Ciao a tutti,
chiedo il vostro parere su una vicenda che mi è capitata da poco.
Secondo voi che senso ha effettuare gli esami droghe su soci lavoratori,visto che son loro che ti danno l'incarico di medico competente e poi ti pagano lo stipendio? A me è capitato su una piccola azienda di 2 soci . L'esame è stato eseguito sul socio in senso stretto ma non sul socio/datore di lavoro e ,purtroppo, è risultato positivo.
Detto ciò,mi sembra ridicolo dare una non idoneità ad un socio lavoratore. Cosa che, ahimé, ho dovuto fare!Inoltre il lavoratore è stato inviato al SERD.
Altra riflessione : nel caso di una non idoneità alla mansione a rischio che periodicità dareste per la nuova visita con gli eventuali altri esami tossicologici?
Premesso che il caso descritto è quanto meno singolare, a mio parere per i veri soci lavoratori (escludendo quindi le cosiddette cooperative) non ha alcun senso, non tanto perché ti pagano, ma poiché difficilmente lo verranno a sapere non più di 24 ore prima. Ma è solo una delle criticità, purtroppo.
Quanto alla periodicità, se il lavoratore svolge una mansione a rischio non collateralmente (es. autista C, D, E, ecc.), non si può sapere fino alla certificazione del SerT, quindi, nel frattempo, è "da valutare" o "da definire".
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