Segnalo un caso personale che forse può essere di un qualche interesse:
in seguito all’ultimo cambio di gestore telefonico (Telecom) che, malgrado la mie ripetute richieste, non mi forniva un servizio richiesto (ADSL senza limiti), dicendomi, per mezzo del call center, che nella mia zona tale servizio non era disponibile (servizio invece prontamente attivatomi da un altro gestore), mi sono ritrovato addebitati circa 1.400 euro giustificati (?) come conguaglio degli sconti di cui fino ad allora avrei beneficiato (?), e che mi venivano richiesti in pagamento poiché ho cambiato gestore (?!).
La cosa mi ha sorpreso non poco, anche perché, a parte l’infondatezza della asserita impossibilità del servizio, in precedenza avevo già cambiato gestore almeno quattro o cinque volte (anche con Telecom) e non ho mai ricevuto richieste simili, e tantomeno con una motivazione così assurda.
In seguito a ripetute richieste, per telefono e per posta ordinaria, da parte di una società di recupero crediti (che ogni volta capitavano nei momenti meno indicati e con la pretesa di registrare la conversazione), mi è arrivata infine la raccomandata del loro avvocato.
Ho affidato la questione all’Associazione per la difesa del consumatore, che spero mi risolva il problema.
Peraltro, trattandosi del telefono dello studio, e comportando l’abbandono di Telecom la cancellazione dagli elenchi telefonici, la cosa mi ha comportato anche uno svantaggio a livello lavorativo, per cui , forse, dovrei piuttosto essere io a citarli per danni in seguito alla balla che mi hanno detto.
Qualcun altro ha avuto esperienze simili?
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