Cari colleghi, una falegnameria ha eseguito i monitoraggi negli ambienti di lavoro circa la presenza di polveri di legno duro. I risultati di laboratorio hanno evidenziato una concentrazione di polveri variabile tra 0,5 mg/mc e 1,1 mg/mc.
A fronte di un TLV riportato nel 66/2000 pari a 5 mg/mc, ed essendo i risultati ottenuti abbondandemente inferiori a tale limite, i lavoratori sono da iscriversi secondo voi nel registro degli esposti? E ' possibile dichiarare un rischio chimico moderato come per il 25/2002 che in qualche modo riprende il 66/2000?
Che eresie mi tocca leggere su questo forum.
Caro collega i cancerogeni rispondono alla legge della del tutto o niente. ( effetto stocastico) L 'esposizione deve tendere allo 0. Quindi non esiste un limite di sicurezza. Devono essere adottadi tutti i provvedimenti del D.lgs 66/00
Saluti
Gennaro Bilancio
A mio parere è discutibile non poter definire una dose-soglia per le sostanze cancerogene, ma questa discussione ci porterebbe assai lontano e in questa sede sarebbe solo pura disquisizione accademica (magari ne riparleremo in altro contesto). La lettura del disposto di legge è invece assai chiara: vanno sicuramente seguite tutte le norme previste (registro degli esposti etc.), ahimè, anche se cervellotiche e, spesso, inutili .............
Concordo che non è questa la sede per discutere sulle dosi soglie, ma almeno concedimi una domanda perchè il registro degli esposti è inutile?
Secondo me tra le varie utilità, esiste unas molto importante, quella di avere dati ai fini statistici.
Saluti
Gennaro Bilancio
L 'utilità di dati statistici (ed epidemilogici) nel nostro lavoro è fuori discussione. Trovo soltanto che alcuni adempimenti burocratici siano semplicemente formali e poco rispondenti a una reale necessità di base, come quella di avere dati scientificamente validi e aggiornati. Chi non si è mai trovato un po ' frustrato dalla compilazione di un registro degli esposti a radiazioni ionizzanti (ad esempio) o ad agenti cancerogeni - parlo dei modelli ufficiali o ufficiosi ... come quello dell 'Ispesl, per esempio. Comunque il tema è interessante, chissà che qualcuno non voglia organizzarci un bel convegno, una volta tanto rispondente alle esigenze della nostra vita professionale quotidiana.
il TLV-TWA relativo all 'anno 2003 dell 'ACGIH per le polveri di legno duro è di 1 mg/mc. Il limite di 5 mg/mc è (o meglio era) relativo alle polveri di legno dolce, per le quali è previsto anche un TLV STEL di 10 mg/mc. Tra l 'altro, è in discussione anche il valore di 1 mg/mc, in quanto è stato emanato avviso di modifica, che dovrebbe portare a 0,5 mg/mc il TLV TWA per i legni duri non classificati carcinogenici. Per quelli riconosciuti come tali, come è stato fatto notare, non possiamo parlare di "concentrazione accettabile". Men che mai di rischio moderato, a maggior ragione, penso io.
Mi seccherebbe molto stare in un posto dove c 'è un rischio moderato di beccarmi un cancro.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Perfettamente in sintonia per quanto concerne il legno duro, introduco un altro esempio meno chiaro: costruzione di tetti con uso (ovviamente sporadico) di motoseghe. Il pieno delle motoseghe effettuato con benzina verde; rilevamenti ambientali ovviamente negativi (un tetto in costruzione esposto al vento). E ' stata chiesta l 'istituzione del registro esposti a cancerogeni. (?)
Ma deve far testo la scheda tossicologica, od il rilevamento ambientale? A mio avviso il secondo, anche in considerazione del fatto che l 'esposizione è certamente inferiore a quella di un pieno fatto all 'autovettura. O dobbiamo considerare tutti esposti "in itinere"?. Saluti a tutti.
Il registro degli esposti deve essere istituito quando c 'è un 'esposizione professionale, non capisco perchè nel caso descritto dal collega Sermed ne è stato fatto richiesta. Da quanto descritto si capisce che è presente un pericolo non un rischio da agente cancerogeno. Allora esiste la differenza tra pericolo e rischio?
Saluti.
Gennaro Bilancio
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