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Tasse e ritasse, come se non bastasse

Questo argomento ha avuto 13 risposte ed è stato letto 3156 volte.

milvio.piras

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  • Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (24/07/2014 14:06)

Il problema è quello delle ritenute d’acconto, che per legge dobbiamo lasciare in mano al cliente che dovrebbe versarcela entro i termini stabiliti dalla legge, ma che poi non la versa, o, se la versa, non ci manda la relativa certificazione.
A quanto pare l’unico documento valido previsto dalla legge è proprio la certificazione, che in realtà a volte non certifica proprio nulla. Sono molti i professionisti, infatti, che al momento della consegna della fattura si fanno firmare anche una copia postdatata della certificazione che attesta che la ritenuta è stata regolarmente versata, e a quanto pare quella fa testo, anche se poi in realtà la ritenuta non viene affatto versata.

Qualche anima candida, come il sottoscritto, a seguito di ripetuti riscontri di inosservanza dei propri clienti, e al fine di evitare di venir chiamato a pagare due volte le tasse, e la seconda con aggiunta di mora e sanzione, ha pensato di farsi carico personalmente dell’espletazione dell’adempimento, facendosi pagare la somma lorda dal cliente e versando la ritenuta d’acconto per conto di questi.
Se da una parte qualcuno contesta che in molti casi l’azienda di turno si trova in credito d’imposta, e non dovrebbe pagare la ritenuta con altri soldi, bensì attingendo dal proprio credito (motivo per cui non si può pretendere che il cliente paghi il lordo), d’altra parte, constatato che molti fanno i furbi o sono semplicemente distratti, ho proposto o il pagamento della cifra lorda, in alternativa ad un incremento del prezzo delle prestazioni (in realtà presentato come non sconto sulla cifra pattuita), e quasi tutti accettano.
Quindi da diversi anni sono io stesso che mi adopero perché lo Stato riceva la sua parte, versando le ritenute d’acconto e consegnando copia della ricevuta ai clienti, e questo per quasi tutto il mio fatturato. Purtroppo però, anche in questo caso, spesso i clienti non mi consegnano la loro certificazione, non ritenendo più, né io ne loro, che possa avere ormai particolare importanza , visto che l’effettivo versamento risulta indiscutibilmente documentato.
O almeno così credevo. Perché quest’anno l’Agenzia delle Entrate, nella persona di un solerte e fiscalissimo (è proprio il caso di dire) funzionario, mi fa sapere che la documentazione da me prodotta non gli rappresenta un bel niente, e, in mancanza delle relative certificazioni, considera non versate le somme dovute. E quindi devo pagare, con mora e sanzione. O farmi mandare dai clienti la documentazione valida per legge.

Questa testimonianza non si pone l’obiettivo, fin troppo facile, di risvegliare l’indignazione generale su una normativa, tanto per non cambiare, assurda, la cui applicazione testuale e acritica, magari compiaciuta, genera i mostri che in troppi casi stanno mettendo in ginocchio tantissimi tra semplici cittadini e imprese che falliscono.
L’intento è piuttosto quello di mettere in guardia, prima che sia tardi, altri che stiano commettendo gli stessi errori, o stiano per incapparvi.

Se poi qualcuno è a conoscenza di vie d’uscita praticabili, sia da situazioni simili già compromesse, sia dalla situazione in cui nel novanta per cento dei casi ci costringe la legge stessa (quella di figurare come evasori solo perché altri non ci pagano le tasse), ben venga.
Personalmente ci sto provando ora facendo passare tutti i pagamenti attraverso una società creata ad oc, così il cliente paga il lordo alla società, la società paga me per le mie prestazioni eio sono sicuro che la ritenuta mi viene versata e posso produrre la certificazione a quegli stronzi dell’Agenzia delle Entrate.

Anche se pare che lo Stato, per il tramite delle Agenzie incaricate (A. delle entrate o Equitalia), pare proprio che si sia organizzato per spremere tutto il possibile, ben oltre il lecito, da coloro che non sono in grado di opporsi (avete visto l’ultima puntata di Report, di Milena Gabanelli?)

lanfraz

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (25/07/2014 00:00)

Copio e incollo.

L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 68/E del 19 marzo 2009, sembra aver definitivamente chiarito, in favore del sostituito, i dubbi sulla possibilità di scomputare le ritenute sui redditi da lavoro autonomo e d'impresa quando manca la certificazione rilasciata dal sostituto d'imposta. Infatti in tal caso, il contribuente può, per poter scomputare le ritenute, esibire la fattura e la relativa documentazione proveniente da banche o operatori finanziari che attesti l'importo del compenso effettivamente percepito, al netto della ritenuta. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che in caso di controllo formale delle dichiarazioni dei redditi, a questi documenti andrà aggiunta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta ai sensi del D.P.R. n. 445/2000. Con tale certificato il contribuente dovrà affermare, sotto la propria responsabilità, che la documentazione presentata è relativa esclusivamente a una fattura contabilizzata e che non vi sono altri pagamenti da parte del sostituto d'imposta relativi ad essa. In questo caso, sottolinea la risoluzione, la dichiarazione sostituiva, con la relativa documentazione, assume " un valore probatorio equipollente " alla certificazione proveniente dal sostituto d'imposta, quindi, legittima lo scomputo delle ritenute. Sembra quindi potersi definitivamente dire che i sostituiti d’imposta, coloro cioè che subiscono le ritenute d’acconto, possono scomputare dall'imposta le ritenute subite sui redditi d'impresa e di lavoro autonomo anche in assenza della certificazione rilasciata dal sostituto d'imposta a patto che esibiscano la fattura e la relativa documentazione della banca (o altro intermediario finanziario) comprovante l'importo percepito. In caso di controllo da parte dell'Amministrazione finanziaria, occorre aggiungere anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (25/07/2014 09:24)

Il testo completo della risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 68 del 19/03/2009 può essere reperito al seguente link: http://www.agenziaentrate.gov.it/...ioni/Risoluzioni+2009/Marzo+2009/

La redazione di MedicoCompetente.it

milvio.piras

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (26/07/2014 02:16)

The problemi is che la risoluzione in oggetto prende in considerazione solo la situazione in cui il contribuente percepisce solo il netto, lasciando nelle mani del sostituto la somma da versare e, contestualmente, anche i propri organi riproduttivi.
L’Agenzia delle entrate non prende neanche lontanamente in considerazione che esista qualcuno tanto coglione da preoccuparsi che le tasse dovute vengano regolarmente pagate, per cui non ha proprio pensato di estendere la possibilità che la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà certifichi l’avvenuto versamento delle somme dovute ad opera dello stesso contribuente.
Ora, io, a suo tempo (sembrano secoli, ormai) avevo studiato per fare il medico e curare la gente, preoccupandomi di imparare quanto più possibile di semeiotica, chemioterapici, esami diagnostici e via dicendo, e in seguito, di malattie professionali, protocolli, rischi lavorativi e quant’altro. Mica immaginavo che si stava organizzando una schiera di trappers che aveva come sola ragione di vita il levarmi la pelle a colpi di gabole normative in tutti i campi possibili e immaginabili.
L’unica possibilità, per semplificare le cose, sembrerebbe affidarsi al buon senso e alla buona volontà dell’impiegato che ha in mano la mia pratica (e pensare che gli ho augurato di morire tra atroci tormenti!)

Giannini

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (26/07/2014 18:01)

A beneficio del Collega Piras confermo quanto riferitoti da altri interventi.
Se io ti emetto fattura per 1000 lordo di cui 200 di ritenuta acconto, ne percepisco 800. Se dimostro (bonifico in entrata di 800 piuttosto che assegno da 800, farne copia o tenere ricevuta di versamento emessa anche in caso di versamento a sportello evoluto)per il Fisco è automatico che quello ho percepito ed il valore della RA non è in mia cassa e va pertanto richiesta al destinatario della fattura stessa.
Il problema ti sorge se accetti pagamenti in contanti. Se ti fai fare assegno o bonifico sei a posto al 100%.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

milvio.piras

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (27/07/2014 22:20)

Tutto giusto. Tuttavia ... io dal 2007 mi faccio pagare la cifra LORDA e verso io la ritenuta d'acconto per il cliente.
Questo da quando mi sono reso conto che molti che pagavano in contanti non la versavano e tantomeno mi mandavano la certificazione, e l'agenzia delle entrate chiedeva i soldi a me e io poi dovevo cercare i sostituti dopo diversi anni e per cifre di poche decine di euro a testa, che cumulate però facevano diverse migliaia.
Sono invece già ricorso in passato a quanto previsto dalla risoluzione n. 68 dell'Agenzia delle Entrate per le somme percepite al netto della ritenuta e in forma tracciabile; ma per la formula “pagamento lordo e versamento a cura del contribuente (e non del sostituto)” la risoluzione non copre, perché nel sistema e nella modulistica utilizzati manca qualche elemento che metta in chiara relazione l’F24 relativo al versamento e la fattura corrispondente.
Quindi, o si fa uno sforzo e si accetta la mia dichiarazione sostitutiva che quelle somme da me versate sono proprio riferite alle ritenute d’acconto relative alle fatture corrispondenti, o me la piglio in saccoccia e ri-pago le tasse per la seconda volta, presentando poi il ricorso per ottenerne il riconoscimento e rimborso.
Stiamo quindi a vedere quale sarà l’esito e l’insegnamento di tutta la questione. Si accettano scommesse sulle seguenti opzioni:
1) Un encomio per essermi preoccupato (a mie spese) che lo Stato riceva la sua parte (in realtà motivato dall’intento di evitare il doppio salasso)
2) Un brevetto da frescone per essere ricorso all’opzione 1 (anche se non mi aspettavo alcun encomio) e contestuale doppio salasso
L’insegnamento, invece, parrebbe solo uno: in futuro fai anche carte false (certificazioni di avvenuto versamento fatte firmare in anticipo dal cliente) ma non anticipare nulla. Tanto, per lo Stato, anche in questo caso, conta più la forma che la sostanza, e i furbi vincono sempre.

apemeticolosa

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (28/07/2014 10:33)

io non ci capisco molto, ma il mio commercialista proprio pochi giorni fa in merito mi ha detto che per quelle 3 o 4 certificazioni che mi mancano deve fare "il verbalino" (testuali parole) e ha aggiunto che le pagano ma magari l'anno dopo... che preferiscono pagare eventualmente la mora in caso di controlli.
Ad ogni modo mi ha stra-assicurato che non è un problema mio... spérèm...

ramses

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (28/07/2014 10:44)

Il link non porta a nulla, errore 404 NOT FOUND.
Sicuri che sia giusto ?

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

milvio.piras

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  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (28/07/2014 11:58)

ramses il 28/07/2014 10:44 ha scritto:
Il link non porta a nulla, errore 404 NOT FOUND.
Sicuri che sia giusto ?

basta cercare su un motore di ricerca: risoluzione agenzia delle entrate 68 - 2009

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1659
  • Re: Tasse e ritasse, come se non bastasse
  • (28/07/2014 12:25)

Si può sempre cercare con un motore di ricerca, ma il link dovrebbe essere questo (si riporta in esteso):

http://www.agenziaentrate.gov.it/...009/RIS+68E+del+19+marzo+2009.pdf

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