Che senso ha escludere datori di lavoro/autonomi compresi nelle mansioni sottoposte a controlli per le dipendenze se il fine è quello di proteggere i terzi (quanti datori di lavoro sono gli unici utilizzatori ufficiali di carrelli elevatori e quanti padroncini scorrazzano incontrollati con camion per le strade)
Che senso ha che un lavoratore giudicato permanentemente non idoneo in una azienda ai sensi della legislazione sulle dipendenze poi possa fare la stessa mansione in un'altra azienda (se negativo ai controlli preventivi)?
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Andrea Angelo Bordiga
sono anni che, su questo argomento (ma il discorso vale anche per tanti altri), combattiamo con datori di lavoro dal braccino (comprensibilmente) corto e con vigilanti dalle idee confuse (o molto personali) ma dal verbale facile (il più spesso “nel dubbio…”), stretti tra il muro della privacy e il baratro delle omissioni con relative sanzioni. Anni di discussioni anche in sedi ed occasioni accreditate ed ufficiali non sono serviti a far luce sulle parecchie ambiguità della normativa in tema di verifica di alcool e tossicodipendenza.
Tra i tanti quesiti rimasti tutt’ora senza risposta, ad es.: è sensato preoccuparsi del ruspino o del micro escavatore che opera in aperta campagna in totale solitudine ed ignorare il camion sotto i 35 quintali (patente B) che trasporta terra o merci sfrecciando davanti ad un asilo? Oppure, un carroponte con pulsantiera a terra non è, comunque, anche un apparecchio di sollevamento? E che dire di tutte le specie e sottospecie di muletti e transpallet azionati a carburanti vari, energia elettrica, pensiero e parolacce? E la lista potrebbe continuare all’infinito senza che neanche in questa sede si risolvano i problemi.
Ma quello che veramente trovo intollerabile è che, “nel dubbio…” possiamo essere sanzionati, in questi come in tanti altri casi, per non aver “ottemperato” , con la scelta tra giocarci un certo numero di giornate per dimostrare che avevamo ragione noi, rischiando che il giudice la pensi diversamente, o pagare il quarto della sanzione e piegarci ad una prescrizione che non condividiamo e che magari viola una mezza dozzina di altre disposizioni di legge.
Già che ci siamo, qualcuno sa nulla di un aggiornamento relativamente recente alla normativa sull’alcooldipendenza che esonera da tali controlli gli insegnanti?
Sulla sostanza, cioè la tutela dei terzi, possiamo essere d'accordo, abordiga. Ma anche modificando la normativa in materia (cosa che credo sia quasi impossibile, in tal senso, per vari motivi), rimarrebbe il problema procedurale: come fai ad avvisare un datore di lavoro e/o un lavoratore autonomo del test non più di un giorno prima, nel momento in cui devi concordare con la stessa persona la programmazione degli accertamenti..? Peraltro, attualmente, si pone un problema analogo con i soci lavoratori. Per non parlare delle conseguenze di un'eventuale positività..
Questo conferma semplicemente, e mi ripeto, che tali accertamenti dovrebbero essere affidati ad altre figure, trattandosi di un'attività di controllo.
Quanto alle mansioni comprese nei vari Allegati, milvio.piras, potremmo stare qui a parlarne per mesi, credo.
Questo conferma semplicemente, e mi ripeto, che tali accertamenti dovrebbero essere affidati ad altre figure, trattandosi di un'attività di controllo.
Concordo appieno, per chi ha voglia date una occhiata ai miei interventi nel forum lavoratori.
Nessun senso, solo un pazzo porterebbe al nuovo MC la copia della cartelle in cui era indicata una sua positività.......certo che se gli accertamenti fossero pubblici...
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