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Dubbio su redazione relazione sanitaria annuale
- Dubbio su redazione relazione sanitaria annuale
- (15/07/2015 12:36)
Buongiorno a tutti,
ho un perplessità relativamente alla redazione della relazione sanitaria sugli accertamenti annuali.
Quando ci sono aziende piccole, con 3/4/5 dipendenti è obbligatorio redigere una relazione sanitaria? Mi pongo il dubbio poiché i dati inseriti nel software vengono poi trascritti in relazione e fino a che si parla d 50/ 100 dipendenti non è un problema, ma quando invece sono pochi è facilmente riconoscibile un dato sensibile piuttosto che un altro. Voi come vi comportate?
- Re: Dubbio su redazione relazione sanitaria annuale
- (15/07/2015 12:54)
Non esiste nessun obbligo legislativo, per nessuna tipologia di azienda, di redigere una "relazione sanitaria". Di solito viene definita "relazione sanitaria" la comunicazione scritta dei risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria di cui al combinato disposto all'art. 25, comma 1 lettera i). Sul piano strettamente formale, l'obbligo vige quindi solo nel caso il datore di lavoro convochi la riunione periodica, che è obbligatoria per le aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori, o su richiesta del RLS nelle altre aziende o unità produttive (art. 35 comma 4).
Pertanto nella situazione indicata, e salvo che il Datore di Lavoro non convochi la riunione periodica, non vi è obbligo di redigere la "relazione sanitaria". Naturalmente il fatto che non sia obbligatoria non significa che è vietata: il medico competente agirà in base alle proprie valutazioni, anche di opportunità.
- Re: Dubbio su redazione relazione sanitaria annuale
- (15/07/2015 16:58)
a meno che non sia chiesto per qualche motivo io non redigo relazioni sanitarie delle quali non v'è traccia nel Dlgs 81/08, semmai preparo i risultati anonimi e collettivi della sorveglianza sanitaria e li illustro durante la riunione periodica; le mie attività di consulenza si esplicano in ogni tipo di azienda a prescindere dal numero dei lavoratori e delle lavoratrici (eviterei di chiamarli 'dipendenti' poichè la sorveglianza si applica anche ai non dipendenti) attraverso quello che chiamo documento di collaborazione alla valutazione dei rischi.