Chiedo scusa se torno all 'attacco. E ' mai possibile che tra i M.C. in Italia, sia l 'unico a seguire lavoratori addetti alla catena del freddo? O più semplicemente sono l 'unico a pormi certi problemi inerenti la tutela della loro salute? Mi rifiuto di crederlo! Perciò attendo ancora fiducioso. La speranza è l 'ultima ...
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Non seguo un 'azienda della tripologia della tua ma sono interessato comunque al problema ed in particolare se mi scrivi in dettaglio la tipologia delle lavorazioni, il tipo di esposizione, la situazione microclimatica etc.. ne possiamo parlare.
Cordiali saluti
Non sono un medico del lavoro, ma provo a risponderti comunque...
Nel testo "MODULO Medicina del Lavoro 2002" di IPSOA (che penso puoi trovare anche su https://www.ipsoa.it/modulo alla voce Archivio) sono contemplate le malattie da esposizione a bassa temperatura. Come accertamenti complementari alla prima visita il testo consiglia: rx torace, PFR, Es.urine std, visita cardiologica con ECG. Come complemento alle visite successive consiglia: rx torace, PFR, visita cardiologica con ECG, es.urine std, Ev.visita ortopedica. Ovviamente questi protocolli devono essere adattati alle varie realtà operative e non devono essere intesi come protocollo minimo in quanto per alcune realtà può essere eccessivo, ma per altre possono servire ulteriori accertamenti. Sempre il testo suggerisce una serie di patologie per le quali può essere prevista l 'esclusione dalla mansione: malattie cardiovascolari, disturbi del circolo periferico, malattie respiratorie, Emoglobinuria e proteinuria, malattie artrosiche, malattie croniche della pelle. Buon Lavoro...
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