Buonasera a tutti,
Sono uno studente di Medicina, mi sto interessando alla specializzazione in Medicina del Lavoro, che reputo interessante.
Prima di medicina ho completato la laurea triennale in Tecnico della Prevenzione.
Ho letto vari post nel forum, ho ancora dei dubbi e vorrei porvi delle domande (scusate se sarò "venale"):
1) Ho una laurea precedente in Tecnico della Prevenzione, può essere utile in qualche modo, oltre che per un fatto di conoscenza?
2) Ho ormai trent'anni, se riuscissi a entrare nella specializzazione finirei comunque intorno ai 36/37 anni: dopo ho comunque possibilità di trovare qualcuno che mi insegni il mestiere, anche se non sono più di "primo pelo"?
3) Proprio perché uscirei intorno ai 36/37 anni, senza particolari conoscenze, Studi associati o altre associazioni potrebbero prendermi lo stesso, o sono fuori mercato?
4) Non mi importa di diventare ricco, di fare 2500 euro al mese, o roba simile. Però, scusate la franchezza, un neospecializzato può arrivare in poco tempo a raggiungere almeno i 2000€ netti, senza doversi distruggere per lo stress e le troppe ore?
P.s. Sono un po' in crisi per questo mio ritardo nell'entrare nel modo del lavoro, per favore rispondetemi con sincerità
Ciao,
se vuoi un mio parere senza fare troppa "filosofia":
1) Può essere utile per le competenze acquisite.
2) e 3) Non ne farei una questione di età, ma di "passione" per la materia e indole (così come per molti altri lavori); il mestiere lo imparerai durante la specializzazione e sul campo (ovviamente dovrai partire con buone conoscenze della materia e della normativa di riferimento per non incappare subito in qualche problema). Poi potrai chiedere qualche consiglio a colleghi più esperti. Oltre che competenti, sarebbe utile essere un po' brillanti e saper mediare.
4) Salvo casi particolari (UO Medicina del Lavoro, ASL, ecc.), sarai un libero professionista, quindi più e meglio lavori, più guadagni. Quantità e qualità non sempre vanno d'accordo, quindi ti converrà selezionare (ma probabilmente lo farai dopo qualche tempo). Cerca di non farti sfruttare.
Ah, stress e troppe ore di lavoro fanno parte della quotidianità del medico competente, nonché di molti altri lavori, soprattutto di responsabilità. Intanto preparati a fare un bel po' di chilometri..
P.S. Secondo me, viste alcune considerazioni, ti manca un po' l'attitudine alla libera professione, ma prendila come un'impressione personale.
In bocca al lupo.
lanfraz il 12/01/2016 01:39 ha scritto:
Ciao,
se vuoi un mio parere senza fare troppa "filosofia":
1) Può essere utile per le competenze acquisite.
2) e 3) Non ne farei una questione di età, ma di "passione" per la materia e indole (così come per molti altri lavori); il mestiere lo imparerai durante la specializzazione e sul campo (ovviamente dovrai partire con buone conoscenze della materia e della normativa di riferimento per non incappare subito in qualche problema). Poi potrai chiedere qualche consiglio a colleghi più esperti. Oltre che competenti, sarebbe utile essere un po' brillanti e saper mediare.
4) Salvo casi particolari (UO Medicina del Lavoro, ASL, ecc.), sarai un libero professionista, quindi più e meglio lavori, più guadagni. Quantità e qualità non sempre vanno d'accordo, quindi ti converrà selezionare (ma probabilmente lo farai dopo qualche tempo). Cerca di non farti sfruttare.
Ah, stress e troppe ore di lavoro fanno parte della quotidianità del medico competente, nonché di molti altri lavori, soprattutto di responsabilità. Intanto preparati a fare un bel po' di chilometri..
P.S. Secondo me, viste alcune considerazioni, ti manca un po' l'attitudine alla libera professione, ma prendila come un'impressione personale.
In bocca al lupo.
Grazie Dottore per le risposte, la mia paura è di fare la fame ad una età in cui si dovrebbe avere un minimo di certezza economica
Se la smettessimo di far passare il concetto che il Medico Competente fa le visite in azienda magari miglioreremmo la categoria. Altro che "preparati a fare tanti Km".
Com'è che i cardiologi, dermatologi, ecc., non fanno "tanti km"? Anche loro potrebbero portarsi in giro gli strumenti.
Scusate lo sfogo.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Sono d'accordo con ambedue. Se è vero che le visite vengono effettuate anche in ambulatorio, come spesso a me capita, è anche vero che occorre muoversi per sopralluoghi in ambienti di lavoro, formazione, riunioni varie, eventuali incontri con OdV. Di chilometri se ne fanno abbastanza, e personalmente è uno degli aspetti che mi piace, questione di inclinazioni personali.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Giannini il 12/01/2016 03:08 ha scritto:
Sono d'accordo con ambedue. Se è vero che le visite vengono effettuate anche in ambulatorio, come spesso a me capita, è anche vero che occorre muoversi per sopralluoghi in ambienti di lavoro, formazione, riunioni varie, eventuali incontri con OdV. Di chilometri se ne fanno abbastanza, e personalmente è uno degli aspetti che mi piace, questione di inclinazioni personali.
Esatto, Giannini. Peraltro anche a me, almeno ad oggi, è un aspetto che non dispiace.
Forse dovremmo smetterla di far passare il concetto che il medico competente fa solo le visite, faggiano.danilo..
Comunque eviterei discussioni su questo tema.
Saluti.
A proposito di chilometri: avete pensato a quanti dovremo farne, e quante ore impiegheremo, per andare ad effettuare i test con etilometro e drogometro sui luoghi di lavoro se viene approvata così com’è la bozza di legge in materia?
Per non parlare del risvolto economico…
Tanto per alleggerire un pò...facciamoci un'auto elettrica...magari una i8 :D
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Ma nessuno osa dire che non tocca anoi fare i sorveglianti ? l'unica cosa positiva della bozza di intesa è la riduzione del numero di controlli, un sacco di soldi risparmiati dalle aziende per non eseguire accertamenti inutili su carrellisti che usano i muletti una volta all'anno, ma ci sarebbe da discutere all'infinito sulle modalità e strumenti dei nuovi accertamenti
il problema è che possiamo discutere di una legge solo dopo la sua uscita.
è evidente che i consulenti coinvolti nella fase di stesura, fossero anche - a loro dire - medici competenti, vivono in un altro mondo, dove i nostri problemi quotidiani non esistono
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