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antitetanica e test rapido

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 16762 volte.

milvio.piras

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Cagliari
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  • antitetanica e test rapido
  • (27/04/2015 13:01)

Ancora oggi, a decenni di distanza da quando è stata resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica per le categorie interessate, continuano a registrarsi, da parte di molti colleghi medici competenti e di altrettanti colleghi dei presidi di igiene pubblica, libere interpretazioni della normativa e del protocollo da seguire, in particolare (per quello che ci riguarda) nei confronti di soggetti adulti da sottoporre a richiamo vaccinale: c’è chi sostiene che sia sufficiente un solo richiamo anche dopo 20-30 anni dal primo ciclo, chi invece risottopone a ciclo completo chi ha saltato o ha anche solo ritardato uno dei richiami programmati, chi sostiene che è pericolosa una iperimmunizzazione, chi neanche si preoccupa di prescriverla, ecc…ecc…ecc…
Tutto questo con le conseguenze che possiamo immaginare in termini di sfiducia e disorientamento degli interessati e sulla efficacia degli sforzi profusi per la prevenzione.
Solo a titolo riepilogativo, mi permetto di riassumere due stralci di altrettanti documenti; il primo tratto dalla Circolare n. 16 dell’11 novembre 1996:

Interruzione del ciclo vaccinale
Il prolungamento degli intervalli raccomandati tra le varie somministrazioni del ciclo di base non pregiudica, entro certi limiti, l'efficienza della risposta anticorpale.
Non è pertanto necessario ricominciare il ciclo primario qualora non siano trascorsi più di 12 mesi tra la prima e la seconda dose, e più di cinque anni tra la seconda e la terza.
Numerosi studi dimostrano che la memoria immunologica viene conservata anche quando gli intervalli tra prima e seconda dose siano più lunghi; tuttavia, è opportuno un atteggiamento prudente nella valutazione di questi dati, per possibili differenze, anche notevoli, delle risposte individuali e anche delle risposte osservate in diverse aree geografiche.
Si consiglia quindi l'avvio di un nuovo ciclo di base in caso di superamento degli intervalli sopra indicati.
Per quanto riguarda le dosi di richiamo, queste potranno essere somministrate, senza necessità di cominciare un nuovo ciclo, anche ad intervalli superiori a dieci anni.


Il secondo pubblicato dal Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanita’ Pubblica della ASL 13 di Novara:
N.B. Il ciclo di tre dosi di base non va mai ricominciato anche se sono trascorsi 10-20-30 anni.
L’iperimmunizzazione dovuta ad un uso improprio del vaccino, può portare all’insorgenza di reazioni generalizzate dovute alla formazione di immunocomplessi circolanti. In soggetti iperimmunizzati sono state descritte neuropatie periferiche in associazione con la vaccinazione antitetanica.

Non mi risulta, inoltre, che normalmente, nei casi dubbi, ci si preoccupi di verificare con dei semplici controlli sierologici, la situazione immunitaria dei candidati alla vaccinazione. Tantomeno col test rapido, che solo in pochi, da quanto ho potuto constatare, conoscono ed utilizzano e che dà una risposta solo qualitativa e non quantitativa.
E qui si pone un altro problema: può questo test essere considerato valido ai fini della programmazione della sorveglianza sanitaria, stante che in pochi lo conoscono e lo utilizzano e non so se sia stato riconosciuto ed approvato ufficialmente? Voglio dire: esiste un documento, una circolare ministeriale o qualcosa di simile che detti una qualche linea guida di riferimento e autorizzi ad utilizzarlo?
Personalmente lo utilizzo da circa due anni e trovo i dati che fornisce molto interessanti, ma non vorrei imbattermi nel “solito” collega dello SPRESAL che mi dice che a lui (o a lei) questo test non rappresenta un bel niente. E mi sanziona.

carlpam

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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (27/04/2015 19:38)

io sanzioneri chi per questo ti sanzionasse sanzionando da sanzionatore e non lavorando da medico
( scusa ma si son lasciato prendere dallo scioglilingua)

Continuo a pensare che il Dipartimento di prevenzone deve studiuare la realtà sul campo e non arzigogolare su leggi e pandette !!! questo lo faccia la forza pubblica .....!!!

sull'antitetanica io chiedo e verifico se necessario lo stato vaccinale ( anche rararamente con test sierologico)
e un caso di reazione di tipo anafilattico mi è capitato di osservarlo !
(1°ciclo infantile 4°vaccinazione nuovo ciclo da militare due anni dopo l'H iniziò nuovo ciclo (sic!) ma alla seconda scattò la reazione : lavoravo come direttore del Serv.Igiene (con annesso spisal) e mandai letteracce all'osp. e ai distretti! per fortuna ando bene ....

giancarlo

giancarlo
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Viterbo
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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (28/04/2015 06:27)

Per mail io.piras.
Forse la risposta sta nell'art.2799 comma 2 lettera a) DL 81

2. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei
lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico
presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente;

"Per quei lavoratori che non sono già' immuni"

Gipsy

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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (28/04/2015 06:53)

L'articolo è chiaramente il 279! Vi immaginate un DLgs 81/08 con 2799 articoli??? Dio ce ne scampi e liberi…
Io nei casi dubbi uso (molto molto molto di rado comunque) il tetan test.
L'unico problema che mi si pone costantemente riguarda il lavoratore straniero in visita preventiva, spesso appena emigrato. Ormai so tutto delle vaccinazioni obbligatorie alla nascita e agli obblighi militari degli albanesi e dei rumeni, ma come faccio a sapere se un senegalese alla nascita ha fatto le vaccinazioni perché è nato a Dakar oppure viene da una tribù dell'entroterra per cui è nato a casa e non sa nemmeno cosa sia un vaccino?

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (28/04/2015 07:21)

A mio modesto parere la preoccupazione di reazioni avverse per iperimmunizzazione in pazienti già immuni contro il tetano è marginale nelle decisioni quotidiane, stante la situazione reale dei lavoratori.

Se lo stato vaccinale pregresso è dubbio sarebbe opportuno fare un ciclo primario "ordinato" e farlo comunicare alla ASL per la registrazione (così per il futuro siamo a posto).

Fare il titolo anticorpale in pz che vengono da una storia vaccinale sconosciuta può essere utile il primo anno ... e negli anni successivi ripetiamo il titolo finché non si negativizza? Quanto ci costa questo screening a fronte di 7,50 Euro di richiamo vaccinale che poi varrà 10 anni?

Riguardo alla vaccinazione durante la leva, per conoscenza diretta, non è mica detto che il ciclo primario sia stato fatto in modo completo sol perché si è fatto il militare. In questi casi ho visto che può succedere che la recluta arriva all'Ente in cui farà il corso di addestramento e lì gli fanno le prime due dosi (tempo 0 e 1 mese), al 40° giorno circa viene trasferito in altro Ente dove farà gli altri mesi di "naja". La 3^ dose (prevista a 6-12 mesi) a volte non viene somministrata perché il militare di leva sfugge e si congeda nel frattempo. Secondo la Circolare 16/96 del Ministero della Sanità (già citata e mi fa piacere che qualcuno la ricordi) dice che dopo 5 anni dalla 2^ dose il ciclo è perso e lo si deve ricominciare. Noi oggi vediamo appunto gli attuali cinquantenni che sono messi proprio così.

Per fortuna ormai la popolazione lavorativa sta venendo sostituita da quelle classi di età vaccinate alla nascita contro il tetano e dunque sono ok come ciclo primario ... resterà da fare il solo richiamo.

Ricominciare il ciclo primario di tre dosi sol perché sono passati più di 10 anni sono pippe di qualcuno che la Circolare sopra citata non l'ha mai letta.

Lodevole che qualcuno si preoccupi ancora di questa vaccinazione. Ultimamente sono subentrato per la SS di operatori ecologici che con il precedente servizio di medicina del lavoro non erano stati affatto gestiti rispetto a questa necessità. Ora mi ritrovo un bel po' di gente di cui devo ricostruire la storia vaccinale e sanare ciò che non va. Questi erano lavoratori che, a prescindere dall'obbligo di legge, stavano lavorando scoperti nei confronti di una malattia che ricordo essere mortale e la cui gestione in post-esposizione non è proprio agevole ... ma alla fine la cartuscella "idoneo" ce l'avevano tutti.

Saluti

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

Giannini

Giannini
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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (28/04/2015 21:45)

Esistono chiare ed affidabili indicazioni utilizzate dai Laboratori ( e spesso riportate sul relativo referto)che sulla base del titolo quantitativo rilevato al tetan-test forniscono informazioni in merito ai tempi di durata dell'immunizzazione per scadenzare al momento opportuno un richiamo.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

Gipsy

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  • Re: antitetanica e test rapido
  • (28/04/2015 22:29)

Il problema è che il DL a fronte di una vaccinazione pregressa decennale ed un eventuale tetantest che lo copre per un periodo di tempo maggiore, preferisce rifare la dose decennale a costo inferiore piuttosto che un monitoraggio sierologico più oneroso.
Non è che - per essere maggiormente chiari - sia il DL a disporre gli accertamenti, ma mi è capitato in più occasioni e soprattutto sempre più di frequente, che il DL obietti e chieda spiegazioni contestando la fattura, quindi ex post, con ripercussioni eventualmente negative sul prosieguo del rapporto, quando inizia a vedere tutti questi tetan-test. Ferma restando l'utilità, la norma indica altro.

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