Il D.Lgs n° 25 del febbraio 2002 sulla valutazione del rischio chimico, è stata abrogata gran parte della tabella allegata al D.P.R. 303/56, che riportava la periodicità massima delle indagini da eseguire sui lavoratori in base ai rischi cui erano esposti (la maggior parte erano rischi chimici). E ' giustificato che solo per l 'abrogazione di questa tabella la periodicità che era semestrale per un certo rischio si trasformi in annuale?
Il protocollo sanitario deve dipendere dalla pericolosità della sostanza presente nel ciclo produttivo, e non dalla sua concentrazione nell 'ambiente di lavoro, che è al di sotto dei TLV. Siete d 'accordo con questa affermazione?
A detta della stragrande maggioranza dei colleghi la periodicità annuale è ampiamente sufficiente, di regola, a garantire una sorveglianza sanitaria adeguata. Per quanto riguarda il criterio ispiratore che sta alla base di tutta la normativa prevenzionistica italiana dagli anni novanta dobbiamo convincerci che questo ha cessato di essere "la pericolosità", la presunzione del rischio (che era alla base del DPR 303/56) per passare alla valutazione del rischio (Art. 3, Comma 1, Lett. L , D.Lgs. 626/94). Il concetto che probabilmente volevi esprimere e sul quale siamo tutti d 'accordo, (anche quando siamo al di sotto del TLV può esserci rischio) è ampiamente vero, ma tale affermazione deve comunque essere suffragata da stime, misure, "algoritmi"(ne riparleremo) o altro e formalizzata nel documento di valutazione dei rischi.
La redazione di MedicoCompetente.it
Il d.Lgs. 25/02 è una diretta conseguenza della 626, e pertanto tutte le azioni che ne conseguono non possono prescindere dalla VR. Tuttavia è certo il fatto, come faceva notare il collega, che in questo modo si rischia di perdersi per strada qualche soggetto a rischio anche per valori di TLV bassi, per cui se prima tutti erano tutelati, ora si rischia di non tutelarne nessuno o comunque di perderne per strda diversi. Infatti mentre "colà dove si puote" si decide quant 'è questo rischio moderato, moltissime aziende, soprattutto artigiani (e quelle secondo me più a rischio) non fanno più le visite, anche perchè molti "consulenti" non sanno cosa mettere sulla VR chimico (circolano cose allucinanti, comunque tutte con rischio meno che moderato, ma di campionamenti ambientali ne avrò visti si e no una decina). Credo che abbiamo fatto un piccolo passo indietro.
Sergio Truppe
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