Il MC, annoverato tra i soggetti gravati da «posizione di garanzia» dalla Giurisprudenza corrente, nella sua attività di specifico e specialistico collaboratore del DDL , è obbligato ad applicare ed indicare quelle «regole cautelari» ritenute idonee ad azzerare o contenere i pericoli presenti nelle attività lavorative………secondo quanto declinato dalla Corte di Cassazione? (1)
(1) Sez. IV, Sent. n. 4675, del 17/5/2006 dep. 6/02/2007
….l’agente, gravato da una posizione di garanzia ha un obbligo “di informazione in relazione alle più recenti acquisizioni scientifiche, anche se non ancora patrimonio comune ed anche se non applicate nel circolo di riferimento, a meno che si tratti di studi isolati ancora privi di conferma”
Possiamo attenderci che la sentenza possa fare giurisprudenza?
E la formazione che il mc ottiene per obbligo sarà in grado di rispondere a tale richiesta?
E in caso di affermazione negativa al quesito sulla formazione obbligatoria…..ciò è ammissibile?
Perché mai lo Stato nell'istituire l'obbligo non lo ha determinato anche per caratteristiche e contenuti salvaguardando i discenti dalla novella burla di una formazione obbligatoria spesso sul nulla ripetuto ad oltranza e non dispone e calendarizza per contenuti quel 70% di obbligo, lasciando invece a fantasiosi docenti il governo della trasmissione di notizie vetuste ed autocelebrative?
Tcam
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miglior dettaglio della questione giuridica:
http://www.simlii.it/assets/SEZIO...t%C3%A0%20medico%20competente.pdf
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Posizioni analoghe a quella riportata in stralcio, di cui si ha non rara esperienza, sembrano prescindere, ignorare o rigettare l’evidenza di quella che frequentemente è la realtà quotidiana in cui viviamo: a meno che non si abbia a che fare solo con realtà produttive in cui la cultura per la sicurezza sia assurta a vera e propria religione e il medico competente sia venerato come il suo sommo sacerdote, la quotidianità è caratterizzata, piuttosto, anche da situazioni critiche o persino drammatiche, o in cui la sopravvivenza è spesso frutto del compromesso e il medico competente viene deliberatamente tenuto all’oscuro, suo malgrado, di tanti fatti e circostanze, anche solo per esigenze o pretese di risparmio.
Ed è mia personalissima opinione, fondata su esperienze significative sia personali che riferite, che pensare che ci si possa semplicemente e sistematicamente trincerare e tutelare dietro barricate di documenti, che attestino e dimostrino e certifichino la nostra “partecipazione” ad attività che richiederebbero, come minimo e tra le altre cose, un potere decisionale ed impositivo che neanche ci sogniamo, rischia di essere solo una pia illusione.
Se è pur vero che tutti i tentativi fatti finora dai pochi che hanno provato a cambiare le cose confidando sulla ragione ed il buon senso si sono infranti contro l’arroganza e l’indifferenza della classe politica, mi sembra indiscutibile che smettere di lottare ci lascia alla mercé di una normativa tanto idiota e pretenziosa.
A meno di cambiare lavoro.
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