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Idoneità per lavori in quota e uso di autorespiratori

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 4521 volte.

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  • Idoneità per lavori in quota e uso di autorespiratori
  • (06/10/2001 17:45)

Mi è stato chiesto da un 'azienda , in qualità di Medico competente, di certificare, nel documento di idoneità, la possibilità del dipendete a svolgere lavori in quota, in quanto non soffre di "vertigini". Premetto che in occasione delle visite io sottopongo tutti i dipendenti a prove volte a rilevare la presenza di disturbi dell 'equilibrio. Quella che intende l 'azienda per "soffrire di vertigini" è una sensazione soggettiva non rilevabile quindi con tecniche di semeiotica o, che io sappia, con indagini strumentali. Inoltre mi viene chiesto di certificare che il lavoratore non soffre di claustrofobia o di disturbi simili che altrimenti gli impedirebbero di lavorare con l 'autorespiratore. Anche la claustrofobia, non è obbiettivabile. A mio parere potrei al massimo inserire, nel certificato di idoneità, che "il lavoratore riferisce" di non soffrire di questi disturbi. Secondo me, invece, sarebbe più giusto che l 'azienda sottoponga, durante il periodo di prova, quindi prima della definitiva assunzione, il futuro dipendente a prove pratiche volte a determinare la possibilità di utilizzare l 'autorespiratore e svolgere lavori in quota.

docorru

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  • Re: Idoneità per lavori in quota e uso di autorespiratori
  • (07/10/2001 00:02)

Egregio collega

credo che dovresti fare sottoscrivere dall 'azienda (qualora la valutazione del richio non lo comprenda di già) un "profilo di mansione" corrispondente alla situazione in cui i dipendenti devono operare. Tale profilo dovrebbe comprendere la tipologia dei rischi cui il lavoratore stesso è esposto e comprendere eventuali d.p.i. da utilizzare. Ciò per indirizzare al meglio le pratiche di sorveglianza sanitaria ed esprimere, in questo modo, un giudizio di idoneità specifica alla mansione, che, in tal modo, rispecchierebbe la situazione di cui l 'azienda ti ha fornito una "fotografia" attendibile.

Quanto alla esplicitazione di un dato sensibile, quale quello da te citato (" il lavoratore riferisce...") ci andrei molto cauto, al fine di non entrare in violazione dell 'articolo 622 c.p.p. e, avviamente, del d.l. 675/96.

Quanto ai lavoratori che operano ad altezza dal suolo (rischio non tabellato), oltre ad una raccolta anamnestica mirata ed alla esecuzione delle prove vestibolari principali, potresti far eseguire, quantomeno in fase di visita preventiva, e, comunque, ogni qualvolta il dipendente dovesse lamentare l 'insorgenza di otiti o problematiche connesse con l 'equilibrio, un esame cocleovestibolare, da parte di un otorinolaringoiatra.

Cordialità.

".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925

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