Gentili colleghi,
Prima di tutto mi scuso se ho sbagliato sezione, ma voglio porvi un quesito che mi interessa sia in quanto medico che in qualità di paziente.
Sono un giovane medico da poco laureato. Soffro di epilessia da circa 12 anni, da 8 anni libero da crisi sotto terapia farmacologica. Vorrei sapere se la mia condizione può pregiudicare lo svolgimento della professione, e in particolare, se può esistere incompatibilità con certe mansioni (es. Anestesista). Purtroppo non sono riuscito a trovare autonomamente le risposte che cerco, e mi affido alla vostra esperienza.
Vi ringrazio per la gentile attenzione :)
generalmente l'epilessia rappresenta una controindicazione ai turni notturni e , benché tu sia ben controllato da tempo, ho paura che questo possa essere il problema principale.
Ricordo di aver sentito che dopo 7 anni senza crisi il soggetto dìsi deve considerare guarito, dunque.....
Probabilmente il solo turno di notte potrebbe essere controindicato (magari prevedere una restrizione in merito per non sovraccaricare potrebbe essere una indicazione da parte del tuo Medico Competente).
Se poi ci si riferiva alle attività a rischio per i terzi non mi pare che allo stato attuale sia ns compito occuparcene ad eccezione dei casi previsti dalla vigente normativa che si restringono a droga ed alcol.
Pertanto direi idoneità, al massimo una restrizione sui turni di notte.
Nel merito c'è chi da tempo ha sollevato e sta analizzando questo problema non da poco conto per noi Medici Competenti da quando siamo stati investiti dai Provvedimenti del 16/03/06 e del 30/10/2007. Mi riferisco al Prof. Nicola Magnavita dell'UCSC di Roma ed al suo Gruppo L.A.R.A., che saluto.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
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