Cari colleghi e amici, mi è arrivata or ora la comunicazione dalla Corte d'Appello di Torino in cui il Procuratore Generale rinuncia all'appello avverso la sentenza con cui nel 2010 ero stato assolto dal reato di cui all'art. 365 del CP (omissione di referto) in seguito ad un processo nato da un trappolone concepito da uno zelante Spresal piemontese, per cui la sentenza diventa definitiva.
Nel processo (per alcuni casi di CTD da me non denunciati nell'arco di vari anni) mi ero difeso da solo rinunciando a qualunque consulente di parte e rintuzzando punto per punto l'accusa (sostenuta per altro da un PM noto per la sua severità) con argomenti scientifici molto solidi. Il giudice aveva pienamente sposato le mie tesi e mi aveva assolto, non prima di aver rivolto pesanti critiche al monumentale faldone di accuse presentato dal collega dello Spresal (costruito in mesi e mesi di lavoro in cui forse avrebbe potuto fare qualcosa di più utile per la società), convinto di fare di me un boccone e alla fine cacciato dall'aula rosso di vergogna con la minaccia del giudice di incriminarlo a sua volta per la palese incongruenza delle sue argomentazioni.
Morale: non bisogna avere paura della giustizia, esistono giudici onesti e imparziali che non si fanno intimidire da certi improvvisati sceriffi mossi solo dalla libidine di danneggiare chi fa seriamente e onestamente il nostro difficile mestiere.
Scusate lo sfogo ma dopo tanti anni di tensione una sola conclusione mi sembra possibile: TIE'!
e aggiungo E come dicono dalle mie parti “ Ciò gusto!!”
Bravo Tullio! Sono molto contento.
A questo punto però, completa l'opera: dal momento che i processi penali e le relative sentenze sono pubblici, scrivi il nome del fenomenale UPG dello SPRESAL che sosteneva l'accusa, così che tutti possano sapere come si comporta.
Mario
"...Stando sulle spalle dei giganti, ho visto più lontano..." Isaac Newton
Io mi rivarrei sull'UPG...non è possibile che non debbano mai pagare, loro!
Grazie della solidarietà.
In quanto a mettere alla berlina il fenomeno che ha prodotto tanta meraviglia, preferisco attenermi allo spirito ecumenico che prescrive di dire il peccato e non il peccatore, al quale va tutta la mia compassione. Infatti certe persone meritano solo compassione per la loro pochezza. La faccia che ha fatto quando il giudice lo ha cacciato dall'aula dicendogli: "esca ma si tenga a disposizione, perchè non è detto che non debba ancora richiamarlo!" vale più di mille risarcimenti, è stato uno dei momenti più orgasmici della mia vita...
Aggiungo un dettaglio: la pena richiesta (dopo una requisitoria dalla quale mi sarei aspettato due ergastoli) dal PM per i miei delitti era la seguente: Euro 50 di multa per ogni capo ascrittomi, per un totale di 150 Euro. In sostanza un funzionario pubblico (pagato dai cittadini per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori) ha lavorato per quasi un anno per raccogliere un monumentale dossier ai miei danni costringendo la magistratura (pagata dai cittadini per giudicare ladri, malfattori ed altri nemici della società) ad un altrettanto gravoso impegno di indagini preliminari, verbali, convocazioni, cancelleria, redazione di requisitorie manzoniane, stesura di sentenze, 2 udienze di più di un'ora ciascuna, senza contare la mia perdita di tempo, la stesura di memorie difensive, gli incontri con l'avvocato eccetera, per ottenere la mia esemplare condanna a ben 150 Euro di multa! Non c'è che dire, quello Spresal ha veramente fatto il suo dovere e la sicurezza e salute dei lavoratori ne hanno tratto un incredibile giovamento! Per fortuna non sono tutti così, anzi gli altri che conosco sono persone correttissime con cui c'è un dialogo costante e proficuo.
Capisco l’entusiasmo del momento, ma mi sembra fuori luogo parlare di “giustizia”, quando, come anche in questo caso, chi viene trascinato nei meccanismi del sistema giudiziario anche per un puro e semplice arbitrio di qualcuno investito di un potere di cui non è all’altezza, per venirne fuori è costretto a condizionamenti della propria esistenza e spese reali ben superiori a quelle in discussione.
Se mi occupassi di politica, coglierei l’occasione per sparare a zero su tutto il sistema giudiziario ed amministrativo, che, rendendo di fatto antieconomico il ricorso alle vie legali canoniche, condizionate da incompetenza e svogliatezza, fa optare piuttosto per più pratici “arrangiamenti” (come la stessa opzione del pagare un quarto della sanzione ed ottemperare alle disposizioni dell’OdV, anche quando ingiustificate, pur di chiuderla lì) o vie “alternative” (il ricorso agli amici degli amici, alle scorciatoie, ai compromessi, ecc) che poi rendono necessari i Falcone e i Borsellino per porre quantomeno un freno alla deriva verso l’Anti Stato.
Scusate lo sfogo, ma con tutti i parassiti, anche istituzionali, che ci tiriamo addosso e che hanno buon gioco proprio contando sulla antieconomicità del ricorso alle vie legali, o persino usandole per i propri scopi, non riesco proprio a gioire neanche in caso di vittoria.
Una considerazione sull’argomento causa dei guai del collega Guazzotti: dal momento di entrata in vigore dell’obbligo, sanzionabile, di invio telematico della certificazione di malattia professionale, saranno in molti i colleghi che abdicheranno ad ogni discrezionalità in tutti i casi di malattia anche solo potenzialmente attribuibile ad attività lavorativa, ed inonderanno l’INAIL di segnalazioni per lo più infondate, pur di non trovarsi alle prese con una contestazione di omissione. Anzi, dovremmo proprio fare tutti così.
Non capisco cosa intendi per "mancata denuncia di CTD" comunque non vedo la relazione tra il DL 81 e l'art.365 che e' del codice penale e non del dl81che cita:"Chiunque, avendo nell'esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d'ufficio (1), omette o ritarda di riferirne all'Autorità indicata nell'articolo 361, è punito con la multa fino a cinquecentosedici euro.
Questa disposizione non si applica quando il referto (2) esporrebbe la persona assistita a procedimento penale [384] (3)."
Tanti anni fa mi hanno spiegato l'importanza del referto che sarebbe di portare a conoscenza della malattia professionale al fine di intervenire negli ambienti di lavoro per eliminare o ridurre la causa che avrebbe provocato la patologia cioè' evitare di reiterare il reato (se c'e'stato).Se nessuno lo segnala altri lavoratori potrebbero ammalar si per la stessa causa.Penso che il PM sia stato determinante per arrivare in dibattimento.
Ma è semplice: l'ASL, rilevando la presenza di alcune malattie classificabili come potenziali CTD ha deciso che doveva essere applicato l'art. 365 e quindi mi ha denunziato alla Procura, mentre avrebbe potuto fare un normale referto senza scassare i cabasisi a me.
Il giudice ha ritenuto assente la componente soggettiva del delitto per la mia giustificata convinzione che NON si trattasse di MP, quindi mi ha assolto.
In sostanza ho rivendicato il ruolo di essere pensante del MC, in grado e in diritto di discernere, nel caso di malattie multifattoriali, se la causa prevalente possa o meno essere il lavoro. Quindi in questo caso il giudice ha sposato la tesi secondo la quale il medico non è un semplice passacarte ma ha il diritto-dovere di vagliare i casi prima di coinvolgere la magistratura. L'art. 365 serve ad attivare un procedimento penale contro il DL per lesioni, ha quindi una funzione meramente punitiva e non preventiva.
Non sono d'accordo solo sul l'ultima riga,penso che tra le finalita''dell'art.365 ci sia ANCHE di evitare la reiterazione del reato (se e'stato commesso)e che quindi possa avere ANCHE una funzione preventiva .
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