Ciao! sono un medico e sono stato ammesso alla scuola di specializzazione in medicina del lavoro, la scuola mi piace ma avrei bisogno di aluni chiarimenti prima di iniziare questo lungo percorso, so che altri hanno già fatto domande simili per cui cerco di essere dettagliato e ritengo questi punti importanti per fare la mia scelta:
1)So che la medicina del lavoro anni fa curava le malattie professionali nelle cliniche in particolare le pneumopatie, e quindi il mdl curava in tutti gli aspetti, mentre oggi la maggior parte delle malattie professionali è in carico ad altri specialisti, sapete se è ancora posssibile lavorare in strutture di cura e quindi trattare le malattie e non limitarsi solo a visite e controlli?
2)So che l'attività del medico competente è la principale(è così?), ma proprio in questo forum molti si lamentano che i centri servizi stanno assumendo mdl e che in questo modo le visite aziendali stanno diventando un fatto di numeri più che di qualità, e che i compensi ne risentono molto. Sapete se è possibile svolgere in modo completo le visite, con un compenso dignitoso, e se soprattutto si possa essere chiamati per la propria professionalità anzichè per l'economicità, magari in modo libero professionale o per conto di una asl?
3)So che esistono molte equipollenze con igiene e med legale, e che è possibile partecipare ai concorsi pubblici per titoli equipollenti, igiene (es. sert, direzione sanitaria, igiene alimentare), medicina legale(es. tossicologia, assicurazioni, criminologia), ma è fattibile poter accedere a queste professioni di altre scuole o è tutto bloccato come medico del lavoro?E nel caso si può lavorare per lo spisal?
4)Ho visto che si è agevolati per diventare medico militare, è possibile ed è fattibile diventarlo?
5)E' possibile far trasferimento durante la specializzazione a un altra scuola di una specialità equipollente come igiene o legale?
6)Siete a conoscenza di altri possibili sbocchi lavorativi, magari ultraspecializzandosi? Questa professione vi soddisfa?
Ringrazio chi ha voluto leggere fin qui
Attendo i vostri commenti e pareri
Credo, innanzitutto, che debba far riflettere, ma lo dico senza spirito polemico, che più di cento colleghi abbiano letto il post senza formulare alcun commento. Ho apprezzato molto il tono garbato della richiesta e, soprattutto, il disincanto che traspare dalle parole del collega. Volendo schematicamente rispondere alla richiesta, sintetizzando al massimo il mio pensiero, mi sento di rispondere:
1) In effetti il ruolo preventivo della Medicina del Lavoro ed i risultati ottenuti con le migliori conoscenze hanno fatto sì che, negli ultimi venti anni i reparti clinici sono stati chiusi. Per fortuna intossicazioni da piombo non se ne vedono più, ad esempio, per cui non c'è più necessità di una terapia. E' vero, pure, che stante la scarsa conoscenza, da parte di altri specialisti, dell'origine professionale di molte patologie, soprattutto di quelle emergenti, dovrebbe stimolare un lavoro di equipe multidisciplinare a mio parere, attualmente poco perseguito;
2) Sicuramente il "mercato" italiano assomiglia sempre più ad un vero e proprio mercato per cui, per attirare il cliente (leggi datore di lavoro) ci si affanna a "strillare" il prezzo più basso proprio come accade nei mercatini rionali!!! La libera professionale, ahimè, è stata ed è continuamente mortificata mentre per il discorso ASL bisogna aspettare lo sblocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Avrai, però, notato come in Europa, segnatamente in Francia, la nostra specializzazione sia particolarmente apprezzata e ricercata per cui il consiglio, se vuoi fare un lavoro di qualità, è di provare questa esperienza magari approfittando dei quattro anni di specializzazione per fare anche un corso di lingua francese;
3) Vale quello che ho già ricordato in tema di concorsi pubblici; sicuramente una attività che può essere foriera di soddisfazioni è quella di consulente tecnico del tribunale (CTU) proprio per la possibilità di essere apprezzati dai Magistrati che ti conferiscono consulenze sia in tema previdenziale, ove si è chiamati a valutare la capacità lavorativa di un soggetto, che in tema di malattie ed infortuni professionali dove, sicuramente, le conoscenze della nostra materia ci consentono di onorare al meglio l'incarico;
4) Sinceramente non comprendo così sia questa agevolazione quale medico militare ma, sicuramente, si può partecipare a concorsi successivamente alla laurea nelle varie armi ed essere adibito proprio all'attività di medico competente;
5) Sui passaggi da una scuola all'altra andrebbe contattata la segreteria universitaria; quello di cui devi essere certo è la tua passione per una materia che, comunque, ha una connotazione diversa rispetto ad igiene e medicina legale: ti invito, pertanto, a riflettere bene sulla tua scelta
6) Una volta conseguita la specializzazione può, superando un esame nazionale, iscriverti all'albo dei medici autorizzati per la radioprotezione lavorando per strutture in cui viene fatto impiego di sostanze radioattive; anche in questo caso, rispetto all'Italia, la Francia può essere una buona occasione perché sul loro territorio insistono più centrali nucleari.
Non so se ho risposto alle tue aspettative ma sono a tua disposizione per ulteriori chiarimenti e ti auguro in bocca a lupo per una splendida specializzazione.
Ottima la disamina del Collega che mi ha preceduto. E' una specialità che senza dubbio ha una spiccata propensione alla libera professione vuoi per la tipologia di clientela con ampio bacino di utenza vuoi per la possibilità di mettere su una propria realtà efficiente senza costi spropositati.
Personalmente è una disciplina che trovo affascinante, iniziai a seguire la scuola di specializzazione già dal 3°anno del corso di laurea (ai tempi era attivo un reparto con ben 34 posti letto, per la verità poco o nulla adibito alla medicina del lavoro ma una sorta di medicina interna II). Ciò che mi appassiona con riscontro anche pratico è la possibilità di numerosi contatti con persone diverse, in ambiti che spaziano dalla A alla Z, con un forte impatto sociale; la possibilità di operare in un ambito - quello della Prevenzione e della Salute Pubblica- dove ci sono diverse normative in continuo aggiornamento ( ci avviciniamo molto quindi ai Colleghi Igienisti o Medici Legali per questo aspetto ) pur tuttavia mantenendo il rapporto medico-paziente, accumulando quindi anche esperienza clinica. L'altro aspetto che mi ha sempre affascinato è il raccordo tra i rischi rilevati, la stesura di un protocollo sanitario, il riscontro pratico al termine della visita e degli accertamenti che culmina nel giudizio di idoneità: è una bella cosa vedere un puzzle che alla fine - con maggiore o minore fatica a seconda dei casi- si compone realizzando una immagine compiuta.
Il consiglio personale è di non cadere nel tranello del numero ma di lavorare pretendendo il giusto guadagno per il tempo impiegato e la professionalità profusa. E' innegabile ed anche presumibile sotto certi aspetti che un ambito in cui esiste un bacino di utenza ampio ed obbligato ope legis presti il fianco al vulnus della mercificazione a tutti i costi, del visitificio tanto al chilo ad opera di individui che mirano esclusivamente al profitto. Noi però non siamo così, noi siamo medici specialisti e non commerciali o impresari e tali dobbiamo restare: lavorando con questo punto fermo e pertanto rifiutando le proposte di basso livello piano piano crescerai, per esperienza personale.
In merito ai concorsi presso la PA in ambito civile ribadisco l'immobilità attuale, per la PA in ambito militare è vero che la possibilità di poter fare il medico competente rappresenta un titolo positivamente valutato.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
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