"Si fa chiaro così che la medicina non è né neutrale, né benefica, a livello sociale, ma è uno strumento di gestione per conto del capitale, è un altro comando per conto del padrone. Anche il medico contribuisce a quella gestione, trasmette quel comando anche se soggettivamente non ne prende coscienza se non - nei casi migliori e ben rari - che con oscuro senso di contraddizione e di crisi. Eppure, per superare questa crisi, basterebbe che facesse il medico davvero: ma è proprio quello che non fa".
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1973 e per molti tutto ciò che stava per accadere era già così chiaro; mi ha fatto anche molto riflettere il ruolo di interposizione tra uomo e uomo del medico e la scomposizione del malato in organi alla stregua di una macchina.
'Questo è una specie di modello a cui tenderebbe tutta la gestione ospedaliera: cosificare l’uomo, ridurlo a cosa così come è cosificato in fabbrica.'
a prescindere dalla considerazioni politiche è una fotografia che già a suo tempo conteneva i germi della deriva che stiamo vivendo oggi, della sanità in generale e della medicina del lavoro.
Grazie Tcam utile lettura per me
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