temporanea...ci si dimentica che esiste la 833/1978 che ha affidato le ciure al SSN anche per gli infortuni sul lavoro. L'Inail può tenere sotto cura solo grazie ad una convezione con la regione ore prevede la legge. Rcorda ha fatto correttamente quello che doveva e Annuscor indica l'unico percorso possibile a norma di legge.

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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689
  • Re: Infortunio biologico potenzialmente infetto
  • (12/01/2014 17:54)

Seguo una ditta che si occupa di rifiuti e capita spesso purtroppo che gli operatori ecologici si pungano, nonostante tutti gli accorgimenti del caso.

La prima volta che accadde, andai io stesso all'INAIL e il collega medico legale mi indirizzò verso la procedura che ora vi dico. Lo stesso collega aggiunse: "certo che tutto è a nostro carico, altrimenti che ci stiamo a fare noi?"

La procedura è questa: il lavoratore che si punge o che comunque è interessato da un infortunio a rischio biologico deve recarsi al pronto soccorso, dove viene refertato e viene redatto il primo certificato di infortunio sul lavoro. Qui c'è da diatriba mai chiarita se il P.S. debba o meno effettuare il prelievo a tempo zero per i markers epatitici e per l'HIV, ma questa è un'altra storia (alcuni ospedali lo fanno, altri no e si limitano alla sola consulenza infettivologica).

Con il referto di P.S. il lavoratore deve recarsi all'INAIL, dove ottiene un codice di esenzione ticket che gli vale per fare il prelievo ematico con la ricerca dei markers di cui sopra. Con questo codice di esenzione il lavoratore va dal suo medico di base, il quale gli fa la ricetta a carico del SSN e, visto che ha il codice esenzione, non paga nulla. In realtà sembrerebbe che il costo dell'analisi venga poi addebitato all'INAIL in virtù di quel codice esenzione.

Ad ogni controllo successivo dovrebbe fare lo stesso giro. Questa procedura, lo so, è un po' lunga e il lavoratore e la ditta si scocciano. Perciò la ditta ha preferito, dopo un periodo di sperimentazione della procedura, farsi carico delle spese e il lavoratore ora si reca, dopo essere passato dal P.S., direttamente presso il laboratorio convenzionato con la ditta.

Se l'INAIL coprisse solo la ITA, come è stato detto, il premio assicurativo IANIL che si paga a fare? Come mi ha detto lo stesso collega dell'INAIL, che ci starebbero a fare loro?

La puntura con ago per un operatore ecologico non determina mai una ITA, allora l'INAIL non dovrebbe coprire l'infortunio?
E le spese sostenute dalla ditta o dall'interessato per fare i controlli post-esposizione non sono forse da risarcire proprio perché legate alla occasione di lavoro?

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

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