Telefonata di qualche giorno fa: " Buonasera, parlo con il dr.Trovato?" " Si, sono io" "Senta, rappresento una ditta di Napoli che ha preso un appalto a Ragusa. Avremmo bisogno di un medico che faccia lì le visite ai dipendenti: dovranno fare esami del sangue, ecg, audiometria spirometria ecc.ecc." La mia risposta: " intanto vorrei sapere di cosa si occupa la ditta e poi e' d'uopo sottolineare che la normaitva prevede che possano essere nominati piu' medici competenti ma il protocollo sanitario viene stabilito dal medico competente incaricato." Risposta della persona che mi ha contattato: "a noi non interessa un rapporto del genere, cerchiamo solo qualcuno che faccia le visite al posto del nostro medico competente che non puo' venire in Sicilia." La mia risposta voleva essere pesante, ma la buona educazione ha preso il sopravvento e quindi e' bastato un NO GRAZIE!. Ma non e' finita: oggi ho ricevuto l'ennesima telefonata da una ditta di Napoli ( non so se la stessa di prima) con la medesima tiritera. La mia opinione e' comunque che per uno che li manda a quel paese ci sono dieci che si prestano a questo mercato. Ecco il presente ed futuro della medicina del lavoro!
scusa collega, ma non bastava dirgli che preferivi essere contattato dal medico competente di Napoli? Vedi spesso chi parla per l'Azienda non ha la cultura adeguata per poter avere questi contatti e spesso per fare bella figura con il datore di lavoro (se non è lo stesso che ti ha chiamato)commettono queste eresie. Penso che il medico competente dell'Azienda di Napoli non centra niente con la chiamata fatta.
Ciao geremia
Puoi pensare tutto ma purtroppo non credo che queste siano libere iniziative dell'impiegato incaricato delle telefonate. Infatti mi riferiva che non era la prima volta che facevano in questo modo e che le direttive gli erano state date proprio dal loro medico competente.
mi ero proposto di essere "soft" nella mia prima risposta ma vedo che non sono stato compreso. Cercherò di essere più chiaro. Non approvo, a prescindere da tutto, chi parla male di altri colleghi. A Napoli c'è un vecchio detto che recita"non sputare nel piatto dove mangi" (tradotto). Per i fatti che hai raccontato ti parlo per esperienza diretta, seguivo un'azienda che aveva ed ha due sedi, Napoli e Firenze, spesso mi capitava di ritardare alcune visite a Firenze per farle coincidere, quindi suggerii al datore di lavoro di servirsi di un medico competente del posto quando le visite da farsi erano poche, ci furono delle incomprensioni tra l'impiegato ed il collega, pretesi che fossi io ad occuparmene e le cose si normalizzarono.( Al momento l'azienda la segue il collega di Firenze, mi aspettavo una telefonata che non c'è stata, va bene lo stesso. ma la professionalità del collega non è in discussione.)
Oggi seguo una grande azienda di mangimi animali che opera nella zona ASI di Caivano con una succursale, al momento di accettare l'incarico ho preteso di confrontarmi con il collega Di Reggio Emilia( sede principale) non solo per effettuare lo stesso protocollo, ma anche per applicare la stessa parcella del collega. Ultimamente seguo due aziende edili una di Torino ed una di MIlano che stanno operando in Campania, stesso procedimento descritto sopra, tutto senza problemi.
Per esperienza, ti ripeto, specialmente nel campo edile, regna molta ignoranza( non conoscenza) per mancanza di cultura. Spesso sono ditte appena nate formate da datori di lavoro che pochi mesi prima erano operai loro stessi.
UN FATTO E' CERTO, TU CON IL COLLEGA DI NAPOLI NON TI SEI CONFRONTATO.
NON FACCIAMOCI DEL MALE, SIAMO ATTACCATI DA TROPPE PARTI E NON E' IL CASO DI SPUTARCI ADDOSSO. SIAMO PROFESSIONALI, TRA NOI CONFRONTO E MASSIMO RISPETTO VERSO TUTTI.
Faccio il medico competente da 33 anni, e non puoi immaginare quante cose ho riveduto dopo aver letto da interventi di Bernardo,Aristide, Gennaro e molti altri attraverso questo portale.
VOGLIAMOCI BENE!!!! LE BATTAGLIE DA AFFRONTARE SONO ALTRE E NECESSITANO CHE TUTTI PARLINO LA STESSA LINGUA.
Cordiali saluti Geremia.
Nulla di personale, non faccio il medico del lavoro da 33 anni ma solo da 25 pero' sicuramente non ho bisogno di alcuna lezione di deontologia. NON SONO MAI STATO CONTATTATO DA ALCUN MEDICO, NON SO NEPPURE CHI SIA (E NON MI INTERESSA SAPERLO). NON SONO IN GRADO DI ANDARE e vedere OLTRE LE PROPOSTE OFFENSIVE. IN OGNI CASO L'IRRITAZIONE CHE TRASPARE DALLE TUE PAROLE E' INDICATIVA: da noi si dice: toccato il posteriore alla cicala? PER CASO CONOSCI IL COLLEGA? SE LO CONOSCI ANCHE A BASSA VOCE DIGLI CHE LA PROSSIMA VOLTA SI METTA DIRETTAMENTE LUI IN CONTATTO CON I COLLEGHI, COSI' PROPRIO PER EVITARE INCOMPRENSIONI E PER RISPETTO PROPRIO DELLA NOSTRA DISCIPLINA, cosi' come riferisci di avere personalmente fatto. Certo che due telefonate dello stesso tenore da persone diverse in giorni diversi con le stesse modalita'..
Mi dispiace, vedo che ancora una volta ai frainteso il mio intervento.
Solo per precisazione a Napoli ed in Campania ci sono centinaia di Medici del Lavoro, non conosco il collega, non conosco la ditta che ti ha contattato del resto tu non ai precisato chi fosse. Il mio intervento era un appello a tenere la categoria unita ed un consiglio alla tua richiesta. Comunque il tuo ultimo intervento parla da solo e la dice lunga su come la pensi.
Ti rinnovo cordiali saluti sperando un domani di berci un caffè insieme.
Ciao Geremia.
Art. 39 (Svolgimento dell’attività di medico competente)
1. L’attività di medico competente è svolta secondo i principi della medicina del lavoro e del codice etico della Commissione internazionale di salute occupazionale (ICOH).
2. Il medico competente svolge la propria opera .......
b) libero professionista;
c) dipendente del datore di lavoro.
3. Il .........
4. Il datore di lavoro .............
5. Il medico competente può avvalersi, per accertamenti diagnostici, della collaborazione di medici specialisti scelti in accordo con il datore di lavoro che ne sopporta gli oneri.
6. Nei casi di aziende con più unità produttive, nei casi di gruppi d’imprese nonché qualora la valutazione dei rischi ne evidenzi la necessità, il datore di lavoro può nominare più medici competenti individuando tra essi un medico con funzioni di coordinamento.
Allora ragazzi, se leggiamo bene tra le righe possiamo riferirci sia alla parola "specialisti" che alla parola "coordinamento"
Quindi il MC sceglie in tutta indipendenza che lo SUPPORTA e quindi nello stesso spirito il COORDINATORE coordina.
A questo punto conoscendo bene Guglielmo che saluto ed il caffè lo prendiamo insieme venerdi pomeriggio (se viene), io penso che in situazioni del genere il DL o chi per lui non debba proprio intervenire ( se non sotto l'aspetto economico) ed è compito del collega titolare dell'azienda madre di scegliersi, contattandolo primariamente, il collega MC che vuole.
In questa ricerca non ci devono essere che due attori : MC e MC
Saluto tutti e due
Mario
Mario
Beh no, Alesiani.
C'è scritto, appunto, che il datore di lavoro può nominare più medici competenti, di cui uno con funzione di coordinatore, mica che se li sceglie il MC della sede principale (si può avvalere di altri specialisti per "accertamenti diagnostici").
Se poi quest'ultimo conosce e si fida di un collega che opera nella zona dell'unità produttiva, è naturale e di buon senso che lo consigli alla ditta. Così come è doveroso che i vari MC si coordinino poi effettivamente tra loro, anche se non si sono mai visti prima. Tra l'altro non è che possiamo conoscere personalmente i colleghi di tutta Italia.
Nel caso in questione, personalmente avrei chiesto il contatto del collega di Napoli per avere un confronto, ma probabilmente gugliemo_trovato è stato infastidito dal tono della telefonata in stile "cerchiamo un medico da utilizzare a. b. ". È comprensibile, anche se non sbaglia Geremia quando sostiene che spesso i referenti delle ditte o delle società di servizi si esprimono un po' "al chilo". D'altronde, non è che l'Italia trabocchi di fulmini di guerra..
Sottolinenado che e' solo un caso che le telefonate siano giunte da Napoli e che ovviamente non mi sfiorava neppure lontanamente l'idea di spargere ombre sui colleghi campani, visto che tutti quelli che conosco possiedono serieta' e professionalita' indiscusse, (telefonate del genere possono arrivare sia da sud che da nord) volevo solo far conoscere uno dei tanti attacchi che quotidianamente subiamo. Mi chiedo: per uno che rifiuta anche cordialmente quanti ce ne sono che accettano di fare attivita' di questo tipo? Quanti casi di capolarato esistono nel sottobosco della medicina del lavoro? Quanti giovani colleghi vanno a fare le visite al posto del grande cattedratico che poi firma e risulta presente in tanti posti quasi in contemporanea, visto che sorveglia oltre 5000 persone? Da convinto difensore della disciplina, del decoro e della dignita' della disciplina cosi' vigliaccamente e indecorosamnte maltrattata in questi ultimi anni, divento aggressivo quando un qualsiasi pischello impiegato ( poi ho scoperto alle dipendenze di una SdS: " a noi non interessa un certo tipo di attivita'!!") mi viene a parlare in questi termini del mio lavoro e a propormi certe sconcezze, in buona o cattiva fede non ha importanza. Per Mario: Venerdi' ci vediamo a Roma sicuramente: scegli tu il ristorante la sera? Per Geremia: non ti ho frainteso, ho capito cosa intendevi ma comprendimi, dopo tanti anni in trincea non ho molta pazienza con chi maneggia la medicina del lavoro come se parlasse di patate e cavolfiori. In ogni caso oltre al caffe' anche la sfogliatella ( da prendere magari da Pindauro?). Cari saluti a tutti da uno degli ultimi "idealisti" della MdL
guglielmo_trovato il 14/05/2014 06:53 ha scritto:
Sottolinenado che e' solo un caso che le telefonate siano giunte da Napoli e che ovviamente non mi sfiorava neppure lontanamente l'idea di spargere ombre sui colleghi campani, visto che tutti quelli che conosco possiedono serieta' e professionalita' indiscusse, (telefonate del genere possono arrivare sia da sud che da nord) volevo solo far conoscere uno dei tanti attacchi che quotidianamente subiamo. Mi chiedo: per uno che rifiuta anche cordialmente quanti ce ne sono che accettano di fare attivita' di questo tipo? Quanti casi di capolarato esistono nel sottobosco della medicina del lavoro? Quanti giovani colleghi vanno a fare le visite al posto del grande cattedratico che poi firma e risulta presente in tanti posti quasi in contemporanea, visto che sorveglia oltre 5000 persone? Da convinto difensore della disciplina, del decoro e della dignita' della disciplina cosi' vigliaccamente e indecorosamnte maltrattata in questi ultimi anni, divento aggressivo quando un qualsiasi pischello impiegato ( poi ho scoperto alle dipendenze di una SdS: " a noi non interessa un certo tipo di attivita'!!") mi viene a parlare in questi termini del mio lavoro e a propormi certe sconcezze, in buona o cattiva fede non ha importanza. Per Mario: Venerdi' ci vediamo a Roma sicuramente: scegli tu il ristorante la sera? Per Geremia: non ti ho frainteso, ho capito cosa intendevi ma comprendimi, dopo tanti anni in trincea non ho molta pazienza con chi maneggia la medicina del lavoro come se parlasse di patate e cavolfiori. In ogni caso oltre al caffe' anche la sfogliatella ( da prendere magari da Pindauro?). Cari saluti a tutti da uno degli ultimi "idealisti" della MdL
Mi correggo: forse si scrive Pintauro, vero?
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