La fine dell'anno e i primi mesi del nuovo anno sono in molte aziende il momento prediletto per indire l'obbligatoria farisaica e teatrale (commedia dell'arte) riunione art.35, una delle luminose ideazioni del legislatore, strumento efficacissimo, lama di rasoio per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'articolo recita:
Articolo 35 - Riunione periodica
1. Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, INDICE almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano:
a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;
b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi
c) il medico competente, ove nominato;
d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Niente più e niente di meglio, come sempre chiaro e determinato il testo di legge.
A ben leggere, comunque, IL DATORE DI LAVORO (o l'SPP) indice e gli altri dovrebbero partecipare convocati.
Ma la cosa buffa, sindacalmente italiota, è che gli RLS-T sono in mille affari affacendati (affari che oserei dire sono abbastanza distanti nei fatti e dimostrabilmente dal tema salute e sicurezza pur con un tentativo di camaleontosi sindacale)e "non sono disponibili" per le date che le aziende determinano per le riunioni e si incazzano come babbuini quando con "solo una settimana di preavviso" vengono convocati. Nella loro logica è che loro debbano decidere la data in relazione ai loro inderogabili e multiformi impegni.
Quindi, se non fossero bastati quelli in atto, ecco un nuovo scoglio emergente dalle acque limacciose del testo unico.
Nota di fondo pagina: vorrei una risposta ragionata e pacata sul tema della rappresentatività; chi rappresentano gli RLS-T? Lavoratori che non conoscono, di cui nulla sanno e nulla si peritano di sapere e cosa vengono a fare alle riunioni art.35 se con i lavoratori di cui dovrebbero rappresentare le istanze non hanno nemmeno scambiato due parole?
Risposte ovvie a domande retoriche................
TCam
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nota bene non sempre a livello locale l'RLS-T è stato nominato, quindi altro scoglione
Alle perplessità esposte ne aggiungo una derivante da esperienza personale : capita che l'RLS-T si ponga nei confronti dell'azienda con un atteggiamento "ispettivo" degno di un rappresentante dell'organo di vigilanza, malinterpretando le funzioni e il ruolo che gli competono. A volte con la pretesa che gli sia recapitata documentazione varia presso la propria sede ( quindi FUORI dell'azienda ) , compreso il DVR, che mi risulta debba essere posto a disposizione degli RLS esclusivamente all'INTERNO della sede aziendale.
Il tutto naturalmente , come notava Tiziano, non associato all'aspetto più importante del loro ruolo : il contatto con i lavoratori di cui sono rappresentanti.
Donatella Corti
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