...siamo nel 2015 ed ancora, si parla, si parla, si straparla ma non si giunge ad una concreta e definitiva conclusione sui ruoli delle varie figure della sicurezza. Già nel lontano 1997 sorse la questione delle ASL che, oltre ai compiti istituzionali di vigilanza, forti della loro posizione, hanno condizionato il mercato proponendosi anche come "servizio di sorveglianza sanitaria" ed all'epoca intervenne, con un parere puntualmente ignorato, il Ministero del Lavoro a chiarire che tali prassi non fosse corretta.
Poi c'è stato il fiorire di sedicenti "società di servizi" che offrendo all'imprenditore un "pacchetto" della sicurezza hanno proceduto ad un indecente ribasso non solo degli onorari, diventati "tariffe", ma anche e, direi, soprattutto, della qualità fornendo esclusivamente un visitificio con iperproduzione, favorita anche dalle modifiche alla normativa, di materiale cartaceo tanto per "tenere le carte a posto".
Non dimentichiamo, poi, il famoso blitz di fine anno allorquando un senatore specialista in igiene con un colpo di mano ha inserito, in un decreto avente ad oggetto tutt'altro, la propria specializzazione e quella in medicina legale tra quelle valide per assumere l'incarico di Medico Competente.
Nel settore pubblico, poi, l'introduzione del mercato telematico, sicuramente valido per altri settori meno nobili , quali l'acquisto di materiale di cancelleria e carta per fotocopie, ha inferto un altro colpo all'attività libero professionale per altro vessata anche dal fatto che si è chiamati a partecipare a bandi di gara in cui si richiede un determinato fatturato che il singolo professionista difficilmente può documentare.
E giungiamo così, ai giorni nostri, che ancora si ripropone la questione delle ASL...
Per me, ormai, è il "De Profundis" della Medicina del Lavoro.
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