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Epilessia ed idoneità lavorativa

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Peppe

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  • Epilessia ed idoneità lavorativa
  • (23/07/2015 21:03)

Salve, ho scelto di aprire questo nuovo thread perché nella ricerca di info relative al mio caso su questo sito ho trovato parecchie risposte, per questo vi ringrazio anticipatamente. Vorrei però approfondire l'analisi del caso ed avere qualche consiglio, sia a livello medico che legale, sperando che possa essere interessante ed utile anche ad altri.

Mi scuso per l'estensione della descrizione del caso che ora vi riporto, ma ci tengo al dettaglio dato che potrebbe fare la differenza (stessa descrizione che farò al medico competente dell'azienda).

All'età di 19 anni (ora ne ho 31) ho avuto la mia prima crisi epilettica, convulsioni ed irrigidimento nel sonno, della durata di 5-10 minuti (vorrei sottolineare "nel sonno").
Da allora ho continuato ad avere crisi del genere, stessa durata e sempre e solo nel sonno, difatti spesso mi è capitato di cadere dal letto, fortunatamente senza riportare danni celebrali.
La frequenza in principio era mediamente di 5-6 crisi l'anno. In seguito ad una visita neurologica condotta dopo le prime 3 crisi, mi fu prescritta una terapia che prevede l'uso di un farmaco (Lamictal 100mg). Da allora le crisi sono iniziate a ridursi sensibilmente, fino ad arrivare negli ultimi anni a non averne più (quasi). I dottori mi dicevano che negli anni, se avessi seguito la terapia e non si fossero più verificati episodi di crisi avrei anche potuto interromperla. Inoltre non mi era stata data alcuna limitazione alla guida ne allo svolgere alcun lavoro.

Lavoro per una grande azienda Oil&Gas come ispettore navale, lavoro che di per se richiede la mia disponibilità a svolgere sopralluoghi su piattaforme petrolifere offshore, anche se passo comunque la stragrande maggioranza del tempo in ufficio a terra davanti ad un comuter e solo pochi giorni a bordo (mediamente 5/10 ogni 3 mesi). I rischi associati a questo lavoro a bordo sono sostanzialmente gli stessi che si possono incontrare in un cantiere edile (carichi sospesi, attrezzature potenzialmente pericolose in giro, ponteggi ecc.); a bordo sono comunque la maggior parte del tempo in un ufficio ed il resto in giro ad osservare macchinari per verificarne il corretto funzionamento, ma sempre attraverso i tecnici quindi senza toccare nulla e senza usare alcun strumento potenzialmente pericoloso.

Durante la visita medica aziendale, al tempo dell'assunzione, ho omesso di dichiarare la mia condizione, per 2 motivi:
1) la gente quando sente "epilessia" si spaventa e molto probabilmente non sarei stato dichiarato idoneo;
2) non avevo più crisi da quasi 2 anni, infatti ero quasi certo di poter essere guarito.
Non voglio giustificarmi, ma capirete che un ragazzo alla prima assunzione, di questi tempi, pur di lavorare è disposto a tutto, specialmente se si ha l'occasione di svoltare dopo aver fatto una miriade di sacrifici.

Durante la mia ultima missione a bordo ho avuto una crisi. Quello che ricordo è che ero davanti al computer e sbadigliavo ripetutamente (la mia stanchezza era palese, avendo passato circa 10 giorni a lavorare senza sosta (a bordo si l'orario di lavoro è di 12 ore al giorno) seguendo uno stile di vita poco regolare, sia per quanto riguarda il riposo che per l'alimentazione non proprio salutare; il cibo arabo e indiano non sono il massimo).

Sono certo di essermi addormentato ed essere caduto dalla sedia; talmente stanco da innescare la crisi. Ancora più grave probabilmente è stata la mia scorretta osservanza della terapia, non assumendo il medicinale con costanza già da parecchio tempo.

Quando mi sono svegliato ero ancora nel mio ufficio ed accanto c'era il medico di bordo; mi sono alzato e sule mie gambe sono arrivato in ambulatorio, dove lo stesso medico ha verificato che fossi cosciente...lo ero; mi ha detto che ho avuto convulsioni per circa 10 min... ha subito aperto la discussione epilessia e difronte all'evidenza non ho potuto negare.
Stesso in giornata sono stato sbarcato e portato in ospedale per accertamenti; ci sono rimasto 3 giorni in osservazione facendo tutte le analisi che si possano fare; analisi negative, nessun ulteriore episodio, non è emerso nulla, tranne una punta di colesterolo.

In ogni caso questo episodio ha ovviamente scosso tutti, specialmente il mio datore di lavoro, l'HR ed i miei colleghi (torno al discorso dell'impressionabilità della gente difronte alla parola "epilessia").

La prassi vuole che ora rifaccia le analisi in un centro specialistico e che le ponga all'attenzione del medico aziendale, insieme al referto dello specialista al quale si richiede anche un parere sulla mia condizione di abilità in relazione alla mia mansione. Sulla base di questi dati il medico del lavoro valuterà se darmi l'idoneità o meno o con restrizioni o addirittura inidoneità.
La questione si complica dato che tra 1 mese mi scade il contratto e molto probabilmente non mi verrà rinnovato, dopotutto sono stato assunto per svolgere una determinata mansione, se non verro dichiarato abile addio lavoro.

Non so ma credo che il mio caso non sia tanto comune; ritengo che il mio caso abbastanza difficile da definire anche per un medico, dato che in effetti le crisi non sono frequenti (non mi capitava da circa 20 mesi) e se fossi stato costante con la terapia probabilmente non sarebbe mai più successo nulla.

Dalle analisi appena fatte nel centro specialistico (EEG, RM e sangue) non si è rilevato nulla di anomalo (come sempre/tranne il colesterolo).

Ovviamente la mia speranza è avere l'idoneità, a limite idoneità con prescrizione/limitazioni, da cui le domande:

- la terapia con farmaco (lamictal) può essere considerata come prescrizione?
- anche se non sono certo che il lamictal sia uno psicofarmaco, l'assunzione di uno psicofarmaco pregiudica l'idoneità?
- c'è qualche norma che definisce dei tempi nei quali il soggetto può richiedere ulteriori visite per dimostrare di poter riacquistare l'idoneità totale? (magari dopo 6 mesi/1 anno senza episodi)
- bisognerà interrompere la terapia per dimostrarlo?
- se avete osservato casi simili al mio, come sono andate le cose?

Se siete arrivati fin qui vi ringrazio per aver avuto la pazienza di leggere la mia storia e vi ringrazio per ogni risposta e consiglio mi possiate dare.

Prego a chiunque abbia vissuto una situazione come la mia di farmene partecipe
della propria esperienza, potrebbe tranquillizzarmi.

Grazie

Giuseppe

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