Sventurati colleghi, nel caso di una catena di discount con vari punti vendita come comportarsi per il 3B? I più diligenti e premurosi di voi penseranno immediatamente che deve essere compilato un 3B per ogni punto vendita! Ma un punto vendita di un discount deve per forza essere considerato una unità produttiva?
La definizione di unità produttiva riportata nel sito dell’INAIL http://www.inail.it/internet/defa...arazioneunitproduttiva/index.html è la seguente: “stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale”.
Il punto vendita della catena di discount però non è dotato di autonomia finanziaria e tecnico funzionale, c’è semplicemente un direttore che gestisce gli ordini e la sistemazione delle merce negli scaffali e 1-2 lavoratori (fino a 5-6 nei punti vendita a maggior afflusso di clientela) spesso chiamati ad orario part-time. A livello gerarchico c’è l’ispettore che supervisiona solitamente 5-6 negozi, che deve far quadrare i conti, che ha una certo limite di autonomia finanziaria (non tecnico funzionale però se non per la possibilità di assumere lavoratori e spostare i lavoratori da un punto vendita all’altro a seconda delle necessità). Il capetto vero comincia ad essere il direttore di area che gestisce un tot numero di ispettori fino ad arrivare al direttore vendite che sta a capo dei direttori di area: praticamente una catena di S.Antonio.
A questo punto come compilare l’utilissimo allegato 3B? Farlo per negozio non ha senso, perché oltre a non essere un’unità produttiva, non è possibile neanche indicare il numero di lavoratori (visto che spostandosi continuamente da un punto vendita all’altro non si sa mai quanti sono). Si potrebbero raggruppare i punti vendita per ispettore ma in questo caso quale punto vendita indicare come unità produttiva? L’orientamento del medico coordinatore è quello di compilare un unico allegato 3B per l’intera catena di discount (che spazia dalla Valle d’Aosta alla Sicilia): cosa ne pensate?
Abbiamo affrontato questa evenienza in occasione di una delle riunioni del tavolo tecnico; l'orientamento del Ministero della Salute e delle Regioni è quello che ogni MC deve compilare un allegato per ogni "sua" Unità Produttiva. Il MC coordinatore dovrà compilare l'allegato unicamente per l'UP che in effetti segue.
Ripeto, questo è quanto ci è stato detto e quindi riporto, senza commentare o aggiungere altro.
e quindi ramiste cosa "suggerisci" a furnom?
Difficile "suggerire" qualcosa in questo guazzabuglio, ma direi - nei limiti del possibile - di seguire in questo caso l'indicazione ministeriale. Ogni MC cerchi di compilare l'allegato per la "sua" specifica unità produttiva (anche il MC coordinatore, in questo caso), tenendo presente che come diceva giustamente il collega è possibile attendersi una certa variabilità dei dati relativi al numero dei dipendenti per ogni UP e anche allo stesso numero di lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria (aspetto che peraltro ricorre anche in moltissimi altri casi, se non in tutti).
Scusa Ramiste, ma dove sta scritta questa indicazione ministeriale? C’è un documento ufficiale che da questo tipo di indicazione? Sai com’è, non vorrei dovermi sobbarcare anche questo lavoro (scrivere l’indirizzo di 50 negozietti che NON sono unità produttive in 50 schede diverse indicando a caso in ciascuna il numero di esposti al rischio MMC) solamente perché il burocrate pinco pallo l’ha suggerito al tavolo tecnico!!!
Medico competente per una catena di supermercati, con molti punti di vendita in varie provincie ( ASL diverse ) della regione Lombardia .
Ho ritenuto necessario inviare per ogni negozio l'allegato 3B.
Infatti ritengo che come per ditte che hanno diverse succursali in varie regioni , ma una direzione economica e commerciale unica, ogni succursale sia da considerarsi un unità produttiva a sé stante.
P.S sono contrario alla compilazione dell'allegato 3 B.
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