L' INAIL ha pubblicato il nuovo (?) manuale per l' autodenuncia da parte del MC (leggi allegato 3B), senza chiedere scusa dei disagi trascorsi.
E leggo qui che proprio oggi è stato giudicato inammissibile (per dettagli tecnici?) l' emendamento di proroga presentato dalla senatrice Fuksia.
Ci risiamo, dunque.
Se non esce in tempo un apposito comandamento (di legge, degli SPISAL...), la sera del 31 marzo 2014 manderò una bella PEC ai servizi competenti territorialmente. Voi che fate?
Per quanto riguarda la mancata accettazione dell'emendamento per motivi diciamo così "tecnici", posso chiarire la vicenda avendola seguita - sia pure indirettamente - abbastanza da vicino. In poche parole, dopo la disavventura legata alla precedente versione del decreto mille-proroghe, in cui era stato inserito di tutto (ricordate ?) il Governo è corso ai ripari e ha emanato due decreti legge differenti, uno contenente solamente proroghe di scadenze già determinate e l'altro altre questioni finanziarie urgenti. Nell'iter di conversione in legge del decreto stesso, per quanto detto sopra, è stato stabilito di ammettere solo emendamenti riguardanti "precedenti scadenze fissate per legge". Poichè la modifica richiesta riguardava, invece, un preciso articolo di legge (l'articolo 40 del DL 81/08) che non indica in effetti una scadenza determinata, l'emendamento non è stato accettato (nonostante vari tentativi di modifica anche in corso di seduta .....). Bene, qualcuno potrà dire, ma allora perchè non proporre di modificare il decreto ministeriale allargando il periodo di sperimentazione (come l'altra volta) ? Perché il decreto ministeriale è un decreto applicativo e quindi non si può modificare in questo modo [non sono un esperto di leggi e di regolamenti parlamentari, dico solo quanto mi è stato detto e quanto ho capito]. Forse la conclusione, un po' amara, che si può trarre da quanto accaduto è che è veramente difficile cambiare qualcosa nel nostro Paese ...
Informazione tecnica: il termine "terzo trimestre" (nella legge infatti non si parla del 31 marzo...) è un termine per natura giuridica "ordinatorio e non perentorio". Ergo: l'eventuale invio dopo tale termine non è sanzionabile , ma è sanzionabile solo il mancato invio.
Molto interessante, Graziano, potresti spiegarci meglio questa sottile distinzione ?
Secondo quanto dici, in altri termini - solo a livello puramente ipotetico - se si inviano i dati oltre il termine del 31 marzo a tuo parere non si può essere sanzionati ?
Il resoconto stenografico della seduta del Senato è leggibile qui:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/738067.pdf ; l’intervento dell’On. Fucksia è alle pagine 17-18; a pag. 44, dopo la trascrizione di una conversazione sul tema tra Senatori, è riportata la votazione, con l’esito: “Il Senato non approva”. Nell’Allegato A, a pag. 104-105, è riportato il testo dell’emendamento 9.20, proposto da Fucksia, in due versioni, entrambe respinte; a pag. 105 è presente questo testo:
“G9.20
Il Relatore
Non posto in votazione (*)
Il Senato, premesso che permangono difficolta` di raccolta e trasmissione tele-
matica delle informazioni relative ai dati utilizzabili a fini epidemiologici
dei dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorve-
glianza sanitaria, di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 9/7/2012,
in applicazione del decreto-legge 9/4/2008, n. 81,
impegna il Governo ad intervenire con un provvedimento d’urgenza
per modificare i termini temporali di cui all’articolo 4, comma 1, del de-
creto ministeriale 9/7/2012, recante "Contenuti e modalita`
di trasmissione dei dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori", in particolare in ri-
ferimento alle disposizioni transitorie, al 31/12/2014.
——————————
(*) Accolto dal Governo”
https://www.facebook.com/groups/ma.netgroup/
Dunque pare che il Governo abbia "accolto" l'impegno di "intervenire con un provvedimento d'urgenza" per modificare la scadenza del 31 marzo in quella del 31.12.2014, cosa che, di questi tempi, sarebbe sempre meglio che niente.
A pensar male si fa peccato ..., però diciamocela tutta.
Sono ormai quasi 6 anni che stato emanato il Decreto 81, tutti sanno come è nato, in quale contesto storico, in quali condizioni di Governo.
I pochi (di massima quelli che non lo devono compilare) ai quali l'idea dell'allegato 3 B piace, hanno disquisito in merito a presunti fini epidemiologici, difendendolo, spezzando lance, facendo finta di interessarsi per ipotizzare qualche cambiamento(memorabile "l'abrogazione o meglio la modifica ...").
Nessun Medico Competente "vero" che ha a che fare anche con aziende composte da meno di 5 unità (che mi sembra rappresentino il 95 % delle attività del Paese)approva l'allegato 3B: non si tratta di scansafatiche ma di persone che si vedono imporre dall'alto un lavoro inutile, gravoso, con l'aggiunta di sanzioni a dir poco spropositate, con uno strumento che funziona male, che si blocca, di scarsa gestibilità (leggi portale INAIL).
Francamente dopo sei anni, suona un po' fuori tempo sentir parlare di "rompere il silenzio sull'allegato 3 B", "stigmatizzare come inaccettabili ritardi", "chiedere una proroga di almeno 12 mesi": ma pensarci un po' prima, no ? E poi, purtroppo, stiamo a discutere delle "paradossali" sanzioni quando è l'adempimento in se che è assurdo ? Riconoscere che ci si è sbagliati e abrogare questa incombenza ? A qualcuno non viene il dubbio che insistere su questa assurdità, far passare il tutto come "un provvedimento che aumenta la sicurezza negli ambienti di lavoro", proporre "modifiche correttive" pur di non eliminarlo, sia forse un po'(tanto) ipocrita ? In quanto all'amarezza riguardo il fatto che è veramente difficile cambiare qualcosa nel nostro Paese, scusate ma me la sarei risparmiata molto volentieri.
Relativamente al precedente intervento, mi scuserà il collega, credo che sia del tutto errato e fuori luogo.
Sono anni che discutiamo e combattiamo su questa e su altre questioni relative all'attività professionale del medico competente, magari non tutti saranno d'accordo sulle nostre opinioni e sulle nostre prese di posizione ma nessuno può dire che non si sia fatto nulla prima. Ci sono ormai "tonnellate" di documenti, mail, post sui siti Internet, polemiche, si sono tenute riunioni e incontri, si sono svolte assemblee e convegni .... nessuno può permettersi di dire che non si è fatto nulla sinora. Quanto è accaduto l'altra sera al Senato non è avvenuto "per caso" ma è il frutto di un lavoro lungo e perseverato nel tempo (e dobbiamo sempre ringraziare la nostra collega senatrice Fucksia per quanto sta facendo in Parlamento), compiuto un po' da tutte le parti e da tutte le associazioni. Pensare che sia sufficiente proporre qualcosa, magari urlando e sbattendo i pugni sul tavolo, per farla approvare in modo rapido e sbrigativo non è solo irrealistico ma addirittura del tutto puerile.
Vorrei chiedere al collega Ramistella se a suo parere ritiene ci siano ancora margini di manovra o se la bocciatura al senato sia irrecuperabile...?
medicosiculo
I Medici Competenti "veri" disapprovano in blocco l'allegato 3B (oltre a tante incongruenze dell'81) come dibattuto da anni. Altri hanno parlato e scritto, anche per anni, con molta, troppa "indulgenza" dell'allegato 3B, mostrandosi propensi solo a modificare e non abrogare quello che ormai, agli addetti ai lavori, si evidenzia come un inutile, gravoso e pericoloso adempimento. La senatrice Fucsia mi pare parlasse di abrogazione (e non di "meglio modifica") del 3B e tutti la ringraziamo: se non fosse arrivata lei oggi dove saremmo ? Alcuni continuano oggi a volere un 3B modificato e corretto: questo 3 B va semplicemente abrogato. Possibile che dopo 6 anni si sia ancora in queste condizioni ?
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