cari colleghi, vi racconto quelle che mi è successo.
Uno spocchioso ragioniere "consulente del lavoro" pretendeva che io facessi le visite a tutti i dipendenti di una sala ricevimenti senza una giustificazione nella valutazione dei rischi; dopo aver tentato inutilmente di fargli capire che le visite mediche non sono obbligatorie in tutti i casi, abbiamo raggiunto il compromesso di far inserire nella riunione annuale un accordo con il rappresentante dei lavoratori sulla necessità della sorveglianza sanitaria su tutti i dipendenti. dopo questa prima controvertsia, l 'azienda mi ha revocato l 'incarico, dietro consiglio del Gran Ragioniere, perchè ho insistito sul concetto che è illegale mandare gli operai a far prescrivere gli esami di laboratorio dal proprio medico curante, anche se poi gli viene rimborsato il ticket. Gli arroganti miei interlocutori (a cui del resto ho allestito ponti d 'oro quando si sono allontanati) dopo avermi intimato di non immischiarmi nelle modalità di esecuzione degli esami, mi hanno detto anche che io pretendevo da solo di salvare le sorti economiche del Sistema Sanitario Nazionale. In realtà, l 'art.3 punto 2 della 626/94 dice che le misure di sicurezza non devono comportare oneri finanziari per i lavoratori, ma non dice espressamente che gli esami devono essere eseguiti con la prescrizione del medico di base.
Profondamente avvilito per essere stato trattato peggio di un garzone del bar, chiedo se qualcuno può indicarmi riferimenti di legge più precisi circa le modalità di esecuzione degli esami complementari.
Grazie
ERRATA CORRIGE: l 'art. 3 punto 2 della 626/94 non dice espressamente che gli esami NON devono esser eseguiti con la prescizione del medico di base.
Caro collega,
alcune considerazioni di getto: forse non è illegale; il fatto è che il medico di base potrebbe pure rifiutarsi di prescrivere dette analisi; a me una volta successe; io prescrissi soltanto le analisi e il dipendente, su pressione del datore di lavoro, si recò dal medico curante e questo, giustamente si rifiutò: in effetti non era il passacarte dell 'azienda, nè del paziente nè tantomeno mio. Forse nel tuo caso, diplomaticamente, ci sisarebbe potuti limitare a prescrivere le analisi e poi dove le facevano le facevano... ,nè alcuno ti potrebbe incolpare per questo, visto che il medico del lavoro prescrive, controlla i risultati, etc. e basta. Tuttora ho dei clienti che rimborsano il ticket al dipendente e si avvalgono del SSN: a mio parere sono pure poco intelligenti poichè non credo che il ticket pagato al dipendente si possa scalare dalle tasse, mentre l 'onere degli esami, ai fini della sorveglianza sanitaria sui dipendenti, sì...
billi
Una sola considerazione: la discussione con certa gente si interrompe molto prima e sono io senza por tempo in mezzo a mandarli..... a cercare qualcun altro, altro che revocarmi l 'incarico!
Concordo pienamente con quanto affermato da billi e marchionni. Personalmente, nel corso degli anni sono riuscito a liberarmi dei soggetti "difficili", mandandoli a farsi una...... passeggiata alla ricerca di un altro mc. Certo lavoro di meno di altri (almeno un 20-30%) ma almeno non ho più rotture. Ti dirò di più, in molte aziende, opportunamente sensibilizzate al problema salute e sicurezza nel corso degli anni, capita che sono loro a chiedermi di fare "qualche analisi di più per stare più tranquilli" ed in molti casi sono le aziende stesse che mi chiedono di andare io personalmente a fargli i prelievi (a pagamento ovviamente). E ' sempre il solito discorso, è solo un problema culturale, poi le analisi, se devono essere fatte , non importa chi le fa, basta solo che il laboratorio sia affidabile.
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Per quanto riguarda la prescrizione degli esami complementari......sia la 626 che la 277 (rispettivamente gli articoli 7 e 17) stabiliscono che gli eventuali esami integrativi sono a cura ed a spese del datore di lavoro.
Il fatto che in ogni caso non possano essere a carico del SSN è stabilito dal D.L. 30/10/87 n.443, convertito il Legge n.531 del 29/12/87 che stabilisce "L ' impiego dei ricettari per la prescrizione o la proposta di prestazioni erogabili dal SSN è riservato ai medici dipendenti dal Servizio medesimo e con lo stesso convenzionati, nell 'ambito dei rispettivi compiti istituzionali."
In Liguria è uscita una Delibera Regionale, la n.1597 del 20/12/2001, la quale stabilisce che l 'impiego dei ricettari del SSR da parte dei medici dipendenti o convenzionati è consentito "limitatamente all 'espletamento dei servizi e delle attività assistenziali svolte per il Servizio Sanitario ed esclusivamente a favore di assistiti in cura in ragione di tali funzioni ed attività".
Mi sembra che ci siano quindi tutti gli estremi per evitare le furbizie di qualche datore di lavoro che tenta di ridursi gli obblighi legislativi.
Un saluto a tutti i colleghi
grazie collega lalla. il tuo intervento è stato preziosissimo
Per quanto mi risulta eseguire indagini diagnostiche richieste dal MC in quanto ritenute necessarie per la valutazione dell 'idoneità tramite il SSN è un llecito penalmente perseguibile.
Diverso è il caso in cui l 'indagine diagnostica abbia una preminente rilevanza per la tutela della salute del lavoratore (ex valutazione specialistica di un iperteso od un cardiopatico) ancorchè i rtisultati di tale indagine possano/debbano essere utilizzati per la valutazione dell 'idoneità. In questo secondo caso mi pare che sia importante stabilire un rapporto di collaborazione con il medico di fiducia (che non è certamente tenuto a precrivere a carico del SSN le indagini richieste dal MC). Peraltro mi parrebbe improprio porre a carico del datore di lavoro una scintigrafia cardiaca da sforzo
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti