ho avuto notizia, peraltro non molto precisa, che sarebero state ultimate indagini riguardo l 'esposizione a ipa di asfaltisti che pare abbiano dato esito "un pò più rassicurante" rispetto a quanto in precedenza si conosceva. in rete non sono riuscito a trovare molto. l 'indagine credo sia stata svolta da un gruppo di ricerca italiano. qualcuno ha notizie più circostanziate ? grazie.
credo che sia uno studio multicentrico nel quale c 'entra sicuramente Milano
Segnaliamo sull 'argomento un interessante Convegno che si terrà a Milano il 28 ottobre prossimo: http://www.simlii.net/congressi/Primo%20annuncio.pdf
La redazione di MedicoCompetente.it
Confermo che è stato condotto un ampio studio dalla ASL di Milano e Lodi e dalla Clinica del Lavoro di Milano sulla esposizione ad IPA degli addetti alle operazioni di asfaltatura ed alla produzione di conglomerato bituminoso. Come anticipato dalla redazione i risultati di questa indagine, che si sta ultimando, saranno presentati nel convegno che si terrà a Milano il 28 ottobre prossimo.
E ' in programma anche:
“RisCh Bitume - Il rischio da agenti chimici nella produzione e nella messa in opera dei conglomerati bituminosi”
organizzato da AZIENDA USL DI MODENA
Segreteria AZ. USL MODENA: Dott. Celsino Govoni - tel 059 435100 fax 059 435197
e-mail: c.govoni@ausl.mo.it
SALA 1 PAD. C ORE 14.30 – 18.30
Anche lo IARC (in contemporanea e in collaborazione con ricercatori olandesi) ovviamente ci sta lavorando sopra. I dati "un po piu ' rassicuranti" come sono stati riferiti al collega enrico.donadeo, sono probabilmente dovuti al fatto che nel settore dell 'asfalto e dell 'impermeabilizzazione il catrame (alta concentrazione di IPA) non viene quasi più impiegato, mentre sempre più utilizzato è il bitume, prodotto di distillazione del petrolio, che rispetto al catrame presenta una bassa concentrazione di IPA tra cui anche quelli considerati unanimamente cancerogeni (vedi benzene). Da qui la deduzione, a mio avviso un po ' facilona, che il lavoro di asfaltista sia decisamente molto meno pericoloso di quanto si creda. Infatti, prima di sbarazzarsi di "preoccupazioni eccessive" sulla cancerogenicità di un materiale complesso come questo bisognerebbe indagare bene quanto la componente aromatica si concentri nei fumi quando il bitume deve essere riscaldato prima dell 'applicazione e poi comunque si deve ricordare che in cancerogenesi non esiste una dose soglia (affermzione un po ' dogmatica ma dotata del merito della prudenza). Alcuni riferimenti utili:
http://www.dors.it/matline/scheda.php?codsos=462
http://www3.interscience.wiley.com/cgi-bin/abstract/102019945/START
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entre...&dopt=Abstract&list_uids=15222131
Al di la delle " voci rassicuranti " sull 'esposizione ad IPA degli asfaltisti volevamo segnalare una comunicazione di Riva (U.O. ML di Bergamo) al recente Congresso Simlii di Sorrento su tre casi di basalioma in circa 90 asfaltisti indagati.
Evidentemente IPA e/o UV hanno un ruolo perchè negli altri più di 1000 edili indagati non è stato riscontrato nessun basalioma.
E ' importante quindi che chi svolge sorveglianza sanitaria applichi particolare attenzione clinica a questo aspetto.
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