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tcam

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• un tormentone incancrenito: la profilassi vaccinale
• (11/11/2014 00:11)

Sembra una ricerca reiterata di riesumare gli stessi annosi problemi, tuttavia il tema delle vaccinazioni nei luoghi di lavoro non ha trovato ad oggi una definizione chiara.
Il prototipo è rappresentato dalla vaccinazione antitetanica, araba fenice, che risorge continuamente dalle proprie ceneri.
A titolo esemplificativo il quesito che ha avuto risposte multiple e discordanti è:
1)La vaccinazione è onere del lavoratore? (deve essere vaccinato per svolgere una mansione che può comportare la tossinfezione) e al DDL spetta solo il ruolo di vigilanza
2) La vaccinazione è onere della Sanità Pubblica (che si fa carico dei costi)ed è garantita a tutta la popolazione ad ogni età e indipendentemente dal ruolo svolto
3) la vaccinazione segue quanto previsto per alcne categorie di lavoratori dalla legge 292/63 e dunque è obbligo del lavoratore e a carico del SSN
4) la vaccinazione è a carico del DDL, laddove la VDR ne evidenzi la necessità e l'efficacia tutelativa e dunque considerabile vero e proprio DPI

La questione, pur a lungo dibattuta in questo sito negli anni precedenti, vede ad oggi pareri differenti sia tra i medci competenti che tra gli organi di vigilanza, con rischio per il mc che esprima giudizio di idoneità in difetto di copertura vaccinale,di essere oggetto di sanzione (differenti atteggiamenti addirittura da provincia a provincia).

Pur noioso il tema, può essere utile affrontarlo per l'ennesima volta, magari inserendo altre vaccinazioni meno discusse come quella per l'HBV in alcune categorie di lavoratori.
Tcam

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milvio.piras

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• Re: un tormentone incancrenito: la profilassi vaccinale
• (11/11/2014 23:11)

Secondo me il danno maggiore lo fa il comma 4 dell’articolo 171:

4. Nelle attività, quali quelle riportate a titolo esemplificativo nell’ALLEGATO XLIV, che, pur non comportando la deliberata intenzione di operare con agenti biologici, possono implicare il rischio di esposizioni dei lavoratori agli stessi, il datore di lavoro può prescindere dall’applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 273, 274, commi 1 e 2, 275, comma 3, e 279, qualora i risultati della valutazione dimostrano che l’attuazione di tali misure non è necessaria.

A parte il fatto che non mi è ancora capitato di trovare realtà lavorative come quelle indicate dall’allegato XLIV, escluse forse il primo caso, dove possa essere dimostrato che il rischio è trascurabile (a meno che non si usi un metodo di valutazione come il magico MoVaRisch), o si voglia invocare piuttosto un effetto ormetico anche per gli agenti biologici patogeni a basse dosi, sostenere che possa prescindersi dalla somministrazione di vaccini a personale impiegato in attività di per sé riconosciute ad alto rischio (vedasi ad es. la lista riportata dal D.M. 4/10/’91), mi sembra quantomeno imprudente, per non dire inaccettabile. Così come trovo inaccettabili, frutto spesso di disinformazione attinta da fonti che sarebbero solo da censurare, le motivazioni addotte da alcuni che proprio non vogliono saperne di farsi vaccinare, facendo spesso di tutt’erba un fascio tra morbillo, tetano ed epatite.

Non pochi problemi derivano poi dalle dichiarazioni di molti addetti ai lavori, dai soliti consulenti per i DVR tanto a chilo, ai docenti dei corsi sulla sicurezza “basta che paghi e ti do l’attestato”, per finire poi con alcuni SPRESAL, che spesso si esprimono in aperto contrasto rispetto alla posizione del medico competente. Mai che rilascino, tuttavia, una dichiarazione in tal senso scritta e firmata, liberatoria (?) per il medico competente.

Per quanto riguarda chi debba farsi carico della spesa per le vaccinazioni, mi pare che l’articolo 279 lo dica chiaramente, specificando inoltre che dovrebbe essere proprio il medico competente ad occuparsene (a meno che non possa darsene altra chiave di lettura); in ogni caso, ho esperienza di circostanze in cui la ASL si è fatta carico di tutte le spese, come di altre in cui i lavoratori, inviati alla ASL, si sono visti scucire oltre 60 euro per una singola antitetanica o 150 euro per il ciclo completo di antiepatite B, oltre tutto non rimborsati dal datore di lavoro.

milvio.piras

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Cagliari

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• Re: un tormentone incancrenito: la profilassi vaccinale
• (12/11/2014 14:09)

Il DPCM 29 nov 2001, pubblicato sulla G.U. 33 del 8 feb 2002, definisce i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che devono essere obbligatoriamente garantiti.
Successivamente, e più chiaramente, le Regioni hanno a loro volta deliberato in materia; per quanto riguarda la Regione Sardegna il testo è nella delibera n 43-9 del 20.12.2002.

ora come ora non so se c'è altra roba più recente. fatto stà che le ASL di norma si fanno pagare.

Dr.Amy

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• Re: un tormentone incancrenito: la profilassi vaccinale
• (17/11/2014 18:18)

Ho vaccinato tutti fino al giorno in cui un RLS, elettricista in gamba, mi ha fatto notare che forse quel frigo bar non era all'altezza per quanto riguardava la conservazione dei vaccini.
Ho fatto una ricerca su precedure in materia di conservazione/manipolazione dei vaccini e mi sono resa conto di essere stata "un tantino superficiale".
Per le categorie a rischio i vaccini sono obbligatori/consigliati ... Bene, adesso faranno tutti alla ASL !

Da medico competente ho già il mio bel "da fare" tra gli articoli, i comma, gli allegati, le piattaforme telematiche .... Oh mamma !!!!!!

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin