Altro argomento: documentazione richiesta dall’INAIL per la domanda di riduzione del tasso medio di tariffa.
Come molti sapranno, se un’azienda fa le cose per bene, l’INAIL riduce l’importo del premio assicurativo. La richiesta, tuttavia, viene fatta sulla base di quanto dichiarato nella specifica documentazione, che prevede anche delle dichiarazioni del medico competente in merito ad adempimenti che sono nella maggior parte dei casi praticamente impossibili. È cioè (tratti dal modello OT24):
18. Il medico competente completa la cartella sanitaria del lavoratore raccogliendo informazioni
anamnestiche dal medico di famiglia del lavoratore in merito alle patologie in atto o pregresse,
alle invalidità, alle terapie in corso.
19. Il medico competente acquisisce dati epidemiologici del territorio e del comparto specifico in cui opera
l’azienda.
In una comunicazione relativa alla domanda presentata da una azienda che seguo, l’INAIL richiede espressamente la mia dichiarazione firmata in merito all’assolvimento di quanto previsto al punto 18.
Solo qualche settimana fa, in occasione di un seminario tenuto con un funzionario dell’INAIL ci si chiedeva chi era quell’ottimista che ha potuto concepire il contenuto almeno di questa parte del modulo.
Pare che infatti sia ben difficile reperire documentazione sui dati epidemiologici del territorio e del comparto specifico in cui opera l’azienda; per non parlare della pretesa che, per ogni singolo lavoratore sottoposto a visita, si possa coinvolgere il medico di famiglia e ricevere da questi le informazioni richieste (molti non sanno neanche dove sta il proprio medico di famiglia, o non si ricordano chi sia; per non parlare dei lavoratori stranieri impegnati in Italia solo per qualche mese, e via dicendo)
Insomma, se lo Stato (in questo caso per il tramite dell’INAIL) ha solo intenzione di prendere per il culo la gente che lavora, lo sta facendo ancora una volta nel modo più efficace per alienarsi ogni fiducia e simpatia.
Ma forse ce n’è già abbastanza per essersele giocate da tempo.
Evidentemente l'azienda ha dichiarato il falso. A questo punto le sarà revocato, giustamente, lo sconto eventualmente ottenuto.
Proprio perché alcune delle clausole INAIL (tra cui la 18) solo in pochi casi sono dichiarabili (esistono alcune regioni e ASL che hanno effettivamente diffuso i dati epidemiologici locali) è bene che il MC chiarisca all'azienda ciò che può effettivamente dichiarare. Se poi l'azienda dichiara il falso (non voglio pensare che sia il medico competente a dichiararlo, o ad avallare la dichiarazione) sono fatti suoi.
purtroppo sono infinite le circostanze in cui il medico competente viene tenuto all'oscuro di parecchie cose che lo riguardano, benché si pretenda che firmi qualunque bischerata.
ma di questo stiamo già discutendo da un po' negli altri threads
piuttosto, se è vero che solo alcune regioni mettono a disposizione i dati che permettono alle aziende virtuose di ottenere i benefici, è bene sapere quali sono, in modo da avvisare le aziende localizzate in territori che ne sono esclusi di risparmiarsi la fatica e i soldi all'inseguimento di una promessa che è solo una presa per il sedere.
Forse parecchi dei lettori del forum sono già in ferie e non vogliono neanche sentir parlare di lavoro, computer, forum e questioni correlate, e quindi sarà necessario aspettare settembre per avere una dichiarazione di qualcuno dell’INAIL sull’argomento.
Non so, però, se le aziende sottoposte a verifica a campione possono dare per scontata una proroga fino a settembre per presentare la documentazione richiesta, o fino a quando qualcuno si decide a spiegare come mai l’INAIL condiziona la concessione dei benefici all’assolvimento di qualcosa di impossibile.
In attesa di un chiarimento, e qualora questo tardi ad arrivare, o non arrivi affatto, temo che molti possano presentare, d’ora in avanti, la domanda di sconto sul premio assicurativo anche senza avere i requisiti, sulla base della considerazione che, tanto, se ti accolli tutte le spese per metterti in ordine, e poi ti fregano con una pretesa assurda, tanto vale tentarsela con documenti falsi e, se va bene va bene, e se va male ti inventi una scusa, o lasci cadere la cosa semplicemente non inviando i documenti richiesti.
Sarà anche questo un grande insegnamento sulla coerenza e la serietà dello Stato e dei suoi rappresentanti.
Basta riferirsi, ad esempio, alla pubblicazione INAIL "Malprof 2009-2010" ove sono pubblicati i dati di riferimento sulle malattie professionali, regione per regione.
grazie della segnalazione.
ero a conoscenza di dati simili a carattere più generale, presentati in qualche convegno con partecipazione di funzionari INAIL, ma personalmente ammetto le mie carenze in dettaglio.
Mi fa specie, tuttavia (in realtà, non più di tanto), che i diversi funzionari INAIL contattati di recente non sapessero di cosa stessi parlando.
Al di là di queste considerazioni, tuttavia, mi rimane la perplessità sulla imprescindibilità di questi dati al fine della programmazione della sorveglianza sanitaria: al di là del dato statistico, se ritengo necessario fare qualcosa la faccio e basta.
Inoltre, tornando alle condizioni poste dall'INAIL per la concessione dei benefici sul premio assicurativo, vorrei sapere quanti colleghi contattano i medici di famiglia di ogni singolo lavoratore per chiedergli le informazioni anamnestiche in merito alle patologie in atto o pregresse,alle invalidità, alle terapie in corso. Di solito coinvolgo, o almeno ci provo, il medico di famiglia solo nei casi in cui mi trovo ad un fatto nuovo e/o non ancora fatto oggetto di approfondimento diagnostico. Negli altri casi (problemi già noti, in terapia e sotto monitoraggio specialistico, o in assenza di elementi patologici o di sospetto) il medico di famiglia non lo coinvolgo affatto. Non so voi.
L'oscilllazione del premio inail ( OT 24 ) è veramente importante
se l'inail ponesse più attenzione a questo aspetto (ampliando l'aliquota max 30%) sarebbe un passo avanti nella prevenzione in ambito del lavoro (meno premio pagato dall'impresa più sicurezza e prevenzione: detto in soldoni vi sarebbe un risparmio per l'azienda anche detratte le spese per la sorveglianza sanitaria )
piuttosto vi dovrebbe essere maggior coerenza con i requisiti richiesti che devono riflettere una qualità e una efficacia maggiore ad esempio se il DdL ha chiesto al MC di collaborare al DVR (o sua revisione in caso di art 29 3° comma)che lo ha fatto nominando/indicando collaboratori di fiducia di cui si rende garante:PUNTEGGIO MASSIMO 100)
e ancora: n° osservazioni migliorative al DVR del MC poi applicate dal DdL)
Se leggete questa nota chiedo ai Colleghi di fare qualche proposta concreta cosi da inviare una porosta organica all'inail
Nella mia azienda ho inviato dichiarazioni firmate riguardanti ambedue i punti. La questione MMG - medico competente a mio parere sarebbe addirittura da invertire. Nella mia esperienza posso dire che per molti lavoratori ho una situazione più chiara (anamnesticamente) di quanto ce l'abbia il medico di famiglia. Ciò in quanto i lavoratori effettuano a volte visite ed accertamenti da specialisti privati senza informarne il loro medico. Personalmente, ad ogni visita periodica, straordinaria o programmata chiedo ogni tipo di documentazione da parte del lavoratore riguardante visite, ricoveri, accertamenti , test di prevenzione secondaria (es. mammografie), fotocopio quanto mi serve per completare l'anamnesi aggiornata e allego in cartella numerando gli allegati. Se necessario contatto il MMG (impresa spesso assai ardua). Ritengo di assolvere a quanto richiesto dall'INAIL anche se la comunicazione non avviene sempre direttamente ma per tramite del lavoratore (ripeto: con minori rischi di perdere informazioni importanti).
Per i dati epidemiologici in Piemonte esistono due banche dati quali il MADE e la BBDE dove si possono estrarre dati epidemiologici per tutta la regione anche ovviamente alle cause di morte. Credo che in molte Regioni esista un sistema informatizzato gestito dall'Assessorato alla Sanità a cui poter attingere.
Ritornando al primo punto sarebbe molto importante che fosse strutturata una comunicazione bidirezionale con il MMG attingendo ad una banca dati comune e riservata per i professionisti che devono gestire un singolo paziente. Sennò ci si deve arrangiare oppure perdere informazioni importanti. Ad esempio se io richiedo accertamenti per una sospetta sindrome della cuffia dei rotatori in un dipendente che movimenta carichi sono certo che questi esami non saranno portati in visione al medico di medicina generale in quanto spesso egli fa orari non compatibili con quelli dei dipendenti e il dipendente non ha intenzione di fare anticamera per far visionare i propri esami.
Sul problema del rapporto con ii MMG sono perfettamente allineato con Gallone: le informazioni viaggiano costantemente da MC a MMG. Non raramente i MMG, se interpellati, collaborano. Talora si limitano a redigere certificati di ridotta idoneità lavorativa le cui possibili conseguenze spesso paiono ignorare. Anch’io ho risposto all INAIL segnalando tale situazione
Non condivido invece l’indicazione di Assoprev di riferirsi a Malprof 2009-10 per il punto 18.
Intanto non credo che le malattie professionali esauriscano le informazioni epidemiologiche che il MC dovrebbe acquisire.
Ma soprattutto la pubblicazione indicata non contiene,a mio avviso, dati utili al MC. L’unico dato “territoriale” (in quanto tabellato per ASL) è il tasso di malattie professionali (tutte insieme) per 100.000 abitanti (non per gli occupati o per gli esposti a rischio). Il dato così costruito è inutilizzabile per qualsiasi confronto, anche tenendo conto delle dimensioni medie delle aziende. Tutti gli altri dati- per quanto ho potuto vedere- sono numeri assoluti e riferiti all’ intera regione e quindi dicono poco al MC. Concordo con chi ha scritto che – dati epidemiologici o no- nessuna malattia professionale è da considerare “accettabile”.
In sintesi credo che le richieste INAIL, così come sono concepite, rappresentino una presa in giro per il MC. Ritengo che sia autolesionistico farsi parte attiva della presa in giro rispondendo, senza distinguo, “si” ad entrambe
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